Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Bce verso taglio tassi? Parla Lagarde. E l’Ft lancia bomba hawkish

Bce verso taglio tassi? Parla Lagarde. E l’Ft lancia bomba hawkish

15 Settembre 2023 14:00

All’indomani del Bce-Day, la nuova domanda che assilla i trader è la seguente: quello annunciato ieri è stato davvero l’ultimo atto del ciclo di rialzi dei tassi, finora ben 10 consecutivi, lanciati da Christine Lagarde e colleghi per mettere un freno alla crescita dell’inflazione?

E, ancora, è possibile che l’Eurotower torni presto a tagliare i tassi?

A parlare è stata oggi la stessa Christine Lagarde, in occasione della riunione informale dell’Eurogruppo, che si è tenuta in Spagna, a Santiago de Compostela.

Ieri la Bce ha annunciato un rialzo dei tassi di 25 punti base, portando i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, con effetto dal 20 settembre 2023. I tassi sono stati alzati a livelli record dall’introduzione dell’euro.

Bce, Salvini attacca Lagarde. Marina Berlusconi: spero che cura non uccida il malato

Le critiche contro il nuovo rialzo dei tassi annunciato ieri dalla Bce, in Italia, non sono mancate.

In primis, contro la stretta si è scagliato ieri sera il leader della Lega, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, che ha accusato Lagarde di vivere su Marte, definendo al contempo la nuova stretta monetaria della Bce l’ennesimo scempio.

Una critica oggi è stata mossa anche da Marina Berlusconi, in occasione dell’assemblea di Confindustria:

“Quello che ha fatto finora la Banca centrale europea è stato molto importante per far diminuire l’inflazione, tanto è vero che i trend sono in discesa sia per la fine dell’anno sia per l’anno prossimo”, ha ammesso.

Marina Berlusconi ha parlato, tuttavia, anche della necessità che l’Eurotower consideri gli effetti collaterali delle sue strette, in un contesto in cui, “essendo stata sottoposta a shock”, l’economia dell’Eurozona “ha bisogno di stimoli”.

E qui, invece “siamo al decimo rialzo dei tassi, ha continuato la presidente di Fininvest, augurandosi che questo rialzo “sia anche l’ultimo” e che, alla fine, “la cura non uccida il malato”.

Lagarde all’Eurogruppo: non abbiamo parlato di taglio dei tassi

“Non abbiamo discusso riguardo all’eventualità di tagliare i tassi”, ha detto oggi la numero uno dell’Eurotower Christine Lagarde, avendo cura di sottolineare, tra l’altro, che nessun ministro di quelli che hanno partecipato al meeting dell’Eurogruppo ha messo in discussione l’ennesima stretta monetaria annunciata ieri da Francoforte.

Torneremo al target dell’inflazione pari al 2%”, è tornata a sottolineare Lagarde aggiungendo che, a tal fine, “faremo in modo che i tassi rimangano in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario”.

Sul Pil dell’Eurozona, Lagarde ha affermato che “l’Eurozona non crescerà al ritmo atteso in precedenza, ma dovrebbe segnare una ripresa nel 2024”.

E ancora, “una crescita (del Pil) più debole non significa recessione”. Una frase, quest’ultima, che potrebbe portare i trader a rivedere le loro scommesse e che conferma come per Lagarde l’economia dell’area euro sia ancora piuttosto resiliente e non tale da giustificare l’eventuale lancio di un salvagente che arrivi sotto forma di taglio ai tassi.

La Bce taglierà presto i tassi? Gli outlook di Citi e Goldman Sachs

Gli analisti di Citi ieri non hanno perso tempo, annunciando in una nota di prevedere un primo taglio dei tassi da parte della Bce a giugno del 2024, prima del settembre del 2024 su cui avevano scommesso in precedenza.

Va detto, tra l’altro, che è da un bel po’ che i trader stanno scommettendo su un dietrofront di Lagarde, addirittura “contro Lagarde”, e ben prima delle ultime indicazioni che sono arrivate ieri, giovedì 14 settembre, sia dal comunicato con cui la Banca centrale europea ha fatto l’annuncio sui tassi, che dalle dichiarazioni rilasciate dalla presidente in conferenza stampa.

