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Bce, FT: Piero Cipollone, da Bankitalia al posto di Panetta?

24 Luglio 2023 08:57

Vice direttore generale di Bankitalia, Piero Cipollone viene considerato dall’FT il candidato più probabile a prendere il posto di Fabio Panetta alla Bce. Panetta diventerà governatore di Bankitalia 1° novembre, sostituendo l’attuale numero uno di Palazzo Koch, Ignazio Visco.

Piero Cipollone, vice direttore generale di Bankitalia, al posto di Fabio Panetta nel Consiglio direttivo della Bce?

Con Fabio Panetta che si appresta a prendere le veci di Ignazio Visco, diventando il prossimo 1° novembre nuovo governatore di Bankitalia, l’interrogativo è su chi prenderà il suo posto al Consiglio della Bce, responsabile della politica monetaria dell’area euro.

Un articolo del Financial Times (FT), che ha citato tre fonti vicine al dossier, riporta come l’intenzione del governo Meloni sia quella di proporre Piero Cipollone al posto di Panetta.

Il Financial Times precisa che il nome del successore di Panetta si conoscerà soltanto con l’annuncio formale della nomina da parte del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Tra l’altro, viene ricordato che, nel frattempo, altri stati membri dell’area euro potrebbero farsi avanti nell’intento di occupare il posto lasciato vacante da Fabio Panetta, a dispetto di quella convenzione secondo cui ognuna delle quattro principali economie dell’area euro ha diritto a essere rappresentata con un seggio nel board composto da 26 banchieri.

Se il nome di Cipollone passasse, l’Italia riuscirebbe invece a mantenere lo status quo, ovvero a continuare a godere di ben due rappresentanti nel Consiglio direttivo dell’Eurotower, che sarebbero il neo governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, e Piero Cipollone (al momento l’Italia è rappresentata alla Bce dal governatore uscente della Banca d’Italia, Ignazio Visco e da Fabio Panetta).

I rumor del Financial Times

Nell’articolo Rome turns to Bank of Italy veteran to keep seat on ECB board”, l’FT ricorda gli attacchi alla Bce di Christine Lagarde arrivati nelle ultime settimane dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oltre che da diversi esponenti del suo governo.

Meloni ha definito “semplicistico” l’approccio di politica monetaria adottato da Lagarde, determinata ad alzare i tassi per sconfiggere la forte crescita dell’inflazione dell’area euro.

E certo la dipartita di Fabio Panetta dal Consiglio direttivo della Bce rappresenta un problema, visto che il banchiere è noto per essere uno degli esponenti del board di Francoforte tra i più dovish.

La priorità è scegliere dunque un sostituto che sia almeno dovish come Panetta e che riesca ad arginare l’ansia della Bce di Lagarde ad alzare i tassi.

Di qui, la scelta di nominare Piero Cipollone.

Chi è Piero Cipollone, candidato favorito a occupare posto di Fabio Panetta

Ma chi è Piero Cipollone?

“Nato nel 1962, di nazionalità Italiana è sposato e ha due figli – si legge nel sul sito di Bankitalia – Membro del Direttorio e Vice Direttore Generale della Banca d’Italia dal 1° gennaio 2020 (D.P.R. del 10 gennaio 2020) in tale veste, è anche membro del Direttorio integrato dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS)”.

“Dopo la laurea in Economia all’Università di Roma ‘La Sapienza’, (Piero Cipollone) consegue un Master of Arts in Economics all’Università di Stanford. Nel 2001 è Visiting scholar all’Università della California, Berkeley”.

Dal sito di Bankitalia emerge che Piero Cipollone è stato assunto da Bankitalia nel 1993, assegnato al Servizio Studi, dove ha lavorato per 15 anni.

Economista nell’ufficio Bilancia dei Pagamenti, nel 2004 ha poi assunto la direzione dell’ufficio Mercato del Lavoro e nel 2007 è stato nominato Commissario Straordinario, poi Presidente dell’Istituto di ricerca INVALSI, carica che ha successivamente lasciato nel 2011.

Dal 2010 all’ottobre 2014 Piero Cipollone ha ricoperto la carica di direttore esecutivo alla Banca Mondiale in rappresentanza dell’Italia, dell’Albania, della Grecia, di Malta, del Portogallo, di San Marino e di Timor-Leste, ed è stato anche chairman dell’Audit Committee.

Tornato successivamente alla Banca d’Italia, dal novembre 2014 Cipollone è Capo del Servizio Pianificazione e controllo.

Lorenzo Codogno: “Potrebbe fare un lavoro eccellente alla Bce”

L’FT fa notare tuttavia che, per l’Italia, un ostacolo potrebbe essere rappresentato dalle economie dell’area euro più piccole che non sono state finora mai rappresentate all’interno del Consiglio direttivo dell’Eurotower.

Viene ricordato, a tal proposito, il caso della Spagna, che per circa sei anni non ebbe alcun seggio al board prima della nomina a vicepresidente della Bce di Luis de Guindos, nel 2018.

Nel frattempo, interpellato dal quotidiano britannico, Lorenzo Codogno, ex dirigente generale al Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, al momento consulente economico a Londra, tesse le lodi di Piero Cipollone, facendo notare che il banchiere “è un buon economista con una conoscenza molto più ampia di quella della sola politica monetaria”.

Potrebbe fare un lavoro eccellente alla Bce – aggiunge Codogno, che tuttavia avverte che la nomina di Cipollone “dipenderà da chi saranno gli altri candidati e se all’Italia sarà concesso di occupare il posto” che la dipartita di Fabio Panetta lascerà vacante.

La nomina eventuale del funzionario di Bankitalia potrebbe scontrarsi anche con un altro fattore, ovvero con la possibilità che il Parlamento europeo faccia pressione affinché venga nominata una donna, visto che nel Consiglio direttivo della Bce 24 esponenti su 26 sono uomini.

Va ricordato che, nel caso di una qualsiasi nomina, sia il Parlamento che la Banca centrale europea devono essere consultati. La nomina poi deve essere approvata dai leader dell’Unione europea.

Governo Meloni: pazienza agli sgoccioli verso la Bce di Lagarde

E’ indubbio che l’obiettivo del governo Meloni sia quello di fare in modo che l’Italia venga rappresentata nel board della Bce da due colombe: oltre al futuro governatore di Bankitalia Fabio Panetta, si punta per questo alla figura di Piero Cipollone.

Sono diversi mesi che la Bce di Christine Lagarde continua a irritare l’Italia di Giorgia Meloni.

A sbottare contro le strette monetarie lanciate dalla banca centrale è stato, già lo scorso dicembre, oltre al vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto.

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Il governo ha perso di nuovo la pazienza il mese scorso quando Lagarde ha confermato l’intenzione di alzare nuovamente i tassi nell’imminente riunione di giovedì, 27 luglio.

La politica monetaria della Bce è stata bocciata sia dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che dal leader della Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini.