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Western Alliance mette il turbo alle banche Usa

17 Maggio 2023 14:59

Crisi banche regionali Usa: una buona notizia arriva da Western Alliance, tra i titoli più bastonati dai sell off che si sono abbattuti sul comparto, a partire dal mese di marzo.

La banca regionale americana ha annunciato di aver assistito a una crescita dei propri depositi superiore ai 2 miliardi di dollari nei giorni compresi tra la fine del primo trimestre e il 12 maggio scorso.

Si tratta di un ritmo di crescita che batte di 200 milioni di dollari circa quello comunicato in precedenza.

La scorsa settimana Western Alliance aveva reso noto, infatti, che il livello dei propri depositi era aumentato di 1,8 miliardi di dollari dalla fine del primo trimestre fino al 9 maggio scorso, quando l’ammontare si era attestato a $49,4 miliardi.

La notizia ha messo il turbo sia al titolo della banca direttamente interessata  che ad altri titoli del settore.

Western Alliance incassa anche il buy di Bank of America

Western Alliance, nello specifico, è volata nel pre-market di Wall Street fino a +11%, a $35,18, mettendo a segno un rialzo che, se confermato, potrebbe cancellare le perdite sofferte dalle azioni nelle ultime due settimane.

Le quotazioni beneficiano anche della decisione di Bank of America Global Research di tornare ad avviare la copertura sul titolo, con un rating “buy” e un target price pari a $42. Il modello di business della banca, hanno spiegato da BofA, “è più resiliente di quanto percepito”.

L’effetto domino della buona notizia è evidente: PacWest Bancorp balza fino a +10% circa a Wall Street, in un momento di alta volatilità per i titoli del settore: basti pensare che PacWest è schizzata di quasi il 18% lunedì scorso, per azzerare il rally il giorno successivo.

Acquisti, pur se in misura molto più debole, anche su Comerica, Zions Bancorp e KeyCorp.

In generale, stando a quanto riporta un articolo di Reuters, i flussi dei depositi presso le banche americane stanno dando prova di stabilizzazione.

Dai dati della Federal Reserve è emerso infatti che, nella settimana terminata il 3 maggio scorso, i depositi sono saliti a $17,16 trilioni, registrando un aumento per la prima volta in quattro settimane.

E Michael Burry fa incetta di questi titoli

Il sentiment stesso degli operatori e dei grandi investitori è migliorato, in questi ultimi giorni. Focus soprattutto sulla notizia relativa alla Grande scommessa, stavolta non short, di Michael Burry, l’investitore di fama internazionale che ha ispirato il film “Big Short”.

Con il suo hedge fund Scion Asset Management, Michael Burry ha fatto incetta nel primo trimestre dell’anno proprio dei titoli delle banche regionali, massacrati a partire dal mese di marzo, quando gli investitori hanno iniziato ad attaccare il comparto, a seguito del crac di SVB- Silicon Valley Bank .

Lo shopping, di un valore di $23,4 milioni, ha interessato i titoli delle stesse banche che sono finite sotto il fuoco degli smobilizzi a marzo e, nelle ultime settimane, a seguito del crac, anche, di First Republic, la banca regionale che è stata fagocitata da JPMorgan.

Le nuove quote dell’hedge fund di Michael Burry includono azioni di New York Community Bank (NYCB) – banca che ha inglobato i prestiti e i depositi dell’ex crypto bank Signature, anch’essa fallita – per un valore di $7,6 milioni.

Scion ha fatto shopping anche di una partecipazione in Western Alliance per un valore di $2,4 milioni, di una quota di $2 milioni nella banca (che ora appunto non esiste più in quanto entità a sé stante) First Republic e di azioni di Huntington Bank (HBAN), per un valore di $2 milioni.

Non tutti i buy dell’hedge fund hanno avuto per oggetto i titoli delle banche regionali. Burry ha anche fatto incetta, infatti, di azioni Wells Fargo (WFC), per un ammontare di $4,6 milioni.