Notizie Indici e quotazioni Ftse Mib: il mercato toro torna a scalpitare, indice +20% da minimi due anni di fine 2018

Ftse Mib: il mercato toro torna a scalpitare, indice +20% da minimi due anni di fine 2018

3 Aprile 2019 16:00

Mercato toro alle porte per l’indice Ftse Mib di Piazza Affari, che estende i suoi guadagni nella sessione odierna. Un articolo di Bloomberg fa notare come il listino abbia guadagnato il 20% circa, sostenuto da rialzi di titoli come Ferrari e UniCredit, dal minimo degli ultimi due anni testato lo scorso 27 dicembre.

Il Ftse Mib oggi beneficia del sentiment positivo che interessa l’azionario globale e anche della pubblicazione dell’indice Pmi servizi dell’Italia, relativo al mese di marzo, che ha messo in evidenza un’espansione decisamente superiore alle attese del consensus e che ha smorzato così i timori su una recessione prolungata nel paese. Timori che sono stati alimentati dai nuovi report e outlook sul Pil italiano tutto fuorché confortanti, tra cui quelli più recenti dell’ Ocse e del Centro Studi Confindustria. 

Le speranze rinnovate su un imminente accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina hanno portato inoltre diversi operatori a scansare le preoccupazioni sull’unità del governo M5S-Lega e sulle sorti del ministro dell’economia Giovanni Tria che, secondo diverse indiscrezioni stampa, sarebbe sotto assedio, ultimamente soprattutto a causa del caso Bugno .

L’indice Pmi reso noto stamattina ha avuto un effetto positivo anche sul mercato dei titoli di stato, facendo scendere i tassi sui BTP decennali di due punti base, al 2,51%. Indicazioni positive arrivano inoltre anche da Wall Street, in particolare con il Golden Cross per lo S&P 500, considerato importante segnale di buy per i mercati.

“Le cose sono piuttosto tranquille dal fronte politico e i dati macro pubblicati oggi sono migliori di quanto si temesse – ha commentato a Bloomberg Andrea Tueni, responsabile della divisione di sales trading presso Saxo Banque France – Tutto ciò sta scatenando un rally dell’azionario italiano a cui non assistevamo dall’inizio dell’anno”.

Secondo Tueni, tra l’altro, “i trader sono stati eccessivamente pessimisti sul paese. Di conseguenza, stanno arrivando molte operazioni di short covering“.

Vincenzo Longo di IG ha fatto notare inoltre che, a fare da assist al Ftse Mib sono stati diversi fattori, come il calo dello spread BTP-Bund e la decisione dell’agenzia di rating Fitch di non procedere ad alcun downgrade, lo scorso febbraio.

Secondo Longo – riporta Bloomberg – i mercati hanno guardato con favore anche alle tensioni interne al governo sulla Tav, sulla politica fiscale e sulla sicurezza e, in particolare, al successo della Lega nelle elezioni regionali e tra gli elettori, a spese del M5S (come tra l’altro conferma oggi anche il sondaggio Ixé).

Più cauto Emmanuel Cau, responsabile della strategia sull’azionario europeo presso Barclays:

“La politica italiana rimane fonte di preoccupazione e la situazione fiscale è fragile”, ha scritto Cau in una nota riportata da Bloomberg, in cui raccomanda di puntare più sull’azionario della Spagna che sull’Italia in quanto, a suo avviso, i fondamentali spagnoli versano in migliori condizioni di salute.