Notizie Notizie Italia Abi: Visco, Patuelli, Giorgetti a 360° su banche, Bce, mutui

Abi: Visco, Patuelli, Giorgetti a 360° su banche, Bce, mutui

5 Luglio 2023 11:37

Nel corso dell’assemblea annuale 2023 dell’Abi, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, prossimo alla scadenza ufficiale del mandato, ha illustrato le condizioni di salute delle banche italiane, snocciolando anche una serie di dati, tra cui quelli relativi al rimborso dei prestiti TLTRO della Bce.

L’assemblea annuale dell’Abi è stata aperta oggi, mercoledì 6 luglio, dal numero uno dell’associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli.

Intervenuto anche il ministro dell’Economie e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

Affrontate diverse questioni, tra cui la questione delle rate sui mutui troppo alte per le famiglie e le imprese, sulla scia dei continui rialzi dei tassi lanciati dalla Bce di Christine Lagarde, il problema dell’inflazione, l’economia italiana.

Assemblea Abi 2023, Visco su rimborsi banche prestiti TLTRO

Le condizioni in cui versa il sistema bancario italiano sono state definite da Ignazio Visco, numero uno di Bankitalia, “complessivamente soddisfacenti”.

Ignazio Visco, governor of the Bank of Italy, speaks during a World Savings Day event in Rome, Italy, on Monday, Oct. 31, 2022. The European Central Bank should move gradually in fighting record inflation and take account of the risks the economy is facing, according to Visco. Photographer: Alessia Pierdomenico/Bloomberg via Getty Images

Nel suo intervento all’assemblea dell’Abi, il numero uno di Palazzo Koch ha messo in evidenza la redditività delle banche italiane “rimasta elevata”, grazie alle ripercussioni che i rialzi dei tassi lanciati dalla Bce hanno avuto sui margini di interesse, ma anche per le rettifiche di valore basse:

Il rendimento del capitale e delle riserve è stato di poco inferiore al 13 per cento, continuando a beneficiare dell’aumento del margine di interesse e di rettifiche di valore basse anche nel confronto storico”.

L’outlook è confortante, ha fatto notare Visco, citando le previsioni degli analisti, secondo cui la “redditività dei maggiori gruppi quotati (che rappresentano oltre i due terzi del totale dell’attivo del settore) dovrebbe confermarsi su livelli elevati anche nel complesso del 2023″.

Banche italiane, Visco: in lieve calo al 15,1% il Cet1

Per quanto concerne il rapporto tra il capitale di migliore qualità e gli attivi ponderati per il rischio (CET1 ratio) delle banche italiane, il governatore della Banca d’Italia ha reso noto che, nel primo trimestre del 2023, si è assistito a una lieve diminuzione, al 15,1%, “a seguito sia della fine del regime transitorio introdotto nel 2018 con l’entrata in vigore dei nuovi principi contabili (IFRS9), che ne aveva distribuito su cinque anni l’impatto patrimoniale, sia della distribuzione di utili”.

La buona notizia è che “l’indicatore rimane comunque superiore di oltre un punto percentuale a quello osservato al momento dello scoppio della pandemia” e che, per le banche italiane significative “è sostanzialmente
in linea con la media degli altri intermediari vigilati direttamente dalla Bce“.

TLTRO: rimborsati a fine giugno 150 miliardi di finanziamenti

Sul tasto dolente del TLTRO, Visco ha detto che “lo scorso 28 giugno sono stati rimborsati circa 150 dei 300 miliardi di finanziamenti TLTRO ancora in essere”.

A tal fine, “coerentemente con quanto indicato nei piani, le banche hanno utilizzato quasi esclusivamente la liquidità in eccesso, recentemente aumentata grazie a emissioni obbligazionarie e alla provvista in pronti contro termine”, mentre “il ricorso a nuove operazioni di rifinanziamento presso la banca centrale è stato per il momento contenuto”.

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Antonio Patuelli (Abi): ‘banche vengono da anni difficilissimi’

Prima di Ignazio Visco, nel discorso con cui si è aperta l’assemblea annuale dell’Abi, il numero uno dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli è tornato sulla questione dei rialzi dei tassi di interesse che la Bce di Christine Lagarde sta continuando a portare avanti nella sua lotta all’inflazione, sottolineando che la lotta contro la crescita dei prezzi non è una priorità soltanto delle banche centrali.

Detto questo, “sono evidenti i rischi per il credito a imprese e famiglie che, in dieci anni di tassi a zero, spesso non avevano previsto i rapidi aumenti dei tassi e le riduzioni della liquidità”.

