UniCredit conferma Orcel, il ceo dei record utili-dividendi. Con il sogno di una banca per l’Europa
Andrea Orcel, il “Ronaldo dei Banchieri” che è stato confermato al timone di UniCredit per la seconda volta dal cda della banca italiana, non ha certo alcuna intenzione di fermarsi adesso, dopo i record incassati in questi ultimi anni dagli utili, dai dividendi e dal titolo di Piazza Gae Aulenti.
Dopo, praticamente, che la storia e i fatti gli hanno dato ragione.
Orcel riconfermato ceo di UniCredit. Stracciati target UniCredit Unlocked
Il passaggio del testimone avvenuto nell’aprile del 2021, che ha sancito la fine del mandato dell’ex ceo francese Jean-Pierre Mustier , dando il via all’era Orcel, ha dato di fatto il via alla grande rivoluzione della banca italiana, che ha visto il titolo schizzare del 300% nell’arco degli ultimi tre anni.
E l’AD non si pone certo limiti né vuole dare nulla per scontato, “orgoglioso – come ha detto lui stesso nel discorso proferito dopo la nuova incoronazione a ceo di UniCredit, durante l’assemblea degli azionisti di venerdì scorso 12 aprile – “di tutti i traguardi raggiunti insieme” da quando è diventato numero uno della banca di Piazza Gae Aulenti, nel 2021.
“È il momento di guardare al futuro, e riflettere su quali sforzi dobbiamo compiere per continuare a eccedere le aspettative e ottenere risultati straordinari per chiunque abbia un interesse nel futuro di UniCredit, per tutti i nostri stakeholder e per le nostre comunità. Gli ultimi 12 mesi hanno dimostrato l’impatto che siamo già riusciti a generare nella trasformazione di UniCredit. È una grande testimonianza di quello che abbiamo raggiunto insieme negli ultimi tre anni”.
Orcel ha ricordato le sfide che ha fronteggiato in questi anni e lo scetticismo che molti avevano palesato nei confronti della capacità della banca di centrare gli obiettivi del piano strategico UniCredit Unlocked, rimarcando anche il “fine ultimo” della banca:
quello di diventare una vera banca per l’Europa.
“Molti pensavano che gli obiettivi che ci eravamo prefissati nel nostro piano strategico UniCredit Unlocked fossero impossibili da raggiungere, che UniCredit fosse troppo difficile da trasformare, che stessimo puntando troppo in alto. Mentre io ero convinto al 100% che avremmo dimostrato loro il contrario. Abbiamo trascorso gli ultimi tre anni lavorando senza tregua per portare avanti UniCredit Unlocked”.
Il piano UniCredit Unlocked, va ricordato, venne lanciato alla fine del 2021, poco dopo il flop delle trattative che Piazza Gae Aulenti aveva intavolato con il Tesoro-Mef, puntando al possibile acquisto di un perimetro dell’allora malandata Mps-Monte dei Paschi di Siena.
Dopo quel clamoroso flop, UniCredit non aveva perso tempo a guardare avanti, puntando alla definizione di un piano che prevedeva l’erogazione di ben 16 miliardi di euro agli azionisti tra dividendi e buyback e altri numeri e target che Orcel ha battuto continuamente, stracciando le stime e le profezie più ambiziose.
Con la seguente precisazione che sarebbe diventata perno della strategia della banca negli anni successivi:
“L’M&A (mergers and acquisitions, operazioni di fusione e acquisizione) non è fine a se stesso”, aveva detto l’AD.
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Il sogno di Orcel: fare di UniCredit la banca per il futuro dell’Europa
Quanto Andrea Orcel è stato capace di fare, insieme alla sua squadra – il ‘noi’, nel suo messaggio ai soci, è preponderante – è solo l’inizio.
Il sogno che il ceo di UniCredit ha più volte sbandierato e che è tornato a illustrare, venerdì scorso, è quello di fare di UniCredit una banca, se non la banca, dell’Europa.
