Notizie Notizie Italia TIM, Labriola tira dritto su NetCo a KKR. Vivendi? Tribunale ci darebbe ragione

TIM, Labriola tira dritto su NetCo a KKR. Vivendi? Tribunale ci darebbe ragione

9 Novembre 2023 14:17

Il numero uno di TIM Pietro Labriola tira dritto sulla cessione della rete fissa (NetCo ex Sparkle) al fondo americano KKR, e non teme ostacoli insormontabili (leggi Vivendi) al completamento dell’operazione.

“Non prevediamo il rischio che la transazione venga ritardata o bloccata”, ha detto Labriola, nel presentare i conti del gruppo, che hanno messo in evidenza una perdita netta, nei primi nove mesi del 2023, di 1,124 miliardi di euro, in forte calo rispetto al passivo superiore ai 2,72 miliardi che era stato sofferto nello stesso periodo del 2022.

TIM, Labriola fiducioso su deal NetCo con KKR: ‘Pronti a combattere in tribunale’

L’operazione NetCo “non è altro che l’esecuzione rigorosa del piano di delayering approvato nel 2022 – ha detto il numero uno di TIM Pietro Labriola, nel corso della conference call con gli analisti indetta per commentare i conti dei primi nove mesi del 2023 del gruppo – Il closing è previsto tra fine maggio e fine luglio”.

Labriola è andato avanti:

“Spiegheremo agli azionisti, che ritengono che il cda non fosse autorizzato a eseguire la transazione, perché si sbagliano e, nel caso, siamo pronti a farlo in tribunale, dove siamo certi che le conclusioni del nostro cda saranno confermate”.

Il tribunale, secondo il ceo, darebbe infatti ragione al cda, che ha annunciato domenica scorsa di aver accettato l’offerta vincolante presentata dal fondo KKR per rilevare NetCo.

Baso le mie conclusioni sul diritto positivo, cioè sulle norme societarie italiane esistenti ed effettive, piuttosto che su interpretazioni o speculazioni – ha precisato Labriola – E secondo la legge italiana il conferimento di un’azienda e la vendita delle azioni della società risultante è una tipica decisione del cda. Non esiste alcuna norma di legge che affermi il contrario. È una decisione che spetta al cda e non può essere delegata agli azionisti”.

Dunque, nessuna esitazione.

Gli azionisti, secondo Labriola, non sono stati scavalcati, visto che una decisione di questa portata, secondo il diritto, spetta comunque al cda. In poche parole: nessun timore per la battaglia che il principale azionista del gruppo, Vivendi, ha promesso di lanciare per bloccare la transazione di vendita di NetCo agli americani di KKR.

Il succo del discorso di Labriola è, praticamente, il seguente: I francesi del magnate bretone Vincent Bolloré (azionista di maggioranza della media company francese Vivendi, a sua volta primo socio di TIM), che hanno definito la decisione del board di TIM “illegittima” si mettano l’anima in pace,  così come  si mettano l’anima in pace i vari sindacati e l’opposizione al governo Meloni, coinvolto nell’operazione con l’ingresso di una quota nelle vesti di azionista di minoranza di NetCo.

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L’amministratore delegato di TIM Pietro Labriola ha continuato, commentando l’opposizione (di Vivendi ma non solo) al deal raggiunto con KKR:

“Capisco anche che qualcuno possa dire o stia dicendo che l’operazione modifica l’oggetto sociale di Tim e come tale deve essere deliberata dall’assemblea straordinaria. Non capisco su quali basi si possa arrivare a tale conclusione, dal momento che abbiamo fatto un’analisi molto attenta e approfondita di questa operazione sulla base del perimetro effettivo della rete di Tim prima e dopo il conferimento, tenendo sempre conto del modo in cui Tim opera attualmente, che è ben diverso dalla sua origine monopolistica, e considerando lo Statuto”.

“Ovviamente – ha continuato il ceo, stando a quanto riportato dalle agenzie di stampa – questa analisi è stata condotta con il supporto di eminenti esperti legali ai quali è stato chiesto di esprimere un parere veramente indipendente e imparziale. Sia dal punto di vista fattuale sia giuridico, tutti hanno concluso che l’oggetto sociale di Tim (fornire con ogni mezzo servizi di comunicazione agli utenti finali e, a tal fine, esercitare le reti di comunicazione in ogni modo possibile) rimarrà inalterato”.

Labriola: con cessione rete fissa taglio debito di 14,2 MLD. E c’è anche fattore Sparkle

L’AD di TIM Pietro Labriola ha messo in evidenza tutto il vantaggio che TIM è destinata a ricevere con la vendita di NetCo al fondo KKR, in primis la riduzione della mole di debiti che assilla la società da anni. Una riduzione di 14,2 miliardi di euro che, ha fatto notare Labriola, non prende in considerazione tra l’altro “Sparkle”, il che significa che “il deleverage aumenterebbe nel caso in cui si chiudesse la sua cessione”.

Va ricordato infatti che, a fronte del sì alla cessione di NetCo, TIM ha rifiutato l’offerta in questo caso non vincolante che il fondo stesso ha presentato per rilevare Sparkle, in quanto l’offerta è stata consideta “non soddisfacente”.

Detto questo, la società ha dato “mandato al ceo di verificare la possibilità di ricevere un’offerta vincolante a un valore più elevato una volta completata la due diligence, il cui termine è stato esteso fino al 5 dicembre”.

Come ha confermato oggi l’AD, “il processo è in corso e confidiamo in un esito rapido e positivo”.

