Notizie Notizie Italia Unicredit all’esame trimestrale: Mustier atteso al varco su tassi negativi sui conti, dividendo e nuovo piano

Unicredit all’esame trimestrale: Mustier atteso al varco su tassi negativi sui conti, dividendo e nuovo piano

6 Novembre 2019 14:00

In arrivo i conti trimestrali di Unicredit, con cda oggi e diffusione dei numeri domani mattina e accompagnati dalla consueta conference call con gli analisti del ceo Jean Pierre Mustier.  E’ però probabile che i riscontri del trimestre appena concluso passino in secondo piano con gli investitori che guardano alle indicazioni che il banchiere francese darà sulla questione tassi di interesse negativi sui conti correnti e il nuovo piano strategico in arrivo il 3 dicembre.

Intanto la banca guidata di piazza Gae Aulenti ha completato ieri il trasferimento di 4,1 miliardi di euro Gross Book Value (€6,1 miliardi di creditoria complessiva) di portafoglio Non performing rappresentato da mutui residenziali a una società veicolo (PRISMA SPV SrL) attraverso un’operazione di cartolarizzazione strutturata da Unicredit Bank AG come Sole Arranger. L’operazione fa parte del programma di accelerazione del Non-Core Portfolio Run-down.

Azionisti vogliono da Mustier più dividendi

Per quanto riguarda invece il nuovo piano, le ultime indiscrezioni vedono Mustier deciso a creare una holding tedesca per unire tutte le partecipazioni estere. Il presidente della Fondazione CariVerona, Alessandro Mazzucco, ha auspicato che il nuovo piano industriale contenga “una manovra straordinaria che dia attenzione, visibilità, attrattività”, senza specificare se si riferisse anche a ipotesi di M&A. La fondazione scaligera, ,azionista di Unicredit con circa l’1,8% del capitale, presenta valori di carico doppi sui prezzi attuali in Borsa. Mazzucco ha precisato che continua a ritenere Mustier “molto competente e capace”, ma ora si aspetta che nel piano porti un reale valore aggiunto agli azionisti, il ritorno a un utile significativo e a una certa redditività.

Il consensus per 3° trimestre e intero 2019

UniCredit ha pubblicato sul proprio sito le previsioni del consensus degli analisti, rappresentanti 19 broker che coprono il titolo. Nel dettaglio, secondo la mediana delle stime, l’utile netto trimestrale di UniCredit è visto raggiungere quota 1,034 miliardi di euro (dagli 1,854 miliardi nel secondo trimestre 2019, 1,029 miliardi l’utile rettificato), mentre l’utile pre-tasse dovrebbe attestarsi a 1,257 miliardi e il risultato netto di gestione è atteso a 1,473 miliardi. I ricavi trimestrali indicati dal consenso degli analisti sono invece previsti a quota 4,58 miliardi.
In occasione dei conti del secondo trimestre il gruppo di piazza Gae Aulenti aveva rivisto al ribasso la guidance 2019 sui ricavi da 19 miliardi di euro a 18,7 miliardi di euro.

Per l’intero 2019 le stime sono di un utile netto di 5,337 miliardi di euro grazie a poste straordinarie per oltre 700 milioni di euro relative alla cessione dell’ulteriore quota detenuta in Finecobank finalizzata nel a luglio. Gli analisti vedono gli utili attestarsi a 4,086 mld nel 2020 e 4,155 mld nel 2021.

Gli analisti infine prevedono un dividendo 2020 (relativo al bilancio 2019) in forte ascesa: la cedola è vista a 0,59 euro per azione dagli 0,27 di quest’anno. Il consensus va da un minimo di 0,49 euro a un massimo di 0,63 euro.

I giudizi Buy in netta prevalenza

La maggioranza degli analisti che coprono il titolo UniCredit è positiva (fonte Bloomberg). Ben l’89% degli esperti punta sul titolo (giudizio Buy), l’11% ne raccomanda il mantenimento in portafoglio (Hold) mentre nessun analista è posizionato sul Sell. Il prezzo medio a 12 mesi del titolo UniCredit è pari 14,12 euro con quindi un potenziale upside del 16% rispetto ai prezzi attuali. Prima dei conti del secondo trimestre il prezzo medio indicato era più alto a 14,99 euro.

Dai minimi annui toccati lo scorso 14 agosto a 9,19 euro, il titolo Unicredit segna un balzo di oltre il 33%, tra i migliori all’interno del settore bancario. Il titolo aveva avvicinato pericolosamente ad agosto i minimi storici (toccati a luglio 2016 a quota 8,78 euro).