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Banca d’Italia, Pil e Inflazione rivisti al ribasso

15 Dicembre 2023 15:20

Secondo le nuove proiezioni macroeconomiche di Banca d’Italia dopo il leggero aumento nei mesi estivi, i dati più recenti segnalano che il PIL dell’Italia avrebbe ristagnato nel trimestre in corso. L’economia italiana tornerebbe a espandersi gradualmente dall’inizio del prossimo anno, sostenuta dalla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera. In media, secondo Banca d’Italia, il PIL aumenterebbe dello 0,7% nel 2023, dello 0,6% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025 e nel 2026.

“Il quadro macroeconomico risente dell’irrigidimento delle condizioni monetarie e creditizie per imprese e famiglie conseguente al forte rialzo dei tassi di interesse di politica monetaria. Lo scenario incorpora gli effetti della manovra di bilancio per il 2024-26 e l’utilizzo dei fondi europei nell’ambito del programma Next Generation EU, sulla base delle informazioni più aggiornate relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).” Si legge nella nota di Banca d’Italia.

Banca d’Italia, crescita del Pil rivista al ribasso

Rispetto alle proiezioni pubblicate in ottobre, la crescita del PIL è rivista al ribasso nel 2024, in linea con i segnali di una più prolungata debolezza congiunturale, e al rialzo nel 2025, principalmente per effetto delle ipotesi desunte dai mercati finanziari di tassi di interesse lievemente più contenuti lungo l’orizzonte di previsione.

I consumi delle famiglie si espanderebbero a tassi lievemente superiori a quelli del PIL nel corso del prossimo triennio, beneficiando del recupero del potere d’acquisto delle famiglie. Gli investimenti rallenterebbero marcatamente, frenati nel settore privato dal rialzo dei costi di finanziamento, da condizioni più rigide di accesso al credito e dall’esaurirsi degli effetti legati agli incentivi al settore edilizio, mentre aumenterebbe l’impulso derivante dagli interventi del PNRR.

L’occupazione invece, in forte aumento nel 2023, continuerebbe a crescere anche nel 2024, sebbene a ritmi pari a circa la metà di quelli del prodotto. Il tasso di disoccupazione scenderebbe lentamente portandosi poco sotto il 7,5 % nel 2026. Sempre secondo le proiezioni di Bankitalia.

Anche l’inflazione rivista al ribasso

Rispetto alle previsioni pubblicate in ottobre, secondo le nuove stime di Bankitalia, l’inflazione al consumo è stata rivista al ribasso in tutto il triennio 2023-25 e in misura particolarmente marcata nel 2024, per 0,5%, riflettendo una più rapida discesa dei corsi energetici e un più forte rallentamento della componente di fondo evidenziato dagli ultimi dati.

Bankitalia stima un’inflazione al consumo sarebbe pari al 6% nella media di quest’anno e diminuirebbe nettamente nel 2024, collocandosi in media sotto al 2% per tutto il prossimo triennio. La discesa rifletterebbe principalmente il netto ridimensionamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti intermedi, solo in parte compensato dall’accelerazione delle retribuzioni (previste in aumento di circa il 3,5% all’anno in media nel triennio 2024-26). L’inflazione di fondo si ridurrebbe più lentamente, coerentemente con una trasmissione graduale dei minori costi degli input intermedi ai prezzi finali.

 

“Queste proiezioni sono circondate da un’incertezza elevata, con rischi per la crescita orientati prevalentemente al ribasso. Il contesto geo-politico rimane uno dei principali fattori di instabilità, da cui possono scaturire nuovi rincari delle materie prime e un deterioramento della fiducia di famiglie, imprese e investitori.” Evidenzia Banca d’Italia.