Tassi negativi, l’affondo di Mustier (Unicredit): clienti paghino per tenere soldi sul conto
Per convivere con i tassi negativi la ricetta delle banche europee deve essere quella di far pagare i clienti per tenere i soldi sul conto corrente. Già succede in alcune banche del nord Europa, ma ieri il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, ha aperto a un ampliamento di tale pratica, con gli opportuni distinguo.
Trasferire costi ai clienti
Mustier, che ha parlato in veste di presidente dell’Ebf, ossia l’Abi delle banche europee, ritiene che la pratica di trasferire i costi dei tassi negativi alla clientela debba essere ampliata in modo da perseguire la massima efficienza della politica monetaria della Bce. “Sarebbe estremamente importante che i tassi negativi non si fermassero nei bilanci bancari. È importante che la BCE dica alle banche: per favore passate i tassi negativi ai vostri clienti”, sono state le parole di Mustier. Il banchiere ex SocGen ha spiegato che il trasferimento dei tassi negativi sui clienti deve essere graduale e proteggendo i piccoli clienti con depositi inferiori ai 100 mila euro”.
“Se si hanno dei tassi negativi – ha aggiunto Mustier – bisogna avere il più efficiente meccanismo di trasmissione”, passando quindi gradualmente gli effetti dei tassi negativi ai clienti perché “questo è l’unico modo di massimizzare il meccanismo di trasmissione, se si vuole avere il pieno impatto delle politiche monetarie”.
Il banchiere vuole anche l’acquisto Bce di bond bancari
Mustier ha mandato anche un altro messaggio, relativo al quantitative easing che ripartirà a novembre. Il banchiere ha sollecitato la Bce ad acquistare anche bond bancari per assicurarsi che i prestiti bancari siano dati al tasso più efficiente alla clientela. Il tal modo, asserisce Mustier, il costo della raccolta sarebbe più basso per le banche a tutto vantaggio anche dei clienti.
A settembre la Bce ha abbassato il tasso sui depositi da -0,4 a -0,5% e Draghi ha affermato che l’Eurotower è pronta a nuovi tagli dei tassi se la situazione lo rendesse necessario.
Sempre a settembre la Bce ha introdotto il meccanismo di tiering. In base a tale sistema, parte delle riserve in eccesso che le banche parcheggiano presso di essa sarà esentata dai tassi negativi. Un escamotage per migliorare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e allo stesso tempo evitare che il costo dei tassi negativi si ripercuotesse sulla clientela retail delle banche. Ma dalle parole di Mustier sembra che le banche europee abbiano intenzioni differenti.
Il ceo di Allianz attacca Draghi: ‘Ha politicizzato la Bce e non è indipendente”
Sempre ieri è arrivato un nuovo attacco di matrice tedesca al presidente uscente della Bce, Mario Draghi. Alla schiera di detrattori della politica monetaria portata avanti da Draghi si è aggiunto Oliver Bäte, ceo di Allianz, che ha parlato apertamente di “politicizzazione” della politica monetaria. Bäte ha ribattuto a Draghi circa il ritardo dei governi nell’implementare politiche fiscali più aggressive: “Il motivo per cui non stiamo facendo riforme fiscali è perché stai (riferendosi a Draghi) rendendo facile per le persone spendere soldi che non hanno”. Il capo di Allianz, nella sua intervista al Financial Times, ha aggiunto che sono state creati banche centrali indipendenti affinché questo non succedesse, affinché le banche centrali non stampassero denaro. “La gente dice che Draghi è indipendente. No, non lo è”, ha aggiunto Bäte.