La crescita del Pil USA aumenta le possibilità per altro rialzo dei tassi Fed
L’economia statunitense ha mostrato forza nel secondo trimestre con una crescita del prodotto interno lordo (Pil) superiore alle attese degli economisti. Il Pil USA, la somma di tutte le attività di beni e servizi, è cresciuto del 2,4% nel secondo trimestre, migliore della stime di consenso del 2% secondo i dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio USA. Ricordiamo che la più grande economia del mondo ha registrato una crescita del Pil del 2% nei primi tre mesi dell’anno. La robusta crescita dell’economia USA aumenta le possibilità di un ulteriore rialzo dei tassi della Fed. Proprio ieri la banca centrale guidata da Jerome Powell, ha alzato i tassi di 25pb, portandoli così nel range tra 5,25% e 5,5%.
I driver di crescita dell’economia USA
La spesa dei consumatori ha alimentato la solida crescita nel secondo trimestre, aiutata dall’aumento degli investimenti fissi non residenziali, della spesa pubblica e della crescita delle scorte.
L’inflazione invece è rimasta sotto controllo nel periodo aprile-giugno. L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali è aumentato del 2,6%, in calo rispetto al 4,1% del primo trimestre e ben al di sotto della stima Dow Jones del 3,2%. Mentre la spesa dei consumatori, misurata dall’indice della spesa per consumi personali del dipartimento, è aumentata dell’1,6% e ha rappresentato il 68% di tutta l’attività economica durante il trimestre.
In altre parole l’economia ha mostrato una sorprendente capacità di recupero, nonostante la serie di aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve, che la maggior parte degli economisti e persino quelli della banca centrale si aspettavano di provocare una contrazione.
“È fantastico avere un altro trimestre di crescita positiva del PIL in tandem con un tasso di inflazione in costante rallentamento”, ha affermato Steve Rick, Capo Economista di TruStage. “Dopo la ripresa degli aumenti dei tassi di interesse di ieri, è incoraggiante vedere l’aggressivo ciclo di aumento funzionare mentre l’inflazione continua a diminuire. I consumatori stanno ricevendo una tregua dall’aumento dei costi dei beni di base e l’economia statunitense è partita con un inizio migliore nella prima metà dell’anno”.
Gli altri dati macro: resistono i consumi, bene anche il lavoro
Sempre nel secondo trimestre gli investimenti privati sono aumentati del 5,7% dopo un crollo dell’11,9% nel primo trimestre. Si osserva anche un aumento del 10,8% delle apparecchiature e un aumento del 9,7% delle strutture hanno contribuito a potenziare tale aumento.
La spesa pubblica è aumentata del 2,6%, compreso un balzo del 2,5% nelle spese per la difesa e una crescita del 3,6% a livello statale e locale.
Buona notizie anche sul fronte degli ordini di beni durevoli per articoli come veicoli, computer ed elettrodomestici sono aumentati del 4,7% a giugno, numero ben superiore alle stime dell’1,5%. Per quanto riguarda invece le richieste iniziali di disoccupazione settimanali sono pari a 221.000, in calo di 7.000 e al di sotto della stima di 235.000.
La reazione dei mercati
I mercati sono saliti in seguito ai dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio. Il mercato azionario segna una performance positiva con l’indice tecnologico il Nasdaq Composite in rialzo dello 0,8% a 14.247 punti. Bene anche lo S&P 500 in rialzo dello 0,65% a 4.596 punti.
Il rendimento del Treasury decennale segna un rialzo del 2% e si avvicina di nuovo alla quota del 4%, attualmente a 3,95%. Si rafforza anche l’indice del dollaro (DXY) attualmente stabile a quota 101. Si indebolisce il cambio eur/usd (-0,9%) a 1.0989.