Notizie Notizie Italia UniCredit di Orcel rimossa da lista banche sistemiche FSB. I nomi presenti

UniCredit di Orcel rimossa da lista banche sistemiche FSB. I nomi presenti

27 Novembre 2023 13:41

UniCredit, la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel, è uscita dalla lista delle banche sistemiche globali compilata dal Financial Stability Board (FSB).

Via dalla lista delle banche sistemiche anche Credit Suisse, la banca svizzera che, dopo il dramma esploso alla metà di marzo, è stata assorbita dalla rivale di casa UBS.

Nessun commento è stato rilasciato al momento da UniCredit, fino a oggi l’unica banca italiana a essere considerata sistemica dal Financial Stability Board (FSB).

Vale la pena ricordare che l’FSB ha iniziato a stilare la classifica annuale delle banche di importanza sistemica dopo la crisi finanziaria globale del 2008, chiedendo alle banche più importanti al mondo di accantonare un cuscinetto extra di capitale.

La sigla utilizzata dal board per far riferimento alle banche di importanza sistemica è G-SIB.

UniCredit esce da lista banche sistemiche FSB. Fuori anche Credit Suisse

Così si legge nel comunicato dell’FSB  che è stato pubblicato nella giornata di oggi, lunedì 27 novembre 2024.

“Il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato oggi la lista relativa al 2023 delle banche di importanza sistemica a livello globale (G-SIBs) utilizzando i dati della fine del 2022 e applicando una metodologia di valutazione concepita dalla Commissione di Basilea sulla Supervisione bancaria, la Basel Committee on Banking Supervision (BCBS)”.

Di seguito la nuova lista delle banche sistemiche relative al 2023.

Spiccano i nomi in ordine alfabetico, dei colossi di Wall Street JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, Wells Fargo, Bank of New York Mellon, Morgan Stanley.

In evidenza anche i nomi delle banche cinesi Agricultural Bank of China e Bank of China, e del colosso tedesco Deutsche Bank.

Presenti le banche francesi BNP Paribas, Société Générale.

UniCredit si conferma grande assente.

Tra le banche che occupavano la lista, nel 2022, è stata rimossa anche Credit Suisse, fagocitata a marzo di quest’anno dalla rivale di casa UBS.

New entry si è confermata invece la cinese China’s Bank of Communications, entrata a far parte del ‘club’ delle banche sistemiche per la prima volta nella sua storia.

Il totale delle banche sistemiche considerate tali dal Financial Stability Board è diminuito così, per effetto di queste variazioni, dalle 30 unità del 2022 a quota 29.

UBS passa dal bucket 1 al bucket 2

UBS, colosso finanziario svizzero che, dopo aver inglobato la malandata Credit Suisse, è tornato a essere gestito dal ceo storico Sergio Ermotti, è passato dal bucket 1 al bucket 2.

Va precisato che quella tra UBS e Credit Suisse è stata la prima operazione di fusione tra due banche di rilevanza sistemica.

A proposito di ‘bucket’, da segnalare che la lista dell’FSB è divisa, di fatto, in cinque caselle diverse, a seconda del livello richiesto di cuscinetti di capitale aggiuntivi.

Dalla lista emerge che anche Agricultural Bank of China e China Construction Bank si sono spostate dal bucket 1 al bucket 2.

UniCredit e l’annuncio dopo revisione Bankitalia

Tornando a UniCredit finora, nessuna dichiarazione è stata rilasciata dalla banca italiana guidata dall’amministratore delegato Andrea Orcel.

Una notizia relativa a Piazza Gae Aulenti era stata diffusa venerdì scorso quando, con un comunicato ad hoc, l’istituto di credito aveva reso noto che, “a seguito della revisione metodologica della Banca d’Italia sui buffer di capitale delle O-SII, UniCredit rimane ben al di sopra di tutti i requisiti patrimoniali”.

Dalla nota è emerso che il requisito di capitale richiesto è stato alzato da Bankitalia dall’1% all’1,5% delle Rwa (a partire dal 1° gennaio del 2024).

UniCredit ha precisato che non ci sarà “alcun impatto sulle ambizioni di distribuzione agli azionisti di UniCredit per il 2023 o per il futuro (dunque sui dividendi e buyback), sul funding plan o sugli obiettivi di capitale”.

Il titolo UCG è comunque sotto pressione a Piazza Affari, perdendo lo 0,90% circa, a quota 24,89.

Cosa ha detto il Financial Stability Board (FSB)

Il Financial Stability Board ha precisato oggi con il comunicato che “i cambiamenti apportati nell’assegnazione delle banche ai diversi bucket riflettono in gran parte gli effetti dei cambiamenti delle attività sottostanti delle istituzioni”, con la categoria delle attività condotte tra diverse giurisdizioni che si conferma la caratteristica più importante a determinare lo spostamento tra i vari bucket.

Il board ha spiegato anche che il livello più alto per assorbire eventuali perdite richiesto a quelle banche che sono passate a un bucket più alto sarà efficace a partire dal 1° gennaio del 2025.

L’FSB ha ricordato che, alle banche sistemiche che rientrano nella classifica G-SIBs, viene richiesto di centrare lo standard TLAC e di rispettare altree richieste di capitale che rientrano nel quadro normativo di Basilea III.

Il Financial Stability Board è un organismo internazionale che monitora il sistema finanziario globale, formulando anche raccomandazioni.

Tra le sue funzioni, si mettono in evidenza l’individuazione di vulnerabilità che riguardano il sistema finanziario globale, così come l’identificazione e la revisione degli interventi atti a gestire i punti di debolezza rilevati.

L’FSB promuove inoltre il coordinamento e lo scambio di informazioni tra le autorità responsabili della stabilità finanziaria.

Tra gli avvertimenti lanciati al mondo delle banche, quello dell’inizio di settembre quando, in vista della riunione del G20 a New Dehli, il Financial Stability Board ha parlato di “un momento cruciale per la stabilità finanziaria globale”, affrontando anche il problema della piaga dell’inflazione, a cui stanno facendo ancora fronte diverse banche centrali di tutto il mondo, e ricordando allo stesso tempo lo shock del crac di SVB-Silicon Valley Bank (che, da solo, ha riportato lo spettro Lehman Brothers) e di Credit Suisse (e dei suoi bond).

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