BCE, il settore crypto necessita normative solide
La metropolitana di New York City utilizza i segnali “mind the gap” per ricordare ai passeggeri di fare attenzione allo spazio tra la banchina e il treno. I recenti eventi nel mondo della finanza hanno riformulato questo avvertimento, poiché le lacune nella supervisione hanno portato a violazioni, che rischiavano di portare a una situazione sistemicamente rischiosa. Inizia proprio così il report di Elizabeth McCaul, membro del Consiglio di vigilanza della BCE, intitolato “Mind the gap: we need better oversight of crypto activities.”
I recenti avvenimenti relativi al settore finanziario sottolineano ancora una volta il ruolo cruciale di una solida regolamentazione e un’efficace supervisione svolgono nel mantenimento della stabilità finanziaria. Nel report McGaul delinea lo stato attuale della regolamentazione relativa al mercato delle cripto, esamina l’impatto delle cripto sul sistema bancario e soprattutto invita ad una regolamentazione ancora più stringente per il settore degli asset digitali.
Criptovalute, i crolli di altro profilo
A novembre 2021 Bitcoin aveva raggiunto il strepitoso massimo storico di quasi 69.000 dollari. Quello che è seguito dopo è stato soprannominato “l’inverno delle criptovalute” con vittime come la stablecoin TerraUSD, il prestatore di criptovalute Celsius e l’hedge fund Three Arrows Capital.
Le turbolenze sono continuate con il crollo inaspettato e di alto profilo FTX nel novembre 2022 e i fallimenti più recenti di Silvergate Bank, SVB e Signature Bank. Nello specifico, si legge nel report, il caso FTX mostra che dovremmo diffidare delle entità che vantano il loro successo in base al valore di mercato dei propri token emessi. Trattenendo un’ampia quota di questi token autoemessi nei loro portafogli, possono facilmente aumentare il prezzo. Ma quando quegli stessi token vengono utilizzati come garanzia per il prestito, gli effetti collaterali del prezzo gonfiato artificialmente diventano evidenti.
Turbolenze crypto: l’impatto sul sistema finanziario globale
Elizabeth McCaul, sottolinea che sinora, l’impatto delle turbolenze del mercato delle criptovalute sul più ampio sistema finanziario è stato limitato. Ha colpito coloro che hanno investito in cripto-asset e ha esercitato pressioni su alcune piccole banche che forniscono servizi bancari ai clienti di cripto-asset, in particolare Silvergate Bank ma anche la banca newyorkese, Signature Bank, che ha subito gravi deflussi di depositi.
A causa delle sue dimensioni ridotte e delle limitate interconnessioni con il mercato globale è improbabile che la liquidazione di Silvergate rappresenti una minaccia per la stabilità finanziaria. Nel complesso, l’integrazione diretta delle cripto-attività nel sistema finanziario esistente è ancora trascurabile rispetto alla dimensione complessiva del settore bancario. Tuttavia, il contagio all’interno dell’ecosistema crittografico si è diffuso e altre società crittografiche hanno dichiarato bancarotta a causa dell’elevato livello di interconnessione.
Ma attenzione, allerta la BCE. Il contagio, secondo gli organi di vigilanza, può andare in entrambe le direzioni, dai mercati delle criptovalute alle banche e viceversa: il recente crollo di SVB e Signature Bank si è esteso anche all’ecosistema delle criptovalute. Circle, società fintech, deteneva 3,3 miliardi di dollari (circa l’8% delle riserve totali) con SVB, il che ha messo sotto pressione la sua stablecoin USDC, facendogli perdere brevemente il peg insieme a molte altre stablecoin fino a quando le autorità statunitensi non sono intervenute per garantire tutti i depositi presso SVB.
Banche europee poco esposte algli asset digitali
Secondo il report della BCE, le banche sotto la sua supervisione hanno limitate attività legate alle criptovalute e finora non ha osservato alcuna esposizione alle stablecoin. La maggior parte delle banche ha esitato a farsi coinvolgere nelle criptovalute a causa dei rischi relativi agli asset e della volatilità dei prezzi, insieme alle incertezze normative. Al di là dei rischi rischi legati alla fornitura di servizi di crittografia, quando intervistate per il sondaggio, le banche europee hanno anche citato anche i rischi operativi, tra cui IT/cyber, il rischio reputazione, la dipendenza da terze parti, nonché i rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.
Criptovalute, il quadro normativo
Negli ultimi anni sono stati fatti dei progressi importanti nello sviluppo di normative sulle criptovalute. La decisione del dello scorso dicembre di stabilire uno standard per il trattamento prudenziale delle esposizioni sulle criptovalute è stato fondamentale secondo la BCE.
Si tratta dello standard di BCBS (The Basel Committee on Banking Supervision), che prevede un approccio normativo e di vigilanza internazionale armonizzato alle esposizioni crittografiche delle banche e mira a bilanciare l’innovazione responsabile del settore privato con una solida gestione del rischio bancario e stabilità finanziaria.
Sebbene lo standard di Basilea non sia ancora legalmente vincolante, la BCE si aspetta che le banche dell’Eurozona che intendono di impegnarsi in attività cripto si conformino allo standard. Da una prospettiva europea, lo standard BCBS integra MiCA (Markets in Crypto Assets Regulation), che dovrebbe essere adottato nel secondo trimestre di 2023.
Ricordiamo intanto che MiCA ovvero il Markets in Crypto-Assets Regulation che dovrebbe essere approvato entro la fine del 2023, inizio 2023 é un regolamento chiave che supervisiona tutti aspetti relativi al settore degli asset digitali.