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Tesla: rinvio RoboTaxi e downgrade Ubs, titolo in rosso

12 Luglio 2024 11:33

Brusca frenata per le azioni Tesla, dopo un rally di undici sedute consecutive in rialzo. Il titolo ha chiuso la sessione di ieri in calo dell’8,4% ( e viaggia in ribasso dell’1,5% nel premarket di Wall Street), dopo aver annunciato lo slittamento a ottobre del lancio del RoboTaxi, inizialmente previsto ad agosto. Intanto, UBS taglia il rating a sell.

Tesla sprofonda a -8,4% dopo 11 rialzi consecutivi

Tesla ha chiuso la seduta di ieri in ribasso dell’8,4% a 241,03 dollari, il maggior calo da gennaio, bruciando in una sola seduta 71 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il tutto, dopo aver guadagnato il 44% nelle undici sedute precedenti, la serie più lunga da giugno 2023.

Secondo i dati di Bloomberg, le azioni venivano scambiate a 90 volte gli utili futuri (P/E stimato) alla chiusura del 10 luglio, un livello visto l’ultima volta all’inizio del 2022.

Il rally aveva permesso al titolo di annullare le perdite da inizio anno, ma con il tracollo di ieri Tesla è tornata in negativo del 3% nel 2024.

La notizia del rinvio di due mesi del RoboTaxi di Tesla ha dato un impulso alle azioni di aspiranti rivali in questo settore, come Uber Technologies e Lyft, che hanno chiuso in rialzo del 6,1% e del 4,6%.

Perché Tesla è salita tanto nell’ultimo periodo

A spingere così in alto le azioni Tesla sono stati in parte i dati sulle consegne del secondo trimestre, che hanno superato le attese degli analisti, pur evidenziando un rallentamento su base annua.

Nella prima metà del 2024, Tesla ha consegnato il 6,6% di auto in meno su base annua, nonostante il lancio del Cybertruck. La casa automobilistica ha anche prodotto il 14% in meno di veicoli nel secondo trimestre, rispetto all’anno precedente, per ridurre l’aumento delle scorte.

Una situazione ben diversa dall’ultima volta che il titolo aveva registrato una simile cavalcata in borsa, quando i ricavi dell’azienda texana crescevano ad un ritmo in doppia cifra.

Ora, il mercato dei veicoli elettrici è in una fase di rallentamento e i margini di Tesla sono messi sotto pressione dalla concorrenza dei produttori cinesi, in primis del colosso BYD.

Uno dei fattori che ha sostenuto il rally, prima di ieri, è stata proprio la percezione di una grande svolta dietro l’angolo. Il RoboTaxi, infatti, rappresenta una delle innovazioni più attese di sempre, che potrebbe consacrare Tesla come uno dei player in grado di sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale.

Ma c’è anche chi, come Bill Gross, ha paragonato la recente performance di Tesla a quella dei meme stock, ritenendo la frenesia sul titolo ingiustificata dal punto di vista dei fondamentali.

Il RoboTaxi e la guida autonoma

Il rinvio della presentazione del robotaxi a ottobre è stato comunicato internamente e sarebbe motivato dalla volontà di concedere ai team di sviluppo che lavorano al progetto più tempo per costruire ulteriori prototipi e rielaborare alcuni elementi dell’auto.

L’idea di creare un servizio di taxi autonomo circola da anni nei piani di Tesla, almeno dal 2016. Negli ultimi mesi, però, il CEO Elon Musk ha messo in primo piano questo progetto, anteponendolo anche alla possibilità di lanciare un veicolo elettrico più economico, che secondo alcuni analisti sarebbe stata una priorità.

Lo sviluppo di un sistema efficiente di guida autonoma rappresenta la più grande potenzialità di crescita di Tesla e il RoboTaxi potrebbe segnare un passo decisivo in tal senso. Al momento, la suite di funzionalità commercializzata dall’azienda con il nome di Full Self-Driving (FSD) è in realtà ancora imperfetta, poiché richiede una costante supervisione del conducente.

In generale, analisti ed esperti ritengono che l’adozione di massa di una tecnologia di guida autonoma nel mondo reale sia probabilmente lontana decenni.

UBS declassa Tesla a “sell”

Intanto, UBS ha declassato Tesla da “neutral” a “sell”, affermando che il titolo è cresciuto “troppo e troppo presto” in scia all’ottimismo sui piani di intelligenza artificiale, rendendo difficile giustificare la sua valutazione attuale.

Gli analisti sottolineano “la mancanza di visibilità e il rischio che le opportunità di crescita si materializzino in un orizzonte temporale più lontano, o che non lo facciano affatto”.

UBS ha comunque alzato il target price sulla società di Musk da $147 a $197, il che implica un P/E di 55x rispetto al precedente multiplo pari a 45 volte gli utili attesi. Attualmente, il prezzo di mercato è superiore a 80 volte gli EPS futuri, rendendo Tesla uno dei titoli più costosi dell’indice S&P 500.