Tesla: FSD in Europa e Cina nel 1Q25. Sale attesa per Robotaxi
Tesla fa sul serio sul fronte della guida autonoma. La società di Elon Musk ha condiviso una roadmap che indica il lancio del suo sistema Full Self-Driving in Europa e Cina nel primo trimestre del 2