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Bce, altro rapporto clou per ok taglio tassi: le aspettative dei consumatori euro su inflazione e mutui

28 Maggio 2024 10:53

E dopo il dato sui salari la Bce ha pubblicato oggi il rapporto sulle aspettative dei consumatori dell’area euro sul trend dell’inflazione, delle rate sui mutui, della crescita dell’economia e dei prezzi delle case.

Rese note anche le aspettative sui redditi nominali e sulle spese per consumi:

tutte informazioni cruciali contenute in un altro report fondamentale per comprendere la dinamica dei prezzi dell’area euro – e dunque della politica monetaria dell’Eurotower -, in vista del primo taglio dei tassi da parte della banca centrale, atteso per giovedì prossimo, 6 giugno 2024. Un primo taglio dei tassi dopo le incessanti strette monetarie annunciate nel 2022 e nel 2023 che sembra rimanere per ora un dato di fatto.

Bce: l’esito del sondaggio su aspettative e percezioni consumatori

Dal rapporto, relativo al mese di aprile, è emerso che il tasso mediano di inflazione attesa per i prossimi 12 mesi e per i prossimi tre anni è sceso, e che il tasso mediano di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti è rimasto invariato.

Le aspettative dei consumatori dell’area euro sulla crescita dei prezzi degli immobili nell’arco dei prossimi 12 mesi si sono invece rafforzate, mentre quelle relative ai tassi sui mutui sono rimaste invariate.

Riguardo alla crescita dei redditi nominali e delle spese nominali, le aspettative per i prossimi 12 mesi sono rimaste stabili.

Meno negativo si è confermato inoltre l’outlook dei consumatori del blocco sulla crescita dell’economia, mentre il tasso di disoccupazione atteso per i prossimi 12 mesi è aumentato, a conferma del momento dell’incertezza e, di conseguenza, della stessa incertezza dei consumatori dell’Eurozona nel formulare le previsioni sui fondamentali dell’Eurozona.

Da segnalare che il report si è concentrato non soltanto sull’outlook dei consumatori ma anche sulla loro percezione, relativa al trend di alcune variabili economiche.

Outlook inflazione: tasso mediano atteso a minimo da settembre 2021

Per quanto riguarda l’inflazione, dall’indagine mensile pubblicata oggi dalla Bce, è emerso che il tasso mediano dell’inflazione percepita negli ultimi 12 mesi è rimasto invariato al 5%.

Le aspettative mediane sul trend dell’inflazione nei prossimi 12 mesi sono invece scese dal 3% di marzo al 2,9%, al livello più basso dal settembre del 2021.

Allo stesso tempo, le aspettative mediane per l’inflazione nei prossimi tre anni sono calate dal 2,5% al 2,4%.

Sia le aspettative per l’inflazione a un anno che quelle per l’inflazione a 3 anni si sono posizionate a livelli inferiori rispetto ai tassi di inflazione percepiti in passato, a fronte di un tasso di incertezza sulle aspettative di inflazione dei prossimi 12 mesi  rimasto invariato.

Sono stati i consumatori più giovani interpellati, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, a continuare ancora una volta a mostrare maggiore fiducia nel trend al ribasso dell’inflazione, rispetto agli intervistati di età superiore (compresa tra 35 e 54 anni e tra 55 e 70 anni), sebbene stavolta ci sia stata una maggiore convergenza tra i vari gruppi di età.

Prezzi case e tassi mutui: cosa prevedono i consumatori dell’Eurozona

Riguardo al trend dei prezzi delle case, dunque del mercato immobiliare dell’area euro, i consumatori interpellati dalla Bce hanno risposto al sondaggio comunicando di prevedere un aumento dei prezzi dei loro immobili del 2,6% nel corso dei prossimi 12 mesi, in crescita di 0,2 punti percentuali rispetto a quanto previsto nel mese di marzo.

Sulla dinamica dei tassi dei mutui, le aspettative per i prossimi 12 mesi sono rimaste invariate al 5%.

In lieve calo la percentuale netta delle famiglie che hanno segnalato condizioni di accesso al credito più severe nel corso dell’ultimo anno, rispetto a chi ha segnalato un allentamento dei parametri, così come un lieve ribasso ha interessato la percentuale netta di chi stima condizioni più rigide nei prossimi 12 mesi.

La percentuale di consumatori che hanno bussato alla porta del credito negli ultimi tre mesi, misurata su base trimestrale, è rimasta invariata rispetto al mese di gennaio, al 16,8%.

Meno pessimismo su Pil euro, ma disoccupazione attesa in aumento

I consumatori intervistati dalla Bce si sono mostrati meno pessimisti sulla crescita dell’economia dell’area euro nei prossimi 12 mesi, stimando un trend del Pil dell’area euro pari a -0,8%, rispetto alla flessione dell’1,1% di marzo.

Aumentate invece le aspettative sul tasso di disoccupazione dei prossimi 12 mesi, che ora è previsto al 10,9%, rispetto al 10,7% di marzo.

I consumatori hanno continuato a stimare, inoltre, un tasso di disoccupazione lievemente più alto rispetto al tasso di disoccupazione percepito al momento, pari al 10,6%, a conferma di quello che la Bce ha definito “un mercato stabile del lavoro”.

I dati trimestrali hanno messo però in evidenza che gli interpellati senza un posto di lavoro si sono mostrati più pessimisti sulla probabilità di trovare una nuova occupazione nei prossimi tre mesi, che è scesa di conseguenza dal 30,5% di gennaio al 27,5% nel mese di aprile.

Allo stesso tempo, i consumatori al momento occupati intervistati dall’Eurotower hanno fissato al 10,6% la probabilità di perdere la propria occupazione nei prossimi tre mesi, in crescita rispetto alla probabilità dell’8% segnalata nel mese di gennaio.

Infine, il tasso mediano relativo alla crescita nominale dei redditi attesa è rimasto stabile all’1,3%, mentre la percezione verso le spese nominali nei 12 mesi precedenti ha indicato una crescita in lieve rallentamento, nel mese di aprile, al 6,3%, rispetto al 6,4% di marzo.

Le aspettative per la spesa nell’arco dei prossimi 12 mesi hanno continuato invece a prevedere una crescita pari a +3,6%, come nel mese di marzo.

Dall’indagine della Bce relativa alle aspettative dei consumatori dell’area euro, l’informazione più importante emersa, ai fini della politica monetaria di Francoforte, è senza dubbio quella relativa all’outlook sull’inflazione nei prossimi 12 mesi, che ha indicato un tasso mediano di inflazione attesa al minimo dal settembre del 2021.

Il trend conferma che le aspettative dei consumatori dell’Eurozona sono praticamente allineate alla convinzione dell’Eurotower sul trend al ribasso dei prezzi, dunque sul processo disinflazionistico in atto nel blocco: il rapporto pubblicato oggi blinda dunque le scommesse dei mercati su un primo taglio dei tassi da parte della Bce di Lagarde nella riunione imminente del 6 giugno.

La vera prova del nove del processo disinflazionistico in atto arriverà tuttavia venerdì, con, 31 maggio, con la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona, che potrebbe tornare a salire, interrompendo un trend discendente che è durato quattro mesi. Questa eventuale doccia fredda, unita a quella arrivata già la scorsa settimana con la pubblicazione del rapporto sui salari dell’Eurozona, relativo al primo trimestre del 2024, potrebbe affossare tuttavia non tanto il taglio dei tassi di interesse dell’Eurozona previsto per il prossimo 6 giugno, quanto la prospettiva di una sorpresa bis sui tassi.

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