Notizie Notizie Italia USA, i nonfarm payrolls crescono più del previsto. Tagli Fed sempre più lontani

USA, i nonfarm payrolls crescono più del previsto. Tagli Fed sempre più lontani

2 Febbraio 2024 15:47

Il report sull’occupazione statunitense appena pubblicato dal Dipartimento del Lavoro USA ha mostrato la robustezza del mercato del lavoro nonostante la stretta monetaria della Federal Reserve. La crescita dei nonfarm payrolls ovvero le nuove buste paga (escluso il settore agricolo) nel mese di gennaio è stata di 353.000 unità ben al di sopra delle attese degli analisti di 180.000 unità. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,7%. Wall Street inizia la seduta con una performance mista in seguito al report sul lavoro. L’indice principale l’S&P 500 segna un modesto rialzo dello 0,14%, il Dow Jones cede lo 0,4%, mentre l’indice tecnologico, il Nasdaq Composite guadagna lo 0,5% grazie alla stellare performance di Meta Platforms (+16%) in seguito dei conti relativi al quarto trimestre del 2023.

Lavoro USA, i numeri nel dettaglio

Anche la crescita dei salari ha mostrato forza, nel mese di gennaio la retribuzione oraria media è aumentata dello 0,6%, il doppio rispetto alle stime degli economisti. Su base annua, i salari sono cresciuti del 4,5%, anche qui ben al di sopra delle stime del 4,1%. Mentre sono calate le ore medie settimanali di lavoro, scese a 34,1, ovvero 0,2 ore in meno.

“Il mondo del lavoro mostra un segnale di forza molto significativo.” Scrive in una nota Filippo Diodovich, Senior Market Analyst, IG. “Riteniamo che la crescita dei salari dei lavoratori così forte possa portare nel breve a nuove pressioni inflazionistiche aumentando le possibilità che la Federal Reserve possa scegliere di promuovere il primo taglio dei tassi solamente da maggio in poi (sempre se i dati macroeconomici lo consentiranno). I membri della Federal Reserve non avranno alcuna fretta per tagliare i tassi.”

Nel dettaglio, i nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi a gennaio sono incrementati di 74.000 unità. Altri contributori significativi al dato complessivo includono l’assistenza sanitaria con 70.000 unità, il commercio al dettaglio (45.000), gli impieghi nell’amministrazione pubblica (36.000), l’assistenza sociale (30.000) e l’industria manifatturiera (23.000).

Anche i numeri relativi al mese di dicembre sono stati rivisti al rialzo rispetto a quelli inizialmente pubblicati. Nel mese di dicembre i nonfarm payrolls sono incrementati di 333.000 unità, ovvero una revisione al rialzo di 117.000 rispetto alla stima iniziale. Anche il mese di novembre è stato rivisto al rialzo, a 182.000, ovvero 9.000 in più rispetto all’ultima pubblicazione.

Sebbene i numeri dei nonfarm payrolls abbiano dimostrato la resilienza dell’economia statunitense, hanno anche sollevato dei dubbi sulle prossime mosse della Federal Reserve, che proprio questo mercoledì ha dichiarato di non essere ancora pronta alla nuova fase di tagli dei tassi.

Ricordiamo che anche la crescita del prodotto interno lordo (Pil) americano è stato superiore alle attese nell’ultimo trimestre dell’anno. Il quarto trimestre l’economia USA ha registrato un’espansione del 3,3% su base annuale abbattendo le attese degli economisti per una recessione verso la fine del 2023 a causa della stretta delle Fed sui tassi.

Tagli tassi Fed sempre più lontani ​

Nel primo meeting del 2024 la Fed guidata da Jerome Powell ha deciso di mantenere i tassi sui fed funds, invariati nel range tra il 5,25% e il 5,5%, indicando che non sono ancora pronti ad iniziare con la fase dei tagli dei tassi. La Banca centrale americana, così come la Bce di Christine Lagarde, crede di dover attendere ancora del tempo, prima di sotterrare l’ascia di guerra brandita per due anni nella sua battaglia contro l’inflazione.

“Le cifre sul mercato del lavoro di gennaio hanno evidenziato numeri straordinariamente positivi, una ottima creazione di posti di lavoro per il mese precedente e forti revisioni al rialzo anche per dicembre ( +117 mila nuovi impieghi). La crescita dei salari su base mensile e su base annuale accelera verso l’alto e dovrebbe disincentivare la Federal Reserve a procedere a un cambio di politica monetaria nel breve periodo, prosegue Diodovich. Osservando il CME Fed Watch (che misura le probabilità delle azioni sui tassi di interesse da parte della FED) esistono ormai 80% di chance che la FED possa mantenere il costo del denaro invariato nel meeting del FOMC di marzo. Lo scenario più probabile per la riduzione dei tassi è la riunione della FED di maggio.”