Notizie Notizie Italia Stellantis, Urso: ‘se Tavares vuole quota Stato in capitale lo chieda’. I ‘casi’ Ecobonus e Renault

Stellantis, Urso: ‘se Tavares vuole quota Stato in capitale lo chieda’. I ‘casi’ Ecobonus e Renault

1 Febbraio 2024 15:19

Governo Meloni VS Stellantis: così scriveva qualche giorno fa il Financial Times in un articolo dedicato alle tensioni tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il colosso dell’auto guidato dal Carlos Tavares, presentando, praticamente, il caso Stellantis.

Caso che si sta ulteriormente infiammando in queste ore, a prescindere dalle riflessioni fatte dal quotidiano britannico, da un lato con le dichiarazioni rilasciate dal numero uno del gruppo, il ceo Tavares, dall’altro con le frasi arrivate dal ministro del made in Italy Adolfo Urso.

Il titolo Stellantis intanto sale di oltre l’1% sul Ftse Mib di Piazza Affari.

Stellantis, Urso: Tavares dica se vuole Italia nel capitale

Se Stellantis e Tavares “ritengono che l’Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all’interno di Stellantis, ce lo chiedano. Se è quello, se vogliono una partecipazione attiva possiamo sempre discuterne e possiamo ragionare insieme“. Così il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, al termine del tavolo sull’automotive.

Incontro che si è concluso, così come riporta l’agenzia di stampa Ansa, con l’annuncio del Mimit: “Per l’Ecobonus 2024 auto stanziati 950 milioni’.

Diverse le novità annunciate per le autovetture al termine dell’incontro:

“incremento degli incentivi per elettrico e ibrido plug in; contributo proporzionale all’età del veicolo rottamato; possibilità di rottamare anche le Euro 5”, con il “contributo massimo alla rottamazione che sale da 5mila a 13.750 euro”.

Detto questo, tornando al caso Stellantis, il ministro Adolfo Urso ha così reagito alle dichiarazioni che l’AD Carlos Tavares ha rilasciato nella giornata di ieri a Bloomberg News. Dichiarazioni che hanno riguardato diverse questioni, e che hanno incluso anche l’ennesima stoccata al governo Meloni, che a sua volta ha criticato diverse volte Stellantis.

“L’ Italia protegga posti lavoro invece di cercare capri espiatori”

Tavares ha detto, riporta Bloomberg, che l’Italia dovrebbe impegnarsi di più a proteggere l’occupazione del settore auto, invece di andare alla ricerca di “capri espiatori ed attaccare Stellantis”. 

Nel commentare le aspre critiche che proprio dalla presidente Meloni sono state lanciate contro il gruppo produttore delle auto Fiat, Tavares ha risposto che l’Italia dovrebbe per l’appunto fare di più che andare a caccia di un capro espiatorio.

L’AD ha praticamente affermato che il governo Meloni “sta cercando di evitare di assumersi la responsabilità” di qualcosa che ha deciso, piuttosto, di non fare. Ovvero, erogare sussidi per l’acquisto di auto elettriche. Una scelta, secondo Tavares, che finisce con il “mettere a rischio le fabbriche italiane”.

La risposta del ministro Urso non si è fatta attendere.

Dopo aver invitato Stellantis e il ceo a essere chiari nella loro eventuale richiesta eventuale di uno Stato italiano presente nel capitale, il titolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ricordato:

“Nel primo incontro che ho avuto con Tavares e nelle diverse riunioni che ho avuto con la proprietà Elkann mi è stata posta una richiesta esplicita, che l’Italia fosse parte attiva in Europa per cambiare il regolamento Euro 7. Cosa che l’Italia ha fatto e pochi credevano che fosse possibile, riuscendo a cambiare la maggioranza in Europa nei luoghi decisionali”.

“Abbiamo modificato il regolamento Euro 7 che avrebbe strozzato Stellantis e le altre case automobilistiche”, ha continuato Urso che, al termine dell’incontro con le parti che si è tenuto al Mimit ha messo in evidenza che, per il settore dell’automotive il governo Meloni ha messo sul tavolo “un piano straordinario di incentivi di quasi un miliardo di euro”.

Un piano straordinario – ha continuato il ministro – anche per la sostenibilità ambientale con la rottamazione di un parco auto vecchio”. E un piano che incentiva particolarmente “gli Euro 1, 2 e 3”, e che ruota attorno ai pilastri della sostenibilità sociale e sostenibilità produttiva.

