Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Turchia, la banca centrale alza i tassi di 250pb, meno delle attese

Turchia, la banca centrale alza i tassi di 250pb, meno delle attese

20 Luglio 2023 16:24

La banca centrale della Turchia ha alzato il tasso di interesse di 250 punti base portandolo al 17,5%, sotto le attese degli analisti di 500 punti base, per combattere l’inflazione record nel paese. Questo è il secondo rialzo di fila dopo l’insediamento del nuovo governatore della banca centrale del paese, Hafize Gaye Erkan, ex dirigente della First Republic Bank e Goldman Sachs, nominata appena dopo le elezioni di maggio.

“La stretta monetaria sarà ulteriormente rafforzata quanto necessario in modo tempestivo e graduale fino al raggiungimento di un significativo miglioramento delle prospettive di inflazione”, si legge nel comunicato stampa della banca centrale.

L’impatto della nuova leadership

Con la recente rielezione del Presidente Erdogan è arrivata anche la nuova leadership economica del paese con il nuovo ministro delle finanze Mehmet Simsek, che al momento sembra stia facendo i primi passi per allontanarsi dalle politiche imposte dal presidente.

Ricordiamo che nonostante l’inflazione record nel paese, che ha raggiunto l’85% (attualmente a 38% a/a) negli ultimi 12 mesi. Il presidente Erdogan ha fatto pressione al precedente banchiere centrale di continuare a tagliare i tassi d’interesse, applicando cos’ politiche monetarie sconnesse dai libri di economia.

Andamento dell’inflazione in Turchia. Fonte: Tradingeconomics.com

 

La decisione di aumentare i tassi di interesse di soli 2,5% accrescerà le preoccupazioni che il nuovo team economico della Turchia non abbia il potere di resistere a Erdogan, che ha recentemente affermato che le sue opinioni sui tassi di interesse non sono cambiate.

La posizione di Erdogan sui tassi

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha difeso le sue politiche sui tassi di interesse più bassi affermando che avrebbero incoraggiato la crescita economica. I tagli dei tassi di interesse richiesti dal presidente, insieme a decine di miliardi di dollari spesi per sostenere la lira turca, hanno lasciato il paese senza valuta estera. Questo fattore di solito minaccia la stabilità economica del paese, membro del G-20, la NATO e potenza geopolitica nella crisi della guerra in Ucraina.

Erdogan, che ha difeso le sue richieste di tassi di interesse più bassi dicendo che avrebbero incoraggiato la crescita economica e alla fine avrebbero portato a una minore inflazione. Il presidente ha cambiato rotta dopo le elezioni di maggio in cui i suoi oppositori lo hanno attaccato per il disfacimento del tenore di vita della classe media turca.

Gli Emirati Arabi puntano sulla Turchia

Come ha riportato Il Wall Street Journal, gli Emirati Arabi Uniti (UAE) hanno dichiarato di aver firmato accordi per 50,7 miliardi di dollari per potenziali investimenti in Turchia. Gli impegni erano per lo più sotto forma di memorandum d’intesa, il che significa che è improbabile che gran parte del denaro si concretizzi immediatamente, ma parte di esso potrebbe presto affluire in Turchia, inclusi 8,5 miliardi di dollari in obbligazioni del fondo sovrano ADQ di Abu Dhabi. Tutto con lo scopo di finanziare la ricostruzione della paese dopo i devastanti terremoti, che hanno ucciso più di 50.000 persone.

Anche l’Arabia Saudita ha firmato una serie di accordi durante la visita di Erdogan all’inizio di questa settimana, sebbene i due governi non abbiano dichiarato il valore in dollari. Si è raggiunto un accordo per l’acquisto di droni armati da Baykar, azienda turca leader mondiale nel settore delle armi.

La reazione dei mercati

Nel frattempo, l’economia turca rimane sotto pressione, con la valuta locale in calo e mercati distorti da una serie di norme e regolamenti messi in atto dal governo per fermare il flusso di dollari. Queste includono norme che costringono gli esportatori a convertire il 40% dei loro guadagni in valuta estera in valuta locale.

In seguito alla decisione della banca centrale della Turchia, considerata deludente dagli analisti, la lira è scesa dello 0,5% contro il dollaro attualmente a 26.85.

“Questi bassi aumenti dei tassi non aiutano molto perché questo alimenterà il deprezzamento della lira turca”, scrive in una nota Cagri Kutman, KNG Securities. “Devono fare qualcosa di più per spezzare questo circolo vizioso”.

La lira ha perso circa il 25% del proprio valore rispetto al dollaro dalla rielezione di Erdogan a fine maggio, dopo il cambio di passo dei nuovi funzionari che hanno ridotto gli sforzi per sostenere la valuta.