Tiering Bce: a guadagnarci soprattutto banche Francia e Germania. Per JP Morgan Deutsche Bank la più fortunata
Tiering è la parola chiave per capire il vero “regalo” che la Bce di Mario Draghi ha fatto alle banche dell’Eurozona annunciando il proprio bazooka monetario. Certo, c’è anche l’altro regalo del TLTRO, sotto forma di finanziamenti a tassi agevolati concessi agli istituti di credito dell’area euro, le cui condizioni sono state tra l’altro anche ammorbidite. Ma il tiering assume un significato più rilevante: in primis, perché si tratta di qualcosa di nuovo, che era nell’aria ma non era stato ancora formalmente annunciato da Draghi & Co. In secondo luogo, perchè si tratta di un cuscinetto, di una rete di protezione, che la banca centrale ha deciso di varare per compensare un altro perno attorno a cui ruota la sua politica monetaria: il perno dei tassi negativi, quelli sui depositi, che ieri sono stati abbassati ulteriormente, da -0,40% al -0,50%.
Quali saranno gli effetti di questa novità appena sfornata dall’arsenale della Bce?
Jp Morgan non ha dubbi: stando a quanto riporta Bloomberg, gli analisti del colosso americano ritengono che il tiering apporterà benefici soprattutto a Deutsche Bank, che risparmierà ben 220 milioni di euro nel pagamento degli interessi: una cifra che corrisponde al 10% dei suoi utili al lordo delle tasse che gli stessi analisti prevedono per il 2020, rispetto ad appena il 2,5% di risparmi previsto per le altre banche europee.
Praticamente, JP Morgan dà ragione a Goldman Sachs che, qualche settimana fa, aveva identificato proprio in Deutsche Bank la vera winner in Europa, grazie alle misure dell’Eurotower.
La seconda banca più fortunata, per JPM, è sempre tedesca. Si tratta di Commerzbank, che dovrebbe risparmiare circa 100 milioni di euro, o il 6% circa dei suoi utili al lordo delle tasse del 2020.
Per l’intero sistema bancario europeo, il colosso bancario Usa stima un risparmio di 1,7 miliardi di euro.
Intanto, vale la pena spiegare in cosa consiste il tiering. La sua necessità nasce dall’impatto che i tassi sotto lo zero inaugurati dalla Bce sta avendo sulla redditività delle banche. Un impatto negativo, visto che, con il lancio dei tassi sui depositi negativi, Draghi ha praticamente costretto tutte le banche dell’Eurozona che desiderino depositare le loro somme presso la Bce a pagare.
Dunque, non solo questi depositi presso la Bce non rendono, ma le banche devono anche versare un tot all’Eurotower per le somme che desiderano parcheggiare presso di essa.
E’ bene ricordare il motivo per cui Mario Draghi ha deciso di trasformare in negativo il tasso sui depositi presso la Bce. La mossa è stata varata per scoraggiare gli istituti a depositare le loro liquidità presso la banca centrale, e così per dirottarle, piuttosto, all’economia, sotto forma di credito a favore di imprese e di cittadini. Un motivo sicuramente nobile, che tuttavia ha pesato e sta pesando sugli utili del settore bancario europeo. Tanto che la Baviera è sbottata, chiedendo a Berlino di varare una legge ad hoc che consideri illegale qualsiasi tentativo delle banche di applicare un un tasso negativo ai depositi dei clienti retail. La paura è, infatti, che prima o poi gli istituti si trovino costretti a trasferire parte dei costi che sostengono per depositare la loro liquidità presso la Bce, agli stessi clienti retail.
Di qui, la decisione di Draghi di alleviare il peso dei tassi negativi con il tiering, praticamente un sistema che esente dall’applicazione dei tassi sotto lo zero la parte di riserve in eccesso che sono parcheggiate presso la Bce dalle banche.
Tiering: regalo soprattutto a banche Francia e Germania?
Gli analisti di Pictet intervistati da Reuters prevedono che l’esenzione risulterà in un risparmio annuale, a beneficio di tutto il sistema bancario europeo, di appena 3,1 miliardi di euro, per un valore pari a poco più di 1/3 del costo che gli istituti avrebbero dovuto sostenere senza il lancio di questa misura.
Questo calcolo, avvertono inoltre da Pictet, potrebbe far apparire migliori di quelli che sono i benefici del tiering, visto che la liquidità in eccesso è concentrata soprattutto nelle banche più grandi, che hanno sede nelle economie più ricche, come Germania e Francia.
L’Italia potrebbe dover subìre invece qualche effetto collaterale, almeno per quanto concerne gli istituti più vulnerabili.
Reuters spiega infatti che tutte quelle grandi banche della periferia dell’Eurozona, dunque anche le italiane, che al momento erogano le loro riserve in eccesso alle proprie rivali, a tassi negativi, potrebbero decidere di parcheggiare queste riserve in eccesso presso la Bce gratis: bene per loro, meno bene per le banche più deboli, che potrebbero trovarsi a non disporre più di fonti vitali di finanziamento.
Detto questo, come ha fatto notare anche Giovanni Razzoli, analista del settore bancario di Equita nella nota della SIM dedicata alla Bce, il fatto che le banche non siano più incentivate a prestare denaro a termine (repo) ad altri istituti di credito a tassi sì marginalmente superiori a quello sui depositi, ma pur sempre negativi, potrebbe creare “benefici di 100 milioni di euro circa”.
Dal canto suo, Barclays scrive in una nota che, in base ai calcoli dei suoi analisti, basati sugli ultimi dati disponibili sui depositi del sistema bancario europeo presso la Bce e sui dati, anche, delle banche centrali nazionali, il tiering dovrebbe assicurare una esenzione di 800 miliardi circa, su una liquidità totale in eccesso, pari a 1,8 trilioni di euro.
Barclays segnala che “in quasi tutti i paesi l’ammontare delle riserve in eccesso è inferiore all’ammontare totale dei depositi attuali, e che dunque un decente aiuto verrebbe fornito (con il tiering) alle banche tedesche, per il 40% circa dei depositi totali, a quelle francesi per il 30% circa e a quelle olandesi per il 70% circa, a eccezione del sistema bancario italiano, dove l’esenzione totale dovrebbe essere più alta dell’attuale ammontare delle riserve in eccesso”.
Equita su tiering: tra banche ITA favorita è Intesa SanPaolo
Le conseguenze del lancio del tiering sul sistema bancario italiano vengono affrontate da Equita SIM in un report dedicato al bazooka monetario lanciato ieri da Draghi.
“L’eccesso di liquidità detenuta nella Bce (ora pari a 54 miliardi di euro) – su cui le banche pagano un tasso negativo di 40 punti base – verrà remunerata a zero per un importo pari a 6 volte la riserva obbligatoria. In sostanza le banche non dovranno più pagare i 40 punti base di penalizzazione su 42 miliardi di liquidità”.
“Stimiamo un risparmio di costo di 156 milioni (0,6% del NII) e un beneficio del 1% sull’utile 2020. ISP (Intesa SanPaolo) dovrebbe beneficiare maggiormente (+2% sull’utile) perché ha il maggior eccesso di liquidità e sul 75% dell’ammontare sarà esentata dal pagamento del tasso negativo. I risparmi di costo per il sistema potrebbero aumentare a 257 milioni (1% NII, 2% utile) ipotizzando che le banche spostino in BCE anche la liquidità in eccesso ora investita con controparti terze in repos (circa 40 miliardi) a tassi leggermente meno penalizzanti vs i -40 punti base”.