Notizie Notizie Mondo Banche Centrali IIF: debito globale $305 trilioni. Boom spese interessi

IIF: debito globale $305 trilioni. Boom spese interessi

18 Maggio 2023 12:26

Non solo tetto debito Usa: ad accendere l’ansia, in generale, sul livello globale dei debiti, è un report dell’IIF (Institute of International Finance).

Dall’analisi emerge l’impressione che i debiti globali siano arrivati a un punto di non ritorno, sulla scia anche di tutte quelle misure di stimoli che sono state lanciate durante i mesi più bui della pandemia Covid-19, al fine di mettere in sicurezza le varie economie colpite dall’effetto dei lockdown e delle varie misure di restrizioni.

L’IIF ha reso noto che, nel corso del primo trimestre dell’anno, la zavorra mondiale del debito è balzata di $8,3 trilioni, schizzando a $305 trilioni, valore vicino ai record della storia.

La colpa? I rialzi continui dei tassi

Il motivo, secondo gli economisti, è da ravvisare nella “crisi di adattamento” che ha colpito l’economia di tutto il mondo, nel momento in cui le banche centrali – Fed, Bce, Bank of England in primis – sono state costrette ad abbandonare una politica monetaria ultra accomodante per inaugurare un ciclo di rialzi continui dei tassi, nella battaglia lanciata contro le ripetute fiammate dell’inflazione.

L’istituzione ha posto l’accento anche sull‘incubo delle spese per interessi delle diverse economie, balzate e destinate a balzare ulteriormente per effetto delle strette monetarie varate dalle banche centrali.

“Con le condizioni finanziarie ai livelli più restrittivi dalla crisi finanziaria del 2008-2009, un eventuale credit crunch si tradurrebbe in tassi di default più alti, creando altre “società zombie””, si legge nell’analisi trimestrale dell’IFF Global Debt Monitor, appena resa nota.

Tra l’altro le “società zombie si stanno già avvicinando a incidere per il 14% sulle aziende quotate negli Stati Uniti”.

La crisi delle banche aumenta la paura

I numeri sono decisamente agghiaccianti, in un momento in cui la crisi delle banche esplosa negli Stati Uniti e in Europa ha di per sé già scatenato la paura di un evento Lehman, inizialmente identificato nel crac della banca californiana delle start up SVB- Silicon Valley Bank –, poi nel dramma Credit Suisse, risolto con l’acquisizione della banca svizzera dalla rivale UBS.

Il trauma non si è ancora concluso, visto che a saltare in aria, negli States, è stata anche First Republic, la banca regionale Usa fallita, poi assorbita alla fine da JP Morgan.

A un valore vicino ai 305 trilioni di dollari, il debito globale è ora più alto rispetto al periodo precedente la pandemia di 45 trilioni di dollari – si legge nel report stilato dall’IIF – e le previsioni sono di una ulteriore rapida crescita”.

Inoltre, “nonostante le preoccupazioni su un potenziale credit crunch successivo alle turbolenze che hanno colpito i settori bancari negli Stati Uniti e in Svizzera, i governi continuano ad avere necessità elevate di indebitamento”.

Il contesto geopolitico ha ripercussioni sui “mercati internazionali dei debiti”

L’Istituto della finanza internazionale (IIF), che ha sede a Washington, ha avvertito che fattori come l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei costi della sanità stanno facendo sempre più pressione sui conti pubblici dei governi.

Tra l’altro, l’acuirsi delle tensioni geopolitiche fa sì che le spese per la difesa dei diversi paesi continuino ad aumentare, con potenziali ripercussioni negative sul merito creditizio sia dei governi che delle aziende.

“Se questo trend continuerà, ci saranno implicazioni significative per i mercati internazionali dei debiti, in modo particolare se i tassi di interesse rimarranno più alti per un periodo di tempo più elevato”, si legge nel rapporto firmato dall’IIF.

I paesi più colpiti

Nei mercati avanzati, il Giappone, gli Stati Uniti (alle prese con il l’ansia default) la Francia e il Regno Unito hanno assistito nel corso del primo trimestre del 2023 agli aumenti più marcati dei loro debiti.

Sui mercati emergenti, il debito totale è schizzato inoltre al valore più alto di sempre, oltre la soglia di $100 trilioni, il 250% circa del Pil, rispetto ai $75 trilioni del 2019.

La Cina, il Messico, il Brasile, l’India e la Turchia sono state le economie che, più di tutte, hanno contribuito a far salire il carico del debito.

L’IFF ha spiegato che, a far volare il debito globale nei primi tre mesi del 2023, sono stati prevalentemente i debiti dei governi e delle società non finanziarie.

L’ammontare del debito globale, pari per la precisione a $304,9 trilioni, si conferma a un valore record dal primo trimestre del 2022,e corrisponde alla seconda cifra più alta della storia, da quando l’Institute of International Finance ha iniziato a stilare il report trimestrale.