Notizie Notizie Italia Testamento Berlusconi: la ‘nuova’ Fininvest e il futuro di MFE-Mediaset

Testamento Berlusconi: la ‘nuova’ Fininvest e il futuro di MFE-Mediaset

6 Luglio 2023 15:39

Focus sulla ‘nuova’ Fininvest e sul trend dei titoli di MFE-Mediaset in Borsa, dopo l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi e le dichiarazioni rilasciate dal figlio Pier Silvio, ceo dell’ex Mediaset.

Silvio Berlusconi

Oggi, giovedì 6 luglio, MFE  ha reso noto di aver ricevuto il seguente comunicato, in relazione all’apertura del testamento dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi:

Pier Silvio Berlusconi, CEO, e Marina Berlusconi, amministratore, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso”.

“Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge”, conclude la nota.

Fininvest: il controllo a Marina e Pier Silvio Berlusconi

Riguardo al nuovo assetto di Fininvest, il controllo della società è stato conferito, stando a quanto emerge dalle disposizioni testamentarie anticipate dall’agenzia Ansa, ai due figli Marina e Pier Silvio Berlusconi:

Marina e Pier Silvio Berlusconi controllano quote paritetiche di Fininvest del 26,54%, arrivando così a coagulare il 53% dei diritti di voto mentre Barbara, Eleonora e Luigi sommando l’eredità alla quota già detenuta in comune arrivano a detenere il 47 per cento della holding”.

Questo significa che sterilizzato nella conta dei diritti di voto il 2% di azioni proprie, Marina Berlusconi aggiunge alla partecipazione in Fininvest già detenuta, pari al 7,81%, “l’8,33% della quota cosiddetta ‘legittima’ e il 10,40% dalla quota disponibile arrivando a detenere il 26,54% – ha reso noto in via esclusiva l’Ansa – Lo stesso calcolo vale per Pier Silvio, che arriva ad avere un’identica quota di diritti di voto nella holding (pari al 26,54%)”.

Le quote agli altri figli, i 100 milioni a Marta Fascina e i 30 milioni a Dell’Utri

Per quanto riguarda gli altri figli di Silvio Berlusconi, l’Ansa sottolinea che “a Barbara, Eleonora e Luigi che già dividevano in parti uguali una quota del 21,87%, va solo la loro parte di ‘legittima’, ovvero una quota complessiva del 24,99% che porta la partecipazione dei tre fratelli, figli di Veronica, al 47 per cento”.

L’ex presidente del Consiglio e fondatore e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha donato inoltre 100 milioni al fratello Paolo e 100 milioni a Marta Fascina.

All’amico Marcello Dell’Utri un lascito di 30 milioni.

Il testamento è stato a scritto a mano, mentre Silvio Berlusconi si recava al San Raffaele il 19 gennaio 2022.

La lettera di Silvio Berlusconi ai figli

Nel testamento anche una lettera rivolta ai figli:

Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”, ha scritto l’ex presidente del Consiglio, facendo riferimento alle donazioni a favore del fratello, della compagna Marta Fascina e a Marcello Dell’Utri.

La missiva si conclude con queste parole:

“Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”.

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Testamento Berlusconi: la reazione di MFE A e MFB B in Borsa

A seguito dell’apertura del testamento del Cavaliere, che ha assegnato il controllo di Fininvest a Marina e Pier Silvio Berlusconi, e sulla scia delle parole con cui Pier Silvio Berlusconi ha messo a tacere le indiscrezioni su una eventuale vendita dell’ex Mediaset, i titoli MFE di classe A e classe B hanno puntato a Piazza Affari subito verso il basso.

Alle 15.40 circa, a fronte di una seduta decisamente negativa per la borsa di Milano (il Ftse Mib cade del 2%), le azioni MFE A perdono l’1,59% a quota 0,5265 euro, mentre le azioni MFE B arretrano dell’1,65% a 0,716 euro.

Gli operatori di mercato motivano il trend con lo smorzarsi dell’appeal speculativo delle azioni, balzate sulla scia dei rumor, che erano scattati a seguito della notizia della morte di Silvio Berlusconi, su una eventuale cessione del gruppo MFE ex-Mediaset.

Pier Silvio Berlusconi dice no politica e no vendita MFE

E invece no. E a dirlo chiaro e tondo è stato lo stesso Pier Silvio Berlusconi, nell’incontro con la stampa che si è tenuto nella giornata di ieri, con cui ha escluso anche l’intenzione di scendere in politica: “Assolutamente no, io non scendo in politica”.

In famiglia non si è mai parlato della cessione di Mediaset”, ha detto il numero uno di MFE, che anzi è proiettata sempre di più ad assumere un ruolo sempre più determinante nella creazione di un player paneuropeo.

Così il ceo:

Il nostro obiettivo è costruire un player paneuropeo, è una sfida complicata ma se c’è qualcuno che può portarla a termine è Mediaset”.

