TIM in rally in Borsa: mossa Iliad su Vodafone Italia scatena fermento M&A tlc
TIM: occhio al titolo a Piazza Affari, e alla reazione alla grande notizia piombata sul mercato delle tlc, con l’annuncio della proposta di Iliad su Vodafone Italia.
Il titolo TIM è dunque sotto i riflettori non solo per il commento che il gruppo guidato dal ceo Pietro Labriola ha rilasciato in merito al ricorso lanciato dai francesi di Vivendi contro il deal per la cessione della rete fissa al fondo Usa KKR. A incidere sulla sua performance anche la grande notizia che vede protagonista il mercato delle tlc in Italia:
ovvero, l’offerta che Iliad ha presentato a Vodafone oggi, lunedì 18 dicembre 2023, volta a fondere le divisioni italiane delle due società.
Immediata la reazione del titolo Vodafone, che è balzato alla borsa di Londra fino a +5,5% .
A Piazza Affari, TIM mette a segno un progresso di quasi il 4%.
Iliad offre a Vodafone 8,5 miliardi per fondere divisioni in Italia
Reuters, che aveva diffuso le indiscrezioni sull’obiettivo di Vodafone di rivedere il proprio business in Italia, ricorda che la mossa di Iliad verso Vodafone è arrivata in un momento in cui il colosso UK delle tlc sta valutando anche la possibilità di giungere a un accordo con la divisione di Swisscom Fastweb.
Sbarcata in Italia appena sei anni fa, la francese Iliad ha reso noto nell’annunciare la proposta a Vodafone che, se concretizzata, la fusione tra le divisioni italiane dei due gruppi genererebbe un fatturato di 5,8 miliardi di euro e un EBTDA core di circa 1,6 miliardi di euro, nell’anno al marzo del 2024.
Stando ai termini del piano comunicati da Iliad, Vodafone controllerebbe il 50% del capitale della NewCo risultante dalla operazione di M&A, insieme a un pagamento in cash di 6,5 miliardi di euro e un finanziamento soci di 2 miliardi di euro, volto a garantire un allineamento di lungo termine.
In tutto, tra finanziamenti e contanti, Vodafone otterrebbe dunque 8,5 miliardi di euro.
La proposta, si legge nel comunicato di Iliad, valuta Vodafone Italia €10,45 miliardi e la partecipazione che deterrebbe Vodafone nella NewCo 1,95 miliardi di euro, a fronte dei 4,5 miliardi di euro di enterprise value (EV) di Iliad.
Nella NewCo, Iliad deterrebbe l’altro 50% del capitale del gruppo che si verrebbe a creare, con un pagamento in contanti di 500 milioni di euro e un finanziamento soci di 2 miliardi.
Il colosso francese ha motivato il lancio dell’offerta con l’obiettivo di creare una attraente offerta di mercato imperniata sull’innovazione, la crescita e l’ineguagliabile esperienza nel rapporto con i clienti.
Iliad ha aggiunto nella nota che “questa offerta beneficia del sostegno unanime del cda di Iliad e del suo principale azionista, Xavier Niel“.
Iliad-Vodafone Italia: i termini finanziari proposti per la joint venture
Fine ultimo di Iliad è quello di dar vita “all’operatore challenger di tlc più innovativo nel mercato italiano, dove sono presenti cinque operatori mobili di mercato e più di 10 fornitori di banda broadband fissa”.
Iliad ha sottolineato inoltre, riguardo alla proposta presentata a Vodafone, che l’EV riconosciuto a Vodafone Italia, pari a 10,45 miliardi di euro, rappresenta un premio significativo in termini di multipli EBITDAal, riflettendo il forte potenziale che la NewCo avrebbe, in quanto solido player di tlc nei mercati italiani a seguito della fusione.