Patuelli (Abi): le banche non hanno rendite di posizione

Nel corso dell’assemblea annuale dell’Abi, Antonio Patuelli, presidente dell’associazione, ha fatto notare, anche, che in Italia “le banche non hanno rendite di posizione e vengono da anni difficilissimi per crisi di imprese e del debito sovrano, recessioni, epidemie, catastrofi naturali, cui hanno fatto e fanno fronte con grandi aumenti di capitale, accantonamenti e ristrutturazioni sempre socialmente rispettose e realizzate con costruttivi accordi con le Rappresentanze Sindacali”.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse31-01-2013 RomaEconomiaIl Comitato Esecutivo Abi nomina Antonio Patuelli presidenteNella foto Antonio PatuelliPhoto Roberto Monaldo / LaPresse31-01-2013 Rome (Italy)Antonio Patuelli was named president of AbiIn the photo Antonio Patuelli

Ancora il numero uno dell’Abi:

“Salvo nel caso di una banca nazionalizzata, le banche in Italia hanno dovuto farsi carico delle forzate risoluzioni e degli altri oneri delle crisi e dei salvataggi di banche concorrenti”.

“Le banche – ha continuato Antonio Patuelli – sono impegnate nel progressivo rafforzamento degli indici patrimoniali indeboliti dagli aumenti dei tassi che riducono i valori dei portafogli innanzitutto di titoli di Stato, e in preparazione dell’entrata in vigore di Basilea 3+, anche se ne abbiamo ottenuto dei significativi miglioramenti”.

E ancora, a difesa delle banche italiane, finite di recente nel mirino soprattutto per non aver ancora adeguato i tassi sui depositi ai rialzi del costo del denaro varati dalla Bce, a fronte di tassi sui prestiti decisamente più alti, Patuelli ha messo in evidenza che “le banche sono impegnate nel garantire cospicui livelli di liquidità anche a medio e lungo termine, sempre più preziosa e costosa dopo le decisioni della Bce“.

Mutui: quasi 2/3 a tasso fisso. La risposta a Matteo Salvini

Questo, in un momento in cui “stanno esaurendosi i divenuti più onerosi programmi europei di finanziamento TLTRO, con rischi che le banche combattono, di razionamento del credito“.

Sui mutui “le banche in Italia mantengono quasi i due terzi dei mutui a tasso fisso, con tassi di raccolta in continuo aumento, e, su richiesta, possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare surroghe”.

Patuelli ha ricordato ancora che le banche italiane “non hanno mai applicato tassi negativi sui depositi e remunerano crescentemente i risparmiatori con condizioni di mercato competitive anche con quelle offerte dagli Stati europei e da operatori non bancari, propongono ai risparmiatori, anche in difesa dall’inflazione, investimenti per la liquidità a medio e lungo termine, indispensabile, dopo la fine delle Tltro, per finanziare imprese e famiglie”.

E in risposta all’appello del vicepremier, leader della Lega, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che anche oggi ha rimarcato la necessità di intervenire per soccorrere le famiglie e le imprese in difficoltà a pagare rate sui mutui sempre più alte, Patuelli ha risposto che, “su richiesta”, le banche italiane “possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare surroghe”.

Patuelli su Bce: con tassi più alti aumentano rischio credito e costo debito pubblico

Riguardo all’ostinazione con cui la Bce di Christine Lagarde continua ad alzare i tassi, il numero uno dell’Abi Antonio Patuelli ha fatto notare anche che “più crescono i tassi, più aumentano anche il rischio di credito ed il costo del debito pubblico”.

In riferimento alla lotta all’inflazione che “non può dipendere esclusivamente dalle politiche monetarie”, Patuelli ha sottolineato che “occorrono strategie rigorose contro ogni evasione fiscale per la riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil e in cifra assoluta, e contro la spirale di crescita dei prezzi, quando l’euro è più robusto della vecchia lira italiana e limita l’inflazione”.

Da Giorgetti il monito alle banche e alla Bce di Lagarde

Ha preso la parola anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha lanciato un monito alle banche italiane e anche alla Bce:

Riguardo alla questione dei tassi sui depositi bancari ancora troppo bassi, rispetto ai tassi sui prestiti, Giorgetti ha detto di aspettarsi “un rapido avvicinamento tra i margini di interesse applicati ai crediti erogati e quelli riconosciuti sulle somme accantonate nei conti correnti”.

“Un adeguamento dei tassi attivi al nuovo contesto che stiamo attraversando – ha spiegato il ministro nel suo intervento all’assemblea dell’Abi – rappresenterebbe un’azione equa nei confronti dei clienti e contribuirebbe ad alleviare l’impatto della pressione inflazionistica”.

Sulla questione dei mutui, Giorgetti ha rimarcato quanto è stato espresso in queste ultime ore dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini:

“E’ indispensabile e urgente un accordo per l’allungamento della durata dei mutui a tasso variabile per limitare l’impatto dell’aumento dei tassi sulle famiglie”.

Il ministro dell’Economia non ha mancato di lanciare una stoccata alla Bce di Christine Lagarde: da un lato, ha fatto notare, “è comprensibile l’azione delle banche centrali per contrastare l’inflazione”.

Detto questo, considerando le conseguenze della pandemia Covid-19 e gli effetti della guerra in Ucraina, Giorgetti ha detto di ritenere “parimenti comprensibile” la paura di “effetti recessivi per l’economia europea ancora sotto stress”.