UniCredit fa la storia con utili record. Da Orcel nuova sorpresa dividendi
UniCredit presenta utili, fatturato, NII II trimestre e I semestre 2023. La banca guidata dal ceo Andrea Orcel riporta il miglior semestre della sua storia e migliora outlook utili e dividendi. Il Ronaldo dei banchieri fa un altro gol.
UniCredit, la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel, fa di nuovo la storia, presentando conti record e migliorando di nuovo la guidance sull’utile netto.
Non solo: Piazza Gae Aulenti rivede al rialzo anche la remunerazione ai propri azionisti, promettendo una pioggia di dividendi e buyback ancora più ricca.
Quello che UniCredit sforna ai mercati è il miglior primo semestre di sempre e, anche, il decimo trimestre consecutivo di crescita della redditività.
Il Ronaldo dei banchieri Andrea Orcel, praticamente, fa ancora goal, in un momento in cui il titolo UCG continua a correre in Borsa.
Chi abbia avuto dubbi sulla capacità di UniCredit di battere di nuovo se stessa – Piazza Gae Aulenti ha già presentato trimestrali che hanno fatto la storia – è costretto a ricredersi per l’ennesima volta.
I conti di UniCredit hanno messo in evidenza, in particolare, un utile netto contabile di €4,4 miliardi e un RoTE al 20,8% nei primi sei mesi dell’anno.
L’utile netto contabile relativo al secondo trimestre del 2023 è ammontato a €2,3 miliardi.
UniCredit, Orcel presenta il migliore primo semestre di sempre
Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, ha così commentato i numeri della banca:
“Continuando a sprigionare il grande potenziale insito nella nostra rete commerciale, abbiamo prodotto il migliore primo semestre di sempre e un eccezionale utile netto contabile relativo al secondo trimestre pari a €2,3 miliardi, in aumento del 14,9% anno su anno”.
Orcel ha spiegato che “il conseguimento dell’eccellenza avviene attraverso una strategia vincente, che poggia sulla trasformazione industriale che abbiamo messo in atto”, aggiungendo che “la nostra performance è il risultato della crescita di elevata qualità delle commissioni nonostante il contesto macroeconomico incerto, dell’ulteriore riduzione dei costi malgrado l’inflazione elevata e della solidità del NII (margine di interesse). Tutto questo, associato al nostro costo del rischio strutturalmente basso, dimostra in che modo riusciamo ad alimentare una redditività sostenibile”.
Orcel migliora outlook 2023 utile netto e distribuzione azionisti
Sulla base di fondamentali così forti, UniCredit ha deciso così di sorprendere per l’ennesima volta i mercati e i suoi azionisti, promettendo dividendi ancora più ghiotti e utili, per il 2023, ancora più ricchi:
Il numero uno di UniCredit ha fatto riferimento in particolare al “nostro CET1 ratio eccezionalmente robusto al 16,64%”, alla “generazione organica di capitale di €6,5 miliardi nel primo semestre 2023” e alla “nostra crescita di redditività”.
Tutti fattori che, e la sorpresa è qui, che “ci consentono di aumentare ulteriormente la nostra guidance finanziaria per l’esercizio con un utile netto atteso di almeno €7,25 miliardi e una distribuzione di almeno €6,5 miliardi nel 2023″.
Il comunicato di UniCredit rende noto di fatto che la banca ha “aggiornato le proprie guidance finanziarie per il 2023, indicando un NII di almeno €13,2 miliardi, ricavi netti superiori a €21,5 miliardi e un utile netto pari o superiore a €7,25 miliardi”.
Ancora, UniCredit annuncia di aver “incrementato l’intenzione di distribuzione agli azionisti per il 2023, fissandola a almeno €6,5 miliardi, in virtù di una generazione di capitale estremamente robusta di 210 punti base nel primo semestre del 2023″.
Stime positive anche per il 2024, anno in cui “ci aspettiamo che l’utile netto e la distribuzione agli azionisti saranno sostanzialmente in linea con il 2023″.
Veniamo ai numeri principali di UniCredit e a quelli che Piazza Gae Aulenti ha definito “risultati finanziari eccezionali:.
Nel secondo trimestre del 2023 l’utile netto contabile è stato pari a €2,3 miliardi.
Nel primo semestre del 2023 l’utile netto ha raggiunto un livello record di €4,4 miliardi, con un incremento del 91,5% semestre su semestre.
Al netto dei costi di integrazione registrati nel secondo trimestre del 2023, l’utile netto contabile è ammontato nei primi sei mesi dell’anno a €4,5 miliardi.
A sostenere i conti, così come previsto, è stato di nuovo l’assist alla redditività di UniCredit, in particolare al NII, margine di interesse, rappresentato dai rialzi dei tassi lanciati dalla Bce di Christine Lagarde, che continuano a sostenere l’intero settore bancario dell’area euro.
LEGGI ANCHE
UniCredit: utili, ricavi, dividendi, titolo. Sui conti II trimestre effetto Bce-Orcel
A tal proposito, il ceo Andrea Orcel ha detto la sua su quello che ritiene essere il trend dell’inflazione e, di conseguenza, dei tassi dell’area euro decisi dalla Banca centrale europea.
UniCredit, Orcel su tassi Bce e inflazione. Occhio al titolo
UniCredit: CET1 tra i migliori del settore al 16,64%
Nel secondo trimestre del 2023, la crescita dei ricavi di UniCredit è stata definita dalla banca “eccellente”.
I ricavi netti sono saliti del 24,4% anno su anno, con la crescita che è stata trainata dallo slancio commerciale su tutte le principali linee.
In particolare l’NII è ammontato a €3,5 miliardi e le commissioni a €1,9 miliardi, a fronte di “minimali rettifiche su crediti”.
Il costo del rischio si è confermato strutturalmente basso pari a 2 punti base nel secondo trimestre dell’anno.
Il CET1 ratio è stato tra i migliori del settore al 16,64%, al netto di €1,5 miliardi di dividendi maturati nel primo semestre del 2023, supportato da €6,5 miliardi di generazione organica di capitale nel primo semestre 2023.
UniCredit ha parlato di una “straordinaria creazione di valore per gli azionisti con un eps pari a €1,12 nel secondo trimestre del 2023″ e un “valore contabile tangibile per azione pari a €30,2, in grado di generare rendimenti significativi per tutto il ciclo economico”.
NII: assist da rialzi tassi Bce e con incremento spread commerciale
Così Equita SIM ha commentato i conti di Piazza Gae Aulenti, riassumendo i numeri principali e facendo il paragone con le attese del consensus.
Equita ha parlato di un “ottimo set di risultati relativi al secondo trimestre del 2023 superiori alle attese”, facendo riferimento alla decisione della banca di migliorare l’outlook sull’utile e sulla distribuzione agli azionisti e al fatto che i target del 2024 siano previsti a un valore in linea con il 2023:
I conti del secondo trimestre sono stati migliori delle attese principalmente per i maggiori ricavi e per un costo del rischio (CoR) minore:
-
- NII (margine di interesse): 3,497 miliardi (+6% su base trimestrale, +41% su base annua), meglio dei 3,424 miliardi attesi (da Equita) e dei 3,375 miliardi attesi dal consensus.
-
- Ricavi totali: 5,967 miliardi (+1% QoQ, +25% YoY) , meglio dei 5,702 miliardi attesi e dei 5,639 miliardi del consensus.
- Utile operativo: 3,639 miliardi (+1% QoQ, +50% YoY) , meglio dei 3,371 miliardi attesi e dei 3,271 miliardi del consensus.
- LLP (accantonamenti per far fronte a eventuali perdite sui crediti e dunque al rischio di NPL crediti deteriorati): -21 milioni (2 punti base) vs -336 milioni (30bps) attesi da Equita e i -342 milioni previsti dal consensus.
- Utile netto: 2,310 miliardi, meglio degli 1,939 miliardi attesi e gli 1,869 miliardi del consensus.
Equita ha commentato i risultati mettendo in evidenza come il trading si sia confermato “la principale sorpresa positiva rispetto alle nostre attese”.
Focus inoltre sull’NII, che “continua ad essere in aumento su base trimestrale grazie al rialzo dei tassi di interesse e all’incremento dello spread commerciale (tasso sui finanziamenti salito di 43bps su base trimestrale, rispetto al tasso sui depositi aumentato di 20bps sempre su base trimestrale)”.
La SIM fa riferimento inoltre a una “leggera sorpresa anche sul fronte delle commissioni, che battono le nostre attese del 3% (-1,6% su base trimestrale e piatte su base annua, al netto della riduzione delle fee sui conti correnti)”, al “rapporto C/I a un eccellente 39% rispetto al 41% atteso”, a “costi operativi piatti su base trimestrale in linea alle attese”.
“Sotto la linea operativa – sottolinea ancora Equita – la principale sorpresa positiva viene dalle LLPs, con un CoR a soli 2bps”.
Rimane solido l’asset quality di UniCredit, con un NPE Ratio al 2,6% (rispetto al 2.7% del primo trimestre del 2023).