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BTP torna a far gola a banche e fondi stranieri

16 Maggio 2023 15:53

BTP da rifilare soprattutto ai piccoli risparmiatori italiani, in una situazione in cui i buyer stranieri sembrano assenti? Ma neanche tanto.

Gli ultimi dati resi noti da Bankitalia hanno messo in evidenza come gli investitori istituzionali stranieri, banche e fondi, stiano tornando ad accumulare posizioni nella carta italiana: la stessa che hanno smobilizzato per un decennio circa, la stessa bistrattata e ignorata per tanto tempo, vista come sinonimo di pericolo.

In tempi in cui si attende il verdetto di Moody’s – quello che rischia di affondare il rating sull’Italia a junk, ovvero al livello spazzatura -, negli stessi tempi in cui la Bce volta ufficialmente le spalle ai BTP e ai titoli di stato dell’intera area euro, e dopo dieci mesi consecutivi di vendite, gli investitori istituzionali esteri sono tornati nel mese di febbraio a fare shopping di bond sovrani del made in Italy.

BTP: altro che Goldman Sachs. Giù le scommesse short

Non solo: a dispetto di Goldman Sachs, che ha consigliato agli investitori di shortare BTP per scommettere sui Bonos spagnoli, il valore dei BTP presi in prestito dagli investitori con l’intenzione di shortarli è sceso di circa il 40%, a $27 miliardi, rispetto al picco della metà di novembre, pari a $46 miliardi: sono questi i numeri calcolati da S&P Global Market Intelligence.

Il ritorno dell’appetibilità dei BTP tra gli investitori istituzionali è stato esaminato dall’agenzia di stampa Reuters in un articolo che parla addirittura di momento magico per i bond italiani.

L’articolo cita la crescita del Pil italiano più solida delle attese, il calo del debito pubblico e la prospettiva di una stabilità politica con il governo Meloni tra i fattori che starebbero riportando gli investitori stranieri sui BTP.

In particolare Domenico Siniscalco, vice presidente di Morgan Stanley ed ex ministro dell’Economia, ha riferito a Reuters che l’Italia non è più vista dagli speculatori come un paese contro cui scommettere.

Piuttosto, gli investitori internazionali guarderebbero ormai a Roma “con una calma e una fiducia totali”.

“Questo è un momento magico per i bond italiani”, ha detto Siniscalco alla Reuters.

‘Difficile per banche e fondi ignorare gli elevati rendimenti’

Certo, di strada da fare per poter dire che l’Italia è tornata ad ammaliare gli investitori stranieri ce n’è ancora molta.

Sempre dai dati di Bankitalia, si è appreso come la quota di debito governativo italiano detenuto dagli investitori stranieri fosse inferiore al 20% alla fine del 2022, rispetto al 50% circa del periodo precedente l’esplosione della crisi finanziaria, nel 2008.

Lo smobilizzo dei BTP, ricorda Reuters, scattò a causa della crisi dei debiti sovrani in Eurozona, nel 2012, e, successivamente, durante la pandemia Covid-19.

Ma ora le cose sarebbero destinate a cambiare, anche – se non soprattutto – per il valore a cui viaggiano i rendimenti dei BTP: valore che, in particolare secondo Luca Cazzulani, responsabile della divisione di ricerca di strategia di UniCredit,  sarebbe appetibile al punto da non poter essere ignorato dalle banche e dai fondi stranieri.

Sottopesare l’Italia rischierebbe di danneggiare la performance degli investitori”, ha detto Cazzulani.

La forte rimonta dei tassi: dallo 0,4% a oltre il 4%

L’articolo di Reuters ricorda la forte rimonta dei tassi dei BTP a 10 anni che, dal minimo record testato nel febbraio del 2021 allo 0,4%, sono saliti fino al 4,2%, a seguito dell’inizio del ciclo dei rialzi dei tassi lanciato dalla Bce presieduta da Christine Lagarde, nel luglio del 2022.

Viene ricordato tra l’altro che i tassi dei BTP a 10 anni sono quasi il doppio rispetto ai Bund tedeschi con la stessa scadenza e superiori di 70 punti base circa al valore dei tassi dei Treasuries Usa.

Mica male per chi è caccia di rendimenti più alti.

Cazzulani ha indicato anche che, al momento, la quota di BTP detenuta dalle famiglie e dalle imprese italiani ammonta a 215 miliardi di euro circa, il 9% circa del debito pubblico dell’Italia, al record dalla metà del 2015. Bene per il governo Meloni, che ha appena sfornato il nuovo BTP valore, per sedurre il mondo dei piccoli risparmiatori.