Ma il deal su NetCo potrebbe essere bloccato con decreto ingiuntivo del Tribunale

Tornando alla possibilità di una furiosa battaglia legale tra TIM e Vivendi, a fronte del ceo della compagnia di tlc Labriola – che ha detto che il Tribunale darebbe ragione al cda – Agostino Nuzzolo, general counsel di Tim, ha precisato oggi che “l’unico caso che potrebbe eventualmente bloccare l’operzione NetCo si verificherebbe laddove “il Tribunale dovesse dire che il processo autorizzativo è stato errato” ed “emanasse un decreto ingiuntivo”.

Sull’operazione NetCo, ha detto Nuzzolo stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Askanews, parlando anche lui nel corso della conference call indetta per commentare i conti di TIM,  “non prevediamo ritardi o problemi, a meno che non riceviamo un’ingiunzione dal tribunale di Milano che dica, a livello cautelare, e quindi non come decisione sul merito, che dobbiamo fermarci perché c’è stato un processo autorizzativo incorretto”.

Ma la situazione per ora è tranquilla, visto che, “al momento, non abbiamo ricevuto nessuna notifica: sono passati quattro giorni dall’operazione e tre dal signing e non abbiamo ricevuto nessuna notifica su questo tipo di misura provvisoria”.

Nuzzolo ha ribadito la fiducia dei vertici nel buon esito della cessione della rete fissa.

“Siamo fiduciosi che la nostra visione sull’operazione NetCo sarà confermata anche in Tribunale – ha detto il general counsel,  aggiungendo che – “le nostre conclusioni sono basate su una profonda analisi tecnica e legale della rete e siamo sicuri che continueremo a gestire infrastrutture di rete, sia fisse sia mobili. Non venderemo l’intera rete fissa di cui manterremo la parte strategica. Peraltro, nel nostro statuto non c’è nulla che indichi la necessità di possedere la rete”.

In risposta a chi ha criticato l’accordo siglato con KKR, il ceo Labriola ha affermato inoltre che l’offerta presentata dal fondo è aumentata di tre miliardi:

“Vorrei sottolineare il significativo miglioramento dell’offerta di KKR durante il processo competitivo: il NetCo Base EV è aumentato di 3 miliardi, e questo miglioramento è avvenuto nonostante il peggioramento delle condizioni macroeconomiche”, ha ricordato l’AD.

Conti TIM: risultati migliori delle attese, guidance confermata

Per quanto riguarda i conti di TIM che sono stati diffusi ieri sera, i ricavi totali del Gruppo relativi ai primi nove mesi del 2023 sono ammontati a 11,953 miliardi di euro, in crescita del 3,7% rispetto ai primi nove mesi del 2022 (11,529 miliardi).

Nel terzo trimestre, i ricavi sono stati pari a 4,107 miliardi di euro (3,972 miliardi nel terzo trimestre 2022).

In particolar modo, nei primi nove mesi dell’anno i ricavi domestici sono ammontati a €2,978 miliardi, in crescita del 2%, rispetto alla variazione pari a zero attesa dagli analisti di Equita e meglio anche del -0,3% previsto dal consensus, mentre i ricavi da servizi domestici si sono attestati a €2,675 miliardi, in calo dello 0,7%, meglio comunque della flessione pari a -1,3% e a -1% attesa rispettivamente da Equita SIM e dal consensus.

L’EBITDA del Gruppo dei primi nove mesi del 2023 è stato pari a 4,217 miliardi di euro (3,945 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022, +6,9% in termini reported, +5,3% in termini organici).

Nello stesso arco temporale, “il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo si è confermato positivo per 1,123 miliardi di euro (-1,128 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022 scontando, in particolare, i pagamenti per l’acquisizione di diritti d’uso di frequenze per servizi di telecomunicazioni in Italia e in Brasile).

“I risultati del terzo trimestre  – si legge nel commento di Equita sui conti – sono stati migliori delle attese a livello di ricavi e soprattutto EBITDA domestici, con trend di ARPU in miglioramento su base annua sia sul fisso che sul mobile. EFCF ancora negativo, in linea con le attese”.

La SIM ha messo in evidenza anche gli anticipi sul PNRR da 700 milioni deliberati per il quarto trimestre, in grado di portare a EFCF sull’anno a neutrale, facendo notare che nel terzo trimestre del 2023 sono usciti da TIM 1.700 dipendenti circa, con accantonamenti nel terzo trimestre per €139 milioni, che hanno impattato sui dati reported e, insieme ai maggiori oneri finanziari (€475 milioni da €386 milioni nel secondo trimestre) e al tax rate anomalo (€63 milioni di tasse su €364 milioni di pre-tasse negativo), hanno portato a una perdita netta di €311 milioni.

Labriola & Co. hanno confermato la guidance sui ricavi e sull’EBITDA del gruppo per l’intero 2023. In particolare, ha scritto Equita nel suo commento, è stato “confermato il trend di crescita dell’EBITDA domestico per il quarto trimestre (terzo trimestre consecutivo), grazie alle azioni
di repricing, al venir meno degli headwinds di accounting sulle attivazioni e al calo dei costi di personale ed energia”.

E’ stato lo stesso ceo, nel corso della conference call con gli analisti, ad annunciare che “le previsioni per l’intero anno sono confermate, considerando i fattori positivi che finora si sono manifestati come previsto e che accelereranno nel quarto trimestre a livello nazionale”. Labriola ha ricordato che “sarà il secondo anno consecutivo in cui manteniamo ciò che abbiamo promesso, cosa mai accaduta in diversi anni”.