Certo, “il lavoro da fare è tanto, abbiamo ancora tanto tanto lavoro davanti ma è fondamentale per Mediaset ma anche per tutto il sistema dell’editoria italiana e industriale del Paese“.

MFE motore di crescita internazionale

“Noi siamo orgogliosi che per una volta, e oggi ci credono anche i mercati, sia una azienda italiana motore di una crescita internazionale e non pezzi di Italia conquistati da aziende straniere”, ha fatto notare, ancora, il numero uno di MFE.

Mi sento di dirvi di fare tutti insieme il tifo per MFE. Noi siamo italiani, siamo partiti e questo è solo l’inizio”.

Mfe e la scommessa in Germania e in Europa con Prosieben

Riguardo alla sfida di crescere ancora di più in Europa, l’AD di MEF ha anche messo in evidenza la partita con Prosiebensat, che vede la holding italo-olandese ex Mediaset azionista di maggioranza, con una partecipazione nel capitale pari al 29,7%.

Pier Silvio Berlusconi ha risposto alla possibilità che la partecipazione possa portare a una fusione tagliando corto, e affermando che, a MFE, ciò che interessa è “il progetto industriale”.

Ovvero?

L’AD ha sottolineato che “la nostra presenza in Germania ci vede come azionisti di lungo termine” e che “a noi interessa portare avanti un progetto industriale in cui crediamo, quello della creazione di un broadcaster paneuropeo”, ha rimarcato.

Dunque, “ci interessa il progetto industriale, come ci arriviamo non conta: è ovvio che vorremmo arrivarci prima possibile: primo perchè è giusto così e poi perchè non c’è tanto tempo da perdere. Però siamo lì, iniziamo a collaborare, il nuovo management è più aperto”.

E ancora, Pier Silvio Berlusconi: “E’ un progetto da portare avanti con sangue freddo e man mano vedere la strada, ma ci crediamo. Dobbiamo fare in fretta ma dall’altro lato non c’è fretta”.

A tal proposito, è di qualche giorno fa la notizia dell’ingresso nel cda di Probiensen di due consiglieri di amministrazione di MFE su un totale di nove del consiglio della televisione tedesca.

La nascita di MFE Advertising

In luce dunque gli obiettivi di espansione di MFE-MediaForEurope in Europa, come confermato nella giornata di ieri dallo stesso Pier Silvio Berlusconi, nel corso della presentazione alla stampa dei palinsesti Mediaset, in cui è arrivato anche l’annuncio di MFE Advertising:

“Abbiamo appena costituito una nuova società che ha il compito di portare avanti e sperimentare quello che unisce l’advertising moderno, legato alle nuove tecnologie, in ambito internazionale. La nuova società si chiama MFE Advertising”, ha detto l’amministratore delegato di MFE.

All’indomani del discorso proferito da Pier Silvio Berlusconi, gli analisti di Equita SIM commentano le novità emerse nelle ultime ore, scrivendo in una nota di attendersi, in vista dei conti di MFE relativi al secondo trimestre dell’anno che saranno presentati il prossimo 1° agosto, un risultato netto per l’intero primo semestre del 2023 in leggera crescita.

MFE-Mediaset: il commento di Equita

Equita SIM ricorda anche le indiscrezioni de Il Sole 24 Ore, secondo cui “il testamento dovrebbe confermare il ruolo centrale di Marina e Piersilvio in Fininvest” .

In particolare, “secondo alcune ipotesi la figura principale dovrebbe essere Marina, alla quale sarebbe stato attribuito un peso azionario adeguato a questo ruolo”.

Citato anche quanto scritto dal quotidiano La Repubblica, che ha messo in evidenza come, per Pier Silvio Berlusconi, le barriere strumentali poste in Germania ed Italia non ci siano più.

Equita conferma che la prospettiva di una continuità nella gestione di MFE riduce, di fatto, “l’appeal speculativo sul titolo”, e aggiunge nella nota che “il fatto che la nuova proprietà non sia esposta in politica potrebbe facilitare operazioni di M&A”.

Tra queste, potrebbe essere accelerato il dossier Rai Way – Ei Towers.

Vengono poi ricordate le parole del direttore finanziario dell’ex Mediaset, ovvero di Marco Giordani, cfo di MediaForEurope, che ha anticipato che il risultato di MFE  relativo al primo semestre dell’anno metterà in evidenza una leggera crescita su base annua.

La SIM parla di una “indicazione positiva”, mettendo in evidenza che “lo stesso Giordani sottolinea che il primo semestre del 2022 ha beneficiato di 42 milioni di dividendi da Prosieben, non presenti nel primo semestre del 2023″. E che “dall’altro lato ci attendiamo che le minorities pari a -43 mn nel primo semestre si riducano a circa 4 milioni per il buyout delle minorities di Mediaset Espana“.

Equita conclude il commento sottolineando che, “considerando il rallentamento significativo della pubblicità su altri mercati europei nel primo trimestre, il fatto che la pubblicità in Italia e Spagna possa risultare sostanzialmente stabile è positivo per il titolo”.