Notizie Notizie Mondo USA, il lavoro rallenta a luglio. I salari restano dilemma per la Fed

USA, il lavoro rallenta a luglio. I salari restano dilemma per la Fed

4 Agosto 2023 15:42

I nuovi posti di lavoro, escluso il settore agricolo, creati nel mese di luglio, sono stati inferiori alle attese degli economisti, secondo i numeri pubblicati del Bureau of Labour Statistics degli Stati Uniti. A luglio, i libri paga non agricoli sono aumentati di 187.000 unità, leggermente sotto le stime di Dow Jones di 200.000 unità.

Il tasso di disoccupazione sceso leggermente su nuovi minimi recenti a 3,5% rispetto alle stime di consenso al 3,6% con esattamente 5,8 milioni di disoccupati in America. Il tasso attuale è appena sopra il livello più basso dalla fine del 1969.

Nonfarm Payrolls, i numeri di luglio

I settori che hanno contribuito di più per la creazione di nuovi posti di lavoro sono stati: il settore dell’assistenza sanitaria (63,000) e sociale ( 24,000), il finanziario (19,000) e quello del commercio all’ingrosso (18,000).

Mentre il settore terziario ovvero servizi di turismo e ospitalità, che è stato un settore trainante per la ripresa nell’era post-pandemia, ha aggiunto solo 17.000 posti di lavoro rispetto ad una media di guadagni di 67.000 al mese nei primi tre mesi del 2023.

“Anche a luglio le cifre sui non farm payrolls deludono le aspettative di mercato. I dati sulla creazione di nuovi posti di lavoro sono risultati deboli e inferiori alle attese e come ulteriore conferma abbiamo avuto anche le revisioni al ribasso dei mesi precedenti, che abbassano notevolmente la media degli ultimi mesi. Scrive Filippo Diodovich, Senior Market Analys di IG. “Cifre che portano argomentazioni ai membri dovish all’interno del FOMC per spingere per una nuova pausa nel ciclo di rialzi dei tassi di interesse, ovvero confermare i tassi 5,25%-5,50% nel meeting della commissione operativa che si terrà il 20 settembre.”

Il tasso di partecipazione alla forza lavoro nel mese di luglio si è attestato a 62,6% per il quinto mese consecutivo. Mentre il tasso di popolazione occupata è cambiato poco attestandosi al 60,4%.

USA, tasso di partecipazione sul mercato del lavoro

La retribuzione oraria media, una metrica chiave per la Federal Reserve, nel mese di luglio è aumentata dello 0,4% su base annuale invece del 4,4%. Entrambi i numeri  superiori alle stime di consenso rispettivamente dello 0,3% e il 4,2%.

USA, crescita della retribuzione oraria media a/a.

 

Mentre i numeri relativi ai Nonfarm payrolls per i mesi precedenti sono stati rivisti al ribasso: il conteggio di giugno è sceso a 185.000 unità, dunque una revisione al ribasso di 24.000, mentre quello di maggio è stato ridotto a 281.000, in calo di 25.000 unità rispetto alla stima precedente.

“Rimane sempre il dilemma sulla crescita dei salari dei lavoratori che può rialimentare le pressioni inflazionistiche. Tuttavia crediamo che la principale misura controllata dalla FED per valutare l’andamento dei salari, ovvero il Wage Growth Tracker della FED di Atlanta, abbia mostrato negli ultimi mesi un marcato calo.” Conclude Diodovich.

USA, crescita della distribuzione salariale m/m

USA, economia resiliente nonostante la stretta della Fed

Nonostante il rallentamento del mercato del lavoro, l’economia statunitense si dimostra resiliente di fronte alla stretta sui tassi della Fed. Dall’inizio del ciclo dei rialzi dei tassi la banca centrale americana ha alzato i tassi 11 volte, con una solta pausa nel mese di luglio 2023, per combattere l’inflazione.

Inoltre la maggior parte degli economisti hanno previsto una recessione nel 2022/2023, appunto a causa della stretta monetaria della Fed, previsioni che non si sono mai materializzate.

Il Pil degli Stati Uniti, nel secondo trimestre, ha registrato una cresciuta del 2,4% su anno con una crescita dell’inflazione del 3% sempre su base annuale.

Nonostante l’inflazione sia vicina al target della Fed del 2% nel medio termine, nell’ultima riunione Jerome Powell, ha avvertito che il pieno effetto degli aumenti dei tassi non si è ancora sentito. Il che non esclude un altro rialzo dei tassi nel meeting di settembre.

La reazione dei mercati

Si sta osservando una reazione dei mercati relativamente moderata degli indici USA. Lo S&P 500 avanza dello 0,5% a 4.527 punti dopo due sedute di fila di vendite superiori all’1%. Il Dow Jones avanza dello 0,55% a quota 35.418 punti, anche l’indice tecnologico, il Nasdaq Composite viaggia in rialzo dello 0,6% poco dopo l’apertura della seduta di Wall Street.

Sul fronte mercato obbligazionario il rendimento del T-Note a 10 anni cala dell’1,7% a 4,10% mentre quello con scadenza a due anni si trova a quota 4,8%. L’indice del dollaro perde terreno (-0,6%) a quota 101.834. Si rafforza il cambio eur/usd (+0,6%) a 1.1022