Ancora, si legge che, “sulla base dell’EBITDAal stimato di Vodafone Italia pari a 1,34 miliardi per l’esercizio dell’anno fiscale 2024 (in base al consensus dei broker), la transazione proposta implica un multiplo dell’EBTDAal di 7,8x, più del multiplo EBITDAal di 7,1x offerto da Iliad nella sua proposta da 11,25 miliardi presentata nel febbraio del 2022″.
Infine, “Iliad avrebbe una opzione call sulla partecipazione azionaria di Vodafone nella NewCo, tale da poter acquistare un blocco del 10% del capitale sociale di NewCo ogni anno, al prezzo per azione uguale a quello dell’equity value al closing. Nel caso in cui Iliad scegliesse di esercitare l’opzione a pieno, Vodafone otterrebbe contanti aggiuntivi per un valore di 1,95 miliardi di euro”.
La notizia della proposta per Vodafone presentata da Iliad ha un effetto contagio positivo sul titolo TIM, che svetta in cima al Ftse Mib di Piazza Affari, salendo di quasi il 4%.
TIM: focus sul titolo dopo ricorso Vivendi contro deal rete fissa
TIM continua a essere attentamente monitorata dopo le ultime notizie che riguardano il dossier della rete fissa.
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La società guidata dal ceo Labriola ha diffuso venerdì scorso una nota a commento del ricorso presentato nella stessa data di venerdì 15 dicembre 2023 dall’azionista di maggioranza Vivendi, che non ha fatto mai mistero della sua opposizione al deal con cui TIM ha alla fine detto sì alla cessione di NetCo al fondo americano KKR.
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Lo stesso ceo di TIM Pietro Labriola aveva rimarcato settimane fa tutta l’intenzione di andare dritto per la sua strada, mostrandosi fiducioso nell’esito positivo di una eventuale battaglia legale contro Vivendi che, a quanto pare, ci sarà.
“Baso le mie conclusioni sul diritto positivo, cioè sulle norme societarie italiane esistenti ed effettive, piuttosto che su interpretazioni o speculazioni – aveva detto Labriola – E secondo la legge italiana il conferimento di un’azienda e la vendita delle azioni della società risultante è una tipica decisione del cda. Non esiste alcuna norma di legge che affermi il contrario. È una decisione che spetta al cda e non può essere delegata agli azionisti“.
La nota di Equita su TIM sulla ‘notizia molto positiva’
Nella nota odierna a commento dei mercati, Equita mette in evidenza che la contestazione contenuta nell’atto ordinario di citazione con cui Vivendi ha contestato la legittimità della delibera del CdA del 5 novembre di cessione di NetCo, preparato dagli avvocati Guizzi, Ferri, Pagni, “verterebbe sulla tesi che la cessione della rete comporta una modifica dell’oggetto sociale di TIM (e quindi avrebbe richiesto un passaggio in assemblea
straordinaria) e inoltre non sarebbe stata attivata la procedura parti correlate necessaria secondo Vivendi per la presenza del Mef, ministro dell’Economia e delle Finanze (azionista di CDP, ritenuto da TIM parte correlata) nel futuro azionariato di NetCo”.
Nell’indicare che “TIM sarà assistita da Gatti, Pavesi, Zoppini”, Equita ha fatto notare che “Vivendi ha indicato come data per la prima udienza il 22 aprile, giorno precedente l’assemblea di TIM”.
“I tempi della causa a nostro avviso saranno lunghi, ben oltre il closing dell’operazione NetCo – scrive la SIM milanese – anche se il Sole24ore di sabato su questo punto segnala incertezza”.
In ogni caso, “come era stato anticipato da alcune fonti di stampa venerdì, la citazione non contiene la richiesta di inibire in via d’urgenza l’esecuzione della delibera”.
Di conseguenza, “TIM ha segnalato quindi che le attività per arrivare al closing della cessione di NetCo proseguono senza ritardi”.
Si tratta secondo Equita di una notizia “molto positiva in quanto rimuove uno dei residui rischi principali sull’operazione NetCo, che ora attende l’approvazione delle autorità antitrust e dell‘autorizzazione Golden Power”.