Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Bankitalia, Visco su Bce e debito. L’alert dividendi banche e la frase su Monti-Draghi

Bankitalia, Visco su Bce e debito. L’alert dividendi banche e la frase su Monti-Draghi

13 Luglio 2023 12:15

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco torna a parlare di tassi, Bce, debito, mutui. Ma anche di PNRR e salario minimo. Ricordando il governo Monti e le mosse di Mario Draghi.

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco parla di Bce, debito, tassi, mutui, PNRR, salario minimo.

Ormai prossimo alla scadenza del suo mandato, pronto a lasciare il posto al successore Fabio Panetta, che siederà sullo scranno più alto di Palazzo Koch a partire dal prossimo 1° novembre, Visco si è messo in evidenza già nei giorni scorsi per le critiche alla politica monetaria della Bce di Christine Lagarde, considerata soprattutto da diversi esponenti del governo Meloni, ma ormai anche da diverse istituzioni italiane e da molti partiti politici, una politica ormai strozza-Pil.

Visco e la strigliata a chi ha acceso un mutuo a tasso variabile

Detto questo, nell’intervista che ha rilasciato a Sky TG24, Visco ha lanciato stavolta un monito anche a chi ha acceso un mutuo a tasso variabile.

L’argomento è di grande attualità, visto che sono i contraenti dei mutui a tasso variabile quelli che stanno pagando il conto più salato degli effetti delle strette monetarie della Bce sull’importo delle rate.

Il governatore della Banca d’Italia ha ricordato dunque la necessità che ci si informi di più, in generale, per comprendere la natura del rischio, una volta che si decide di optare per una scelta piuttosto che per un’altra.

Visco ha però anche rassicurato chi prevede il peggio per l’economia italiana, a causa dell’ostinazione con cui Lagarde & Co. sono determinati a sfiammare la crescita dell’inflazione dell’area euro.

Intanto, ha ricordato, “il debito delle famiglie in Italia è il più basso d’Europa”.

LEGGI ANCHE

UniCredit su BTP, spread, Bce: ‘definire il debito italiano insostenibile è assurdo’

Inoltre, “i mutui variabili sono solo un terzo e quelli da inizio 2023 hanno un cap“.

A questo si aggiunge il fatto che “vi sono misure in corso che aiuteranno i più bisognosi”.

E comunque, ed è qui che salta fuori il rimprovero, chi ha sottoscritto i mutui a tasso variabile “doveva avere la percezione che un aumento (dei tassi) fosse possibile”.

E questo significa, ha aggiunto il governatore, che “serve più informazione e disponibilità a capire il rischio”.

In ogni caso, “si può stare sereni: non c’è alcun problema sistemico e di stabilità finanziaria derivante dall’aumento dei tassi”.

Sarà: fatto sta che tra i paper diffusi nelle ultime settimane dalla Bce di Lagarde ce n’era anche uno che lanciava un alert proprio sui rischi che incombono sulla stabilità finanziaria dell’Eurozona, a causa dei rialzi dei tassi che la stessa banca centrale ha lanciato ormai da un anno.

LEGGI ANCHE

Bce e tassi, nuovo alert: stabilità finanziaria a rischio

Tassi: ‘ma la Bce è vicina a fare una pausa’

Il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco si è mostrato inoltre fiducioso nel fatto che, a dispetto di quella persistenza dell’inflazione di cui ha parlato tanto Lagarde, la Bce sia vicina a fare finalmente una pausa.

Non siamo lontani da una pausa dell’aumento dei tassi, prima della fine dell’anno – ha detto il governatore. Che poi si tratti solo di una pausa e non di uno stop alla fine del ciclo di rialzi dei tassi – così come nel caso della Fed di Jerome Powell, non è dato al momento sapere. Tra l’altro, va detto che la Federal Reserve, banca centrale americana, sarà stata messa in crisi dal dato appena arrivato dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti, quello dell’indice dei prezzi al consumo.

Detto questo, Ignazio Visco ha rimarcato la necessità che i tassi, nell’area euro, rimangano in territorio restrittivo ancora per un po’, per far sì che sull’economia si dispieghino quegli effetti delle strette monetarie che, di norma, impiegano un po’ a manifestarsi. Per lo stesso motivo, non è mancato l’invito a essere pazienti, rivolto ai falchi della Bce:

Sebbene sia “necessario mantenere un orientamento restrittivo per tornare a prezzi stabili, bisogna essere attenti e cauti”, ha detto il governatore, ospite di Start su Sky TG24.