Per la precisione una banca, ha ribadito con il discorso successivo alla conferma del suo mandato, “per il futuro dell’Europa”.
“Il nostro fine ultimo, la nostra ambizione più grande è diventare la Banca per il futuro dell’Europa, anticipare il cambiamento e stabilire un nuovo punto di riferimento per quello che una banca europea dovrebbe essere e dovrebbe fare”.
Non è certo la prima volta che Andrea Orcel parla di Europa, e non sempre i toni sono stati positivi.
Più volte il banchiere ha messo in evidenza quei limiti che impediscono che il continente realizzi la ragion d’essere riassunta nell’espressione di Unione europea, ovvero quella vera e propria unione, che finora, per quanto riguarda diversi dossier, esiste solo sulla carta.
Più volte Orcel ha rimarcato, oltre a quello italiano, il Dna europeo di UniCredit. Come quando disse, nell’ottobre del 2022, che noi saremo “made in Europe”, in quanto “vogliamo diventare davvero una banca paneuropea”.
O come quando mise in evidenza quella frammentazione che continua a caratterizzare ancora il blocco. In alcuni casi il monito fu ancora più aspro, come quando il ceo ricordò che in Europa “non abbiamo una unione, non abbiamo mercato dei capitali comune, abbiamo un mercato dell’energia disunito”.
Insomma, disse: “L’Europa in teoria ha tutte le carte per giocare un ruolo internazionale, ma non le scarica”, ricordando la funzione dell’Italia, socio fondatore dell’Ue.
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Padoan: con NextGen EU catalizzeremo la crescita dell’Europa
Di questa natura europea di UniCredit ha parlato anche il presidente di UniCredit, l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan – confermato anche lui venerdì scorso ai vertici dell’istituto – rimarcando l’impegno a “a svolgere un ruolo chiave nel sostenere le imprese e sostenere fattivamente la ripresa dell’economia europea”.
“Attraverso iniziative come Next Generation EU, ad esempio, saremo in grado di catalizzare la crescita dell’Europa,
conferendole le risorse finanziarie e la resilienza di cui avrà bisogno”.
E per quanto riguarda il 2024 ma non solo, Orcel ha affermato che “la nostra sfida per il 2024 e oltre è continuare a migliorare le nostre prestazioni, infrangere altri record, spingerci sempre oltre i nostri obiettivi e le aspettative del mercato, dei nostri clienti e delle nostre persone”.
Tutto continuando a premiare gli stakeholders, ergo gli azionisti o anche soci, gli stessi che lo hanno confermato ceo di UniCredit, poco dopo l’altra grande notizia arrivata la scorsa settimana, ovvero la decisione della Bce di concedere l’autorizzazione alla parte restante del piano di buyback lanciato dal ceo.
Orcel non poteva non riassumere i risultati stellari incassati dalla banca:
“L’anno scorso non abbiamo solo raggiunto i nostri target; li abbiamo superati. Abbiamo registrato il nostro dodicesimo trimestre consecutivo di crescita profittevole: il miglior risultato di sempre nella storia del Gruppo. Siamo stati in grado di generare organicamente €12 miliardi di capitale, una cifra tale da permettere di proporre la distribuzione di €8,6 miliardi. Tutto questo continuando a investire nel nostro futuro e nel rafforzare le nostre linee di difesa”.
“Il 2023 è stato l’anno in cui tutti hanno avuto la certezza che UniCredit è un vero e proprio leader nel settore bancario”.
Intanto, nella giornata di venerdì scorso, la banca ha pubblicato l’avviso di pagamento dei dividendi, precisando che il dividendo sarà messo in pagamento il giorno 24 aprile 2024, con data di “stacco” (cedola n.8) il giorno 22 aprile 2024, aggiungendo che “saranno legittimati a percepire il dividendo coloro che risulteranno azionisti in base alle evidenze dei conti relative al termine della giornata contabile (record date) del 23 aprile 2024”.
Ma, per l’appunto, è solo l’inizio. Parola di Andrea Orcel.
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