“Sostenibilità sociale perché gli incentivi saranno diretti in maniera proporzionata e graduata soprattutto alle famiglie con basso reddito affinché possano ambire ad acquistare un’auto elettrica rottamando un’auto inquinante”.

E, ha continuato il ministro, “sostenibilità produttiva con l’aumento della produzione di auto e veicoli commerciali con l’ambizione, confermata dal principale produttore italiano, Stellantis, di raggiungere nel tempo almeno un milione di veicoli l’anno, cui aggiungere un altro gruppo automobilistico”.

Stellantis, Tavares: “la corsa a EV finirà con un disastro”

Ennesimo Pomo della discordia tra il governo Meloni e Stellantis  è stata l’intervista che il ceo del gruppo Carlos Tavares ha rilasciato ieri a Bloomberg News, riassunta nell’articolo “Stellantis CEO Says Rush to Affordable EVs Will End in Disaster”.

Messaggio più che chiaro quello di Tavares, secondo cui la corsa a produrre auto elettriche a prezzi più convenienti finirà con un “bloodbath”, ovvero con un bagno di sangue.

Bloomberg ha riportato le dichiarazioni dell’AD, in merito anche a quella società che Tavares potrebbe considerare particolarmente vulnerabile, magari anche ai fini di una operazione di M&A: Renault.

“E’ il mio lavoro tenere gli occhi ben aperti. E’ il mio lavoro capire in che modo il settore (auto) sopravviverà a questa transizione. E’ il mio lavoro accertarmi che il mio gruppo sarà uno dei vincitori – ha detto Tavares nel corso di una intervista esclusiva riportata da Bloomberg – E se saremo tra i vincitori, ovviamente ci saranno delle opportunità”, ha rincarato ancora la dose il ceo, facendo riferimento al dossier di un eventuale operazione di M&A nel comparto auto.

Detto questo, l’AD si è limitato a commentare il caso Renault, riflettendo sulle condizioni in cui versa il mercato dell’auto europeo, in una fase in cui la competizione dei produttori EV cinesi si fa sempre più agguerrita:

fattore, quest’ultimo, che rende di per sé necessario pensare a un processo di consolidamento del comparto dell’auto e dunque a eventuali operazioni di M&A.

Nel dare un commento alle condizioni in cui versa Renault, Tavares ha risposto evidenziando che “l’assenza di scala è sempre un problema”.

Durante l’intervista, il ceo di Stellantis ha ricordato che Renault si sta avvicinando ai partner cinesi, riferendosi agli accordi di joint venture siglati dalla rivale francese con le cinesi Zhejiang Geely Holding Group e Envision Group, quest’ultima tra le principali fornitrici di batterie EV.

“Vedremo come andranno le cose, anche agli occhi del governo francese”, ha sottolineato il manager, aggiungendo di “non avere un interesse specifico nei confronti di questa società, rispetto a una qualsiasi altra”.

“Sto solo osservando che hanno una strategia diversa”, ha continuato Tavares, rimarcando però anche che, secondo Stellantis, “ciò che andrà a finanziare l’elettrificazione sarà la redditività dei motori a combustione interna (Internal combustion engine – ICE)”.

Sulla base di questo pressupposto, se “si arriva a tagliare ciò che fa guadagnare, e se ci si concentra su ciò che non rende, come si può arrivare a finanziare qualcosa che non rende, in un mondo in cui i tassi di interesse sono così alti?”, ha chiesto e si è chiesto l’AD del gruppo.

Tra l’altro, in un contesto che il numero uno di Stellantis ha definito di chiara “offensiva cinese”?

Va detto che in realtà Renault ha dato già una risposta a questo quesito, tra l’altro nel momento in cui si è trovata costretta ad annunciare la cancellazione dell’Ipo della sua divisione di software ed EV Ampere. Il gruppo ha menzionato in particolare la propria maggiore capacità di generare cash, reiterando la convinzione di riuscire a finanziare il proprio futuro.

Ma per Carlos Tavares, la soluzione è tuttavia è proprio nel processo di consolidamento, dunque nel lancio di operazioni di M&A (mergers and acquisitions), che le case automobilistiche dovranno necessariamente lanciare per sopravvivere alla grande metamorfosi del mercato europeo avvenuta con l’arrivo dei competitor cinesi:

“Con l’arrivo di rivali capaci di vendere auto elettriche allo stesso prezzo dei veicoli a motore, in una situazione in cui i governi occidentali impongono vendite di auto elettriche al 100%, è piuttosto ovvio che per chi non riuscirà a realizzare auto elettriche (BEV) a costi competitivi si porrà un problema di sopravvivenza”, ha profetizzato Tavares.