Morte Berlusconi, Fininvest e Mfe: che succede ora?

Morte Berlusconi, che farà Fininvest con Mfe, Mondadori e Banca Mediolanum?
Morte di Silvio Berlusconi: cosa succede a questo punto alla galassia Fininvest e, di conseguenza, alle partecipazioni detenute dalla famiglia Berlusconi in Mediaset (ora Mfe-MediaforEurope), Mondadori, Banca Mediolanum?
Ieri i titoli Mfe A e Mfe sono scattati al rialzi, incassando rally fino a +10%, per poi smorzare nel finale i guadagni.
Perchè le azioni sono salite e cosa succede oggi?
I titoli sono in corsa anche nella sessione odierna di Piazza Affari, a conferma di come i mercati continuino a scommettere sulla vendita delle quote nell’ex Mediaset che la famiglia detiene.
Fininvest e Mfe: cosa succede con la morte di Silvio Berlusconi
Una nota di Equita SIM riporta oggi le indiscrezioni de Il Sole 24 Ore, secondo cui la morte di Silvio Berlusconi apre di fatto il nodo della successione in Fininvest.
Silvio Berlusconi deteneva una quota pari al 61,2% in Fininvest: quota che, nel caso in cui venisse ripartita tra i 5 figli, vedrebbe il controllo di Fininvest passare ai figli “Barbara, Eleonora e Luigi, che attualmente controllano il 21,42% piuttosto che a Marina e Piersilvio, che controllano ciascuno il 7,65%”.
“La legge ereditaria stabilisce però che 1/3 dell’eredità potrebbe essere assegnato liberamente per via testamentaria”.
“In questo caso il controllo di Fininvest potrebbe anche passare a Marina e Piersilvio, con Barbara, Eleonora e Luigi fermi al 45% circa della società”.
Le indiscrezioni sul futuro di Fininvest, la cassaforte della famiglia di Silvio Berlusconi, continuano a condizionare il trend dei titoli delle tre società quotate a Piazza Affari Mfe (con azioni A e azioni B), Mondadori e Banca Mediolanum.
Un articolo di Reuters che ha riassunto le caratteristiche di Fininvest ha ricordato che, alla fine del 2021, la holding di famiglia deteneva asset per un valore di 4,9 miliardi di euro.
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Fininvest controlla con una quota di maggioranza pari al 48% l’ex Mediaset, ovvero MediaForEurope (MFE) , proprietaria di diverse reti televisive commerciali di Italia e di Spagna.
Equita SIM fa riferimento anche ai rumor de Il Fatto Quotidiano, che fanno riferimento a un vecchio accordo siglato da Berlusconi con l’ex moglie Veronica Lario, che avrebbe stabilito che “il controllo di Fininvest passi a Marina e Pier Silvio (entrambi operativi in Mondadori ed MFE)” e che agli altri figli venga distribuita liquidità.
Il secondo azionista dell’ex Mediaset è Vivendi, che detiene una partecipazione del 19,8% del capitale e il 23,6% dei diritti di voto, principalmente attraverso Simon Fiduciaria.
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Da segnalare che proprio nelle ultime ore Mfe MediaforEurope ha diramato un comunicato relativo alla quotazione delle sue azioni MFE A sulle borse Valori spagnole.
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Scatto MFE A e MFE B fino a +10% post notizia decesso
Ieri le azioni MFE A hanno concluso la sessione di Piazza Affari con uno scatto pari a + 5,86% a 0,5005 euro, toccando i valori più alti degli ultimi 12 mesi.
I titoli MFE B hanno messo a segno un rialzo del 2,32% a 0,7045 euro.
Evidente il rallentamento della corsa di entrambi i titoli che, subito dopo la notizia della morte di Silvio Berlusconi, sono stati protagonisti di una febbre di buy, schizzando del 10% circa.
Motivo: proprio le speculazioni sul futuro assetto del colosso Mfe MediaforEurope.
Non hanno accusato invece grandi scosse alla notizia della morte di Silvio Berlusconi le altre due società quotate partecipate da Fininvest, ovvero Mondadori, nel cui capitale la holding detiene una quota del 53% (con presidente Marina Berlusconi dal 2003) e Banca Mediolanum, in cui la quota è pari al 30%.
Va detto che Fininvest ha cercato di affossare le varie speculazioni scattate subito dopo la notizia della morte di Berlusconi.
Nel primo pomeriggio è stata diffusa una nota con cui è stato confermato che le attività “proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto”.
