Notizie Notizie Italia Btp più appetibili in vista del taglio dei tassi Bce? Come muoversi e su quali scadenze puntare

Btp più appetibili in vista del taglio dei tassi Bce? Come muoversi e su quali scadenze puntare

15 Ottobre 2024 12:08

Btp in primo piano nella settimana della Bce e dei giudizi di S&P e Fitch sull’Italia. Nella riunione della Banca centrale europea, in agenda giovedì 17 ottobre, il mercato si aspetta un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti dopo l’ultimo dato sull’inflazione dell’Eurozona, sceso sotto al target del 2% (all’1,8% a settembre, secondo la stima flash dell’Eurostat). Un’ulteriore sforbiciata dei tassi potrebbe impattare sui Btp. La riduzione del costo del denaro, infatti, tende a far alzare il prezzo dei titoli già in circolazione, che presentano cedole fisse superiori al nuovo tasso di interesse, e far scendere il rendimento dei titoli di Stato, soprattutto per le prossime emissioni. Non per niente, il decennale italiano adesso rende il 3,5% rispetto al picco di quasi il 5% toccato a ottobre del 2023. Ulteriori tagli da parte della Bce potrebbero dare un’ulteriore accelerata in questa direzione e abbassare anche lo spread Btp-Bund.

Non sono da escludersi delle novità positive nemmeno dalle due agenzie di rating che venerdì comunicheranno l’aggiornamento sul rating sovrano dell’Italia, offrendo così una sponda ulteriore al rally dei Btp. In vista di questo duplice appuntamento, abbiamo intervistato Angelo Drusiani, advisor di Ersel banca privata, per capire come gestire i Btp in questa fase.

In vista della riunione di giovedì, quali aspettative sull’evoluzione della politica monetaria della Bce da qui alla fine dell’anno?

Innanzitutto, il taglio dei tassi a ottobre non credo sia così scontato, anzi, ho l’impressione che non ci sarà, ma sarà rinviato alla riunione successiva. Questo perché negli Stati Uniti non è detto che la Federal Reserve decida di effettuare un’altra sforbiciata nel post-voto (elezioni presidenziali, ndr), cioè a novembre. E per la Bce aspettare un altro mese sarebbe la scelta più opportuna, per evitare un approccio troppo immediato. Da qui alla fine dell’anno, comunque, mi aspetto un’ulteriore riduzione del costo del denaro da parte della Banca centrale europea, che potrebbe essere di 0,50 punti se la situazione nel frattempo evolvesse in maniera positiva rispetto a quelle che sono le attese del board.

Se, quindi, la strada della riduzione dei tassi di interesse proseguirà nei prossimi mesi, i Btp diventeranno più appetibili?

I Btp sono sempre appetibili. Qualunque tipo di asta venga effettuata dal Tesoro, che siano titoli a lunga o breve scadenza, vediamo sempre una richiesta nettamente superiore all’offerta, perché i rendimenti sono molto interessanti. La situazione che è in corso in questo momento non dovrebbe produrre un effetto particolarmente negativo sulle quotazioni dei titoli di Stato italiano o se ne avrà sarà comunque un movimento abbastanza contenuto. La tendenza sarà quella di rendimenti in calo. Una fase di snodo molto importante sarà invece l’anno prossimo, perché se la Bce decidesse di non proseguire l’allentamento monetario come da attese, significherà che la situazione non sarà così sotto controllo e questo potrebbe portare a un recupero delle quotazioni dei Btp e più in generale dei titoli governativi italiani.

Il giorno successivo alla Bce, S&P e Fitch comunicheranno l’aggiornamento sul rating sovrano dell’Italia. Quali movimenti si potrebbero innescare sui Btp?

Sarei felice se ci fosse un aumento del rating dell’Italia, ma sarei sorpreso (positivamente), perché comunque il debito rimane molto alto e il costo della raccolta abbastanza importante. Non credo però, in ogni caso, che si assisterà a un downgrade perché non ci sarebbero le condizioni per ridurre il grado di affidabilità del paese. Dunque, i movimenti sul Btp dovrebbero essere contenuti.

A proposito di debito, il ministro dell’Economia Giorgetti ha rimarcato che tassi più bassi, contribuirebbero ad abbattere lo spread e permetterebbero di ridurre la spesa per interessi. Quanto potrebbe impattare la Manovra 2025 sulla credibilità finanziaria del paese e quindi sui Btp?

Le proiezioni del governo vedono un calo significativo dei rendimenti, ma non è così scontato e il debito italiano rimane ancora alto. Da qui ai prossimi mesi tutto dipenderà dalle stime, dalle dichiarazioni e dal comportamento del governo. Si vedrà se e quanto i mercati apprezzeranno le sue parole e le sue posizioni e si convinceranno che ci possa essere una svolta per il debito italiano. Nel complesso, comunque, ribadisco che l’Italia ha sempre rispettato le proprie scadenze e problemi in questo senso non ce ne dovrebbero essere.

Alla luce di queste considerazioni, quindi, come gestire i Btp in portafoglio?

Al momento non vedo alcun tipo di problemi per quanto riguarda i titoli governativi dell’Italia, che rimangono appetibili. Gli investitori possono scegliere su un’ampia gamma di titoli, da quelli a breve scadenza fino a quelli lunghissimi di 50 anni. Un’idea, quindi, per diversificare e ottenere rendimenti interessanti, sarebbe quella di suddividere l’investimento su diverse scadenze, senza concentrarsi unicamente sui titoli decennali.