“Noi manterremo questa restrizione per un po’, finché non ci sarà effettivamente un ritorno alla stabilità dei prezzi. Credo sia giusto ma bisogna essere pazienti perché gli effetti della politica monetaria si vedono nel tempo, analizzando le componenti di tutta la domanda”.

Bankitalia: da Visco l’altolà a dividendi eccessivi delle banche

Riguardo alle banche, non è mancato anche in questo caso un attenti alla minaccia degli NPL-credit deteriorati.

A tal proposito, Visco ha anche lanciato una sorta di altolà alla distribuzione eccessiva di dividendi da parte delle banche italiane.

Ci sono rischi legati al deterioramento della qualità dei crediti”, ha detto il governatore di Bankitalia, in attesa della carrellata di trimestrali che vedrà protagonisti, tra gli altri, anche i risultati di bilancio degli istituti di credito italiani.

Necessario dunque procedere agli accantonamenti per far fronte alla crescita eventuale di crediti deteriorati-NPL:

Bisogna accantonare per fare fronte ai rischi, non distribuire eccessivamente gli utili agli azionisti in una situazione di ciclo economico non favorevole”.

LEGGI ANCHE

Banche: check up Bce su CET1, NPL e ROE

PNRR: il primo a fare la verifica deve essere il governo Meloni

Non poteva mancare da parte di Visco l’appello al governo Meloni sull’esecuzione del PNRR, dossier che continua ad alimentare nuovi dubbi sulla capacità dell’Italia di beneficiare dell’occasione storica assicurata dai fondi europei del Next Generation EU.

Giorgia Meloni

Visco ha detto di non essere informato di come stanno proseguendo le trattative sul PNRR tra il governo Meloni e Bruxelles.

Detto questo, ha ricordato l’impatto positivo del PNRR sul Pil dell’Italia, pari a +2 punti entro il 2026 e altri “3-6 punti entro il 2030”, sulla scia della spinta che dalla realizzazione del piano e dai fondi europei arriverebbe alla produttività.

“Ci possono essere revisioni legate a prezzi diversi e discussioni con la Commissione europea e la Commissione fa un lavoro utile di verifica, ma i primi a fare la verifica dobbiamo essere noi, il Governo”, ha ammonito il banchiere, in quanto “il Pnrr rappresenta un’innovazione straordinaria nel modo di concepire le relazioni tra paesi, e se avremo successo questa sarà la prima pietra anche per una maggiore integrazione delle politiche economiche”.

Le frasi sul salario minimo, governo Monti e Mario Draghi

Sul fattore salario minimo, altro oggetto di acceso dibattito nella politica italiana, Visco si è così espresso ai microfoni di Sky Tg24:

“Sappiamo che in Italia c’è già un salario contrattuale ma molti non sono coperti da questi contratti e credo siano quelli che devono avere una retribuzione ragionevole, ovviamente stabilita da chi ne ha la responsabilità”.

Nel ripercorrere gli anni che lo hanno visto numero uno di Bankitalia, Visco ha poi ricordato anche l’era del governo Monti, ripercorrendo gli anni della sua presidenza a Palazzo Koch:

Il momento più difficile è stato quello del governo Monti, la crisi è stata durissima”, ha detto, aggiungendo tuttavia anche che “alla fine le nostre banche hanno risposto bene”.

“La crisi, indipendentemente dalle origini e dalla sequenza degli interventi di politica comunitaria decisi all’epoca, è stata durissima”, ha ripetuto ancora Visco.

Il numero uno di Bankitalia ha fatto inoltre i complimenti all’ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Bce Mario Draghi che, alla guida dell’Eurotower negli anni terribili della crisi dei debiti sovrani, con le sue frasi “l’euro è irreversibile” e con la sua intenzione di fare di tutto per salvare l’Eurozona – non per niente è noto ormai come Mr. Whatever It Takes – ha fatto sì che i mercati si riprendessero dal panico.

Visco ha citato la “buona risposta del Paese (Italia), insieme alla buona risposta della Bce”, capitanata per l’appunto da Draghi che, ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, è stato “bravissimo nel dare fiducia ai mercati”.