“Con profondo dolore e sincera partecipazione la Fininvest ricorda il proprio fondatore, Silvio Berlusconi, la sua forza creativa, il suo genio imprenditoriale, la costante correttezza dei comportamenti, la straordinaria umanità sono sempre stati patrimonio inalienabile della società, come delle aziende del gruppo. E tale patrimonio resterà alla base di tutte le nostre attività, che proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto”, si legge nel comunicato, la cui diffusione ha portato di fatto le azioni MFE a rallentare la corsa.
Corsa che però oggi si è riattivata.
Focus sulle parole che Vincenzo Longo, premium manager di Ig, ha detto in una intervista rilasciata all’agenzia di stampa AdnKronos, nella giornata di ieri, nel commentare il trend di Mfe-MediaforEurope a Piazza Affari:
“La corsa del titolo di Mfe è fondamentalmente dovuta ad una speculazione sulla notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi. Tuttavia questi ‘spike’ verosimilmente puntano a un aspetto secondario della scomparsa del Cavaliere, che era il fondatore dell’azienda e dunque qualcuno parla ora di una possibile vendita”.
Longo ha avvertito tuttavia all’agenzia AdnKronos che “certamente movimenti così violenti a ridosso della notizia, che comunque andrebbero valutati nelle opportune sedi quando la situazione sarà chiara, si riconducono a una mera speculazione sulla notizia, tant’è che il movimento è già parzialmente rientrato”.
Banca Mediolanum: per Fininvest previsto un nulla di fatto
Per quanto riguarda Banca Mediolanum, sempre Equita, nel ricordare che Fininvest detiene il 30,1% del capitale della società finanziaria, una “quota che ai prezzi di mercato vale circa 1,84 miliardi di euro”, fa notare che la partecipazione nella banca rappresenta una delle più importanti per il gruppo Fininvest, in particolare per quanto riguarda i dividendi distribuiti”.
“Per tale motivo – spiegano da Equita – riteniamo improbabile che si proceda alla dismissione di tale partecipazione. Inoltre, con la scomparsa di Berlusconi, sottolineiamo che dovrebbero cessare le condizioni che hanno portato al congelamento dei diritti di voto relativi alla quota di partecipazione in Banca Mediolanum, che eccedeva il 9.99% detenuta da Fininvest. Questo, perché le contestazioni erano strettamente legate alla persona e non alla società, e quindi, anche la necessità di un’eventuale cessione del 20% viene meno”.
La SIM milanese fa riferimento anche alle indiscrezioni de Il Sole24ore: “Fininvest era in attesa di fissare un’udienza con la Corte di Giustizia UE, e una risposta era prevista nelle prossime settimane”.
“Inoltre, Massimo Doris, CEO di Banca Mediolanum – ha concluso Equita – ha sottolineato ieri che Berlusconi non ha mai voluto intervenire nelle questioni manageriali e che non dovrebbero esserci cambiamenti nell’azionariato”.
Sul trend dei titoloi Mfe A e Mf B si è espresso anche Gabriel Debach, market analyst di eToro:
“Nella seduta di ieri, si è assistito alla morte di Silvio Berlusconi, il Presidente del Consiglio con il mandato più lungo della storia repubblicana, durato 3339 giorni. Questo ha generato speculazioni su una possibile riorganizzazione del governo che hanno immediatamente influenzato al rialzo MFE (ex Mediaset), mentre gli altri gioielli della holding, come Mondadori e Mediolanum, hanno registrato una minore volatilità”.
“Passaggi generazionali – ha fatto notare Debach – che si osservano anche negli Stati Uniti, come nel caso di George Soros, 92 anni, che sta trasferendo il suo impero da 25 miliardi di dollari al figlio.”
Francesi di Vivendi all’attacco di Mfe?
Tornando alla nota di Equita, la SIM ha riportato anche le indiscrezioni, trapelate dai quotidiani, sui gruppi che potrebbero essere interessati a Mfe-MediaforEurope. Riferimento a quanto ha scritto La Stampa, che ha ricordato come in passato Discovery si sia avvinata a Mfe.
Il Fatto Quotidiano ha parlato invece della possibilità che i francesi di Vivendi accettino a questo punto anche una offerta sulla rete Tim a valori inferiori a quelli richiesti, in cambio di un via libera da parte del governo a salire ancora in Mfe.
Allo stesso tempo, il governo Meloni sarebbe più intenzionato a ridimensionare il ruolo di Vivendi in Italia piuttosto che farlo
crescere magari con l’acquisto di Mediaset.
Equita scrive che a questo punto “sarà importante verificare i nuovi assetti in Fininvest”, ricordando che, “nel caso di un cambio di controllo rimane sempre il tema del Golden Power da parte del governo”.