Wall Street da record. Febbre Big Tech: Apple da $4 trillion?
Wall Street: il punto della situazione. Nasdaq e S&P a valori record. Confermato il miracolo Apple (ma anche di Nvidia)
Wall Street si prende una pausa oggi, in occasione della festività federale “Juneteenth” sancita dall’amministrazione di Joe Biden, che cade oggi, 19 giugno 2023.
La festività federale è stata creata per commemorare l’emancipazione degli ultimi schiavi in Texas, avvenuta il 19 giugno 1865.
Le contrattazioni riprenderanno regolarmente nella giornata di domani, martedì 20 giugno.
Venerdì scorso lo S&P 500 ha chiuso la sessione in calo dello 0,37% a 4.409,59 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 108,94 punti, -0,32%, a quota 34.299,12. Il Nasdaq Composite ha lasciato sul terreno lo 0,68% a 13.689,57.
S&P 500: varcata soglia mercato toro, +26% da minimi ottobre
Su base settimanale, il trend della borsa è stato tuttavia positivo: l’indice S&P 500 è salito del 2,6%, riportando la migliore performance dal mese di marzo, in crescita per la quinta settimana conseutiva: la carrellata di buy che ha travolto il listino benchmark è stata la più lunga dal novembre del 2021.
Forte dei buy incassati, lo S&P 500 ha raggiunto un valore superiore di oltre il 26% dai minimi testati dal mercato orso, in un momento in cui, come riporta un articolo della CNN, la domanda che assilla gli investitori è la seguente: quello in cui lo S&P 500 è entrato è un bull market o un fool’s market?.
Va ricordato che lo S&P 500 ha varcato la soglia del mercato toro (bull market) all’inizio di giugno, balzando a un valore superiore del 20% rispetto ai minimi testati nell’ottobre del 2022.
Lo scorso venerdì, l’indice ha chiuso la giornata di contrattazioni a quota 4.409,59 punti, valore in rialzo del 20% circa su base annua: il rally potente si è presentato a dispetto del collasso delle banche regionali, degli Stati Uniti vicini a fare il default sul debito della loro storia e della battaglia continua della Fed contro l’inflazione.
Apple inanella nuovi record. C’è chi vede già market cap a $4 trillion
L’articolo della CNN si sofferma in particolare sul rally di Apple che, nella seduta di giovedì scorso, ha chiuso a $186,01, rispetto ai $135,43 dello scorso anno. E la corsa per Apple non sarebbe finita visto che Dan Ives, analista di Wedbush Securities, ritiene che le azioni AAPL potrebbero raggiungere il suo target price di $240 entro la prossima estate, portando poi la capitalizzazione a balzare a $4 trilioni avvicinandosi al 2025.
Motivo della corsa, la febbre esplosa sull’AI e l’attesa per il nuovo modello di iPhone, che dovrebbe essere lanciato il prossimo autunno.
“Non c’è un’azione migliore da tenere nel settore hi-tech rispetto ad Apple...e nonostante l’economia, che è un po’ fosca”, ha detto Ives.
E’ un periodo d’oro anche per Microsoft, le cui quotazioni hanno testato anch’esse il valore più alto di sempre, chiudendo a quota $348,10 giovedì scorso.
Sempre le Big Tech hanno consentito anche al Nasdaq Composite di archiviare la settimana migliore dal mese di marzo, incassando un rialzo su base settimanale del 3,3% circa (in rally del 30,8% YTD), mentre il Dow Jones, con un progresso dell’1,3% circa, ha segnato un rialzo per la terza settimana consecutiva.
In particolare il Nasdaq, con la sua ottava settimana consecutiva di rialzi, ha riportato la fase di buy più lunga dal 2019, volando, così come lo S&P 500, ai livelli record dall’aprile del 2022.
Febbre Nvidia a Wall Street: +192% YTD
Tra le Big Tech, sotto i riflettori anche la corsa del produttore di chip Nvidia, reduce da un rialzo su base settimanale pari a +10%, che ha portato la sua performance YTD a +192%.
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Wall Street ha continuato dunque a macinare nuovi record, nella stessa settimana del Fed Day: mercoledì scorso 15 giugno la Fed di Jerome Powell ha lasciato i tassi sui fed funds Usa fermi al range compreso tra il 5% e il 5,25%. Lo stesso Powell ha lasciato intendere tuttavia che quella annunciata, più che uno stop, è stata una semplice pausa, visto che il ritmo di crescita dell’inflazione Usa rimane molto più alto del target del 2% della Fed.
Sempre la scorsa settimana, un’ottima notizia è arrivata dal fronte macro degli Stati Uniti: la pubblicazione dell’indice CPI di maggio ha messo in evidenza, di fatto, la crescita dell’inflazione Usa più lenta in due anni. Detto questo, quel target del 2% rimane ancora lontano.
La cautela degli economisti e strategist su Wall Street, che avrebbe corso fin troppo, rimane. Tuttavia, c’è anche chi crede nella prosecuzione del rally. Come Ed Moya, analista di mercato senior di Oanda:
“Wall Street rimane ottimista sul fatto che la febbre per l’AI non andrà vita presto e che gli investitori preferiranno le azioni Usa, in un contesto di politiche divergenti delle banche centrali nel mondo. Questo rally di mercato sembra un po’ eccessivo, ma ci sono anche troppi soldi che rimangono ai margini, il che significa che, se il trading sull’AI rimane intatto, la fase rialzista dello S&P 500 potrà continuare”.
Trend rialzista per Wall Street: ecco perchè
Nella nota di Candriam: “Azionario a confronto, Europa perde slancio mentre Wall Street va verso nuovi massimi”, Geoffroy Goenen, Head of Fundamental European Equity e Rudi van den Eynde, Head of Thematic Global Equity di Candriam ricordano che che “le azioni statunitensi registrano rendimenti leggermente positivi dall’inizio di maggio”, confermando che “questa performance positiva è principalmente ascrivibile ai settori growth, come i Servizi di Comunicazione, i Beni di consumo discrezionali e l’Information Technology, con quest’ultimo che ha registrato ancora una volta la maggiore sovraperformance”.
I due analisti di Candriam fanno notare che “i mercati azionari USA si stanno avvicinando a nuovi massimi per diversi motivi”.
- Innanzitutto, gli Stati Uniti eviteranno verosimilmente un brusco rallentamento della crescita. Dato l’attuale contesto macroeconomico, si prospetta infatti una decelerazione della crescita prolungata ma moderata.
- Inoltre, guardando alle ultime pubblicazioni economiche, come l’ISM Prices Paid, l’inflazione continua a muoversi nella giusta direzione.
- Infine, i mercati azionari non sono eccessivamente costosi.
“La stagione degli utili negli Stati Uniti si è rivelata buona. Il consenso punta ora su una crescita degli utili pari a circa il 5% nei prossimi dodici mesi. Alla luce di ciò, il mercato azionario statunitense non sembra eccessivamente costoso in termini di valutazioni”, scrivono in una nota Geoffroy Goenen e Rudi van den Eynde.
Dunque, a dispetto dei gufi, Wall Street secondo alcuni analisti si appresta a sorprendere ancora in positivo.