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Detto questo, i falchi sono sempre in agguato, come spiega oggi l’articolo del Financial Times ECB hawks warn of December rate rise if inflation and wages stay hot. Ovvero: “I falchi della Bce avvertono su un aumento dei tassi a dicembre se l’inflazione e i salari rimarranno elevati”.

D’altronde, se la carrellata di rialzi dei tassi sia finita, Lagarde non lo ha detto chiaro e tondo.

Nella seduta di ieri, i mercati hanno fatto affidamento, piuttosto, su quella che può essere considerata come una sorta di frase magica, contenuta nel comunicato dell’Eurotower e ribadita ieri più volte dalla presidente.

“In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo”.

Detto questo, l’inflazione dell’area euro fatica a raffreddarsi.

Di conseguenza, il consiglio giusto da dare alle colombe è di frenare le speculazioni su presunti imminenti tagli ai tassi da parte della Bce.

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Contrariamente a Citi, gli analisti di Goldman Sachs si sono mostrati più cauti.

A loro avviso, a fronte di un tasso di inflazione che “rimane troppo alto per essere confortante”, la Bce lascerà i tassi fermi ai livelli attuali per almeno un anno.

Goldman Sachs ha motivato l’outlook con la revisione al rialzo, da parte degli esperti dell’Eurotower, delle stime sull’inflazione del 2023 e del 2024.

Le nuove proiezioni macroeconomiche di settembre formulate per l’area dell’euro dagli esperti della Bce indicano infatti livelli di inflazione più alti, per la precisione un tasso di inflazione pari in media al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, per effetto di una revisione al rialzo per il 2023 e il 2024 e al ribasso per il 2025.

Goldman Sachs ha tuttavia ammesso nella nota che le pressioni inflazionistiche di fondo si stanno smorzando.

Di fatto, a fronte della revisione al rialzo delle stime sull’inflazione headline, la Bce ieri ha annunciato di aver rivisto al ribasso l’outlook sull’inflazione core.

Gli esperti della Bce “hanno lievemente rivisto al ribasso le proiezioni dell’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, che si collocherebbe in media al 5,1% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,2% nel 2025″, si legge sempre nel comunicato di Francoforte.

In questo contesto, gli analisti di Goldman Sachs hanno precisato che un taglio dei tassi, a loro avviso, potrebbe però avverarsi solanto in caso di un “rallentamento significativo della crescita, che finisse per velocizzare anche il processo di disinflazione in atto”.

Il Financial Times lancia bomba hawkish: un altro rialzo a dicembre?

Nel frattempo, c’è l’avvertimento hawkish contenuto nell’articolo dell’Ft, che riporta le indiscrezioni secondo cui alcuni esponenti del Consiglio direttivo dell’Eurotower non escludono che i tassi salgano ancora a dicembre, in caso di crescita rapida dei salari e di inflazione più persistente delle attese.

“Tre persone coinvolte nella riunione di politica monetaria di giovedì hanno riferito al Financial Times che, se l’inflazione dell’area euro dovesse confermarsi più alta delle attese, la porta per alzare di nuovo i tassi tornerebbe ad aprirsi, in concomitanza con l’annuncio delle nuove proiezioni (economiche) della banca centrale, che saranno diffuse a dicembre”.

“Non sono d’accordo sul fatto che abbiamo finito – ha detto uno dei governatori – Se è vero che dovremmo avere una sorpresa davvero negativa dal fronte dell’inflazione per alzare i tassi a ottobre, è vero anche che potremmo alzare i tassi a dicembre”.

Un’altra fonrte ha detto che un rialzo dei tassi di 25 punti base, a dicembre, “è ancora possibile”, aggiungendo: “Non la escluderei”.

Altro che taglio dei tassi, insomma.

E tra i trader inizia a diffondersi un dubbio cocente: e se avesso sbagliato a brindare alla possibilità che la Bce di Chirstine Lagarde abbia annunciato ieri l’ultimo rialzo dei tassi?

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