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UniCredit, toto presidente: al posto di Padoan il figlio di Andreotti?

6 Dicembre 2023 12:18

UniCredit, scatta la toto presidenza: al posto di Pier Carlo Padoan, presidente sarà il figlio di Giulio Andreotti, Lamberto Andreotti?

Indiscrezioni su chi potrebbe essere il prossimo candidato alla presidenza di UniCredit sono state riportate nelle ultime ore dall’agenzia di stampa Reuters.

Due fonti vicine a Piazza Gae Aulenti hanno rivelato che, accanto al nome di Padoan, il cda di UniCredit sta lavorando per scegliere entro l’inizio di gennaio un nuovo candidato alla presidenza.

La riconferma dell’ex ministro è considerata molto probabile, ma non è escluso neanche l’arrivo di un nuovo presidente.

UniCredit: la presidenza di Pier Carlo Padoan, ex ministro del Tesoro

Al momento, a sedere sulla poltrona di presidente di UniCredit, è l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, 73 anni, economista italiano che è stato titolare del Tesoro dal 2014 al 2018, durante i governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.

Ancora prima, Padoan era stato vice segretario generale e capo economista dell’Ocse e direttore per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale.

Le posizioni ricoperte attualmente e in precedenza sono riassunte nel sito di UniCredit, banca per la quale l’ex ministro è presidente del Consiglio di amministrazione e membro del Comitato per i Controlli Interni & Rischi.

Lo scettro di presidente passerà a Lamberto Andreotti? Il profilo

Fonti interpellate da Reuters hanno riferito che il cda di UniCredit sta lavorando per presentare all’assemblea degli azionisti della banca una lista di candidati alla presidenza, facendo il nome di Padoan insieme a quello di un altro candidato.

Nella lista dei papabili, sarebbe presente per l’appunto il figlio dell’ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti, Lamberto Andreotti, già presente nei vertici di UniCredit.

Lamberto Andreotti, si legge infatti nel sito di UniCredit ,è al momento Vice Presidente Vicario e Presidente del Comitato Corporate Governance & Nomination.

Nato a Roma il 6 luglio 1950, 73 anni, Andreotti si è laureato in Ingegneria all’Università La Sapienza di Roma, per poi conseguire un Master in Management, presso l’MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, negli Stati Uniti.

Nel suo curriculum spicca la carica di presidente e di ceo del colosso farmaceutico Bristol Meyers-Squibb.

Il figlio dell’ex premier Giulio Andreotti è stato anche Chief Executive Officer e direttore generale di Farmitalia Carlo Erba e Vice President, Corporate Development di Recordati, oltre a ricoprire la posizione di Direttore Corporate Development e successivamente Rappresentante per il Nord America di Finmeccanica Nord America.

Lamberto Andreotti è stato nominato vicepresidente di UniCredit nel 2019.

Non è però solo Lamberto Andreotti a essere stato individuato da UniCredit, secondo le fonti, candidato alla carica di presidente della banca.

Tra gli altri papabili, Reuters ha ribadito nomi che circolavano già da un po’: come quello dell’altro ex ministro dell’economia del governo di Mario Draghi, Daniele Franco, candidato tuttavia anche alla Bei, e quello di Pier Francesco Saviotti, che ha lavorato con Orcel a Merrill Lynch.

Una “persona a conoscenza della questione lo esclude – ha scritto tuttavia Reuters – così come poco probabile viene considerata anche “la candidatura di Massimo Tononi, oggi presidente del consiglio di amministrazione di Banco BPM, che pure è stato citato tra i papabili dalla stampa italiana”.

Padoan bis o no? Di mezzo il dossier Mps?

Reuters spiega che il nuovo presidente di UniCredit potrebbe contribuire a rafforzare i legami tra UniCredit e il governo Meloni che, pur collocando una quota del 25% del capitale di Mps sul mercato, avviando il processo di privatizzazione della banca senese di cui lo Stato è azionista di controllo dal 2017, non ha certo rinunciato all’idea di trovare un acquirente disposto a creare quel terzo polo bancario su cui aveva detto inizialmente di puntare.

UniCredit, si sa, ha già avviato in passato trattative con il Tesoro italiano per acquisire un perimetro del Monte dei Paschi di Siena.

Quei negoziati, tuttavia, sono miseramente naugrafati.

Da allora, il ceo di UniCredit Andrea Orcel, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, ha negato l’intenzione di Piazza Gae Aulenti di ritornare sui suoi passi, dunque di tornare a corteggiare quella che molti chiamano ormai la nuova Mps, facendo riferimento alle recenti notizie positive relative alla banca.

Detto questo UniCredit, fa notare Reuters, continua anche a “sforzarsi per ricostruire le relazioni con il governo di Roma, dopo la decisione di Orcel, nel 2021, di rinunciare all’acquisto di Mps”.

Ma l’obiettivo sarà sempre quello di far convolare a nozze Piazza Gae Aulenti con il Monte dei Paschi di Siena?

Per ora Orcel qualche shopping, in realtà, lo ha fatto. Preferendo però a Siena la Grecia e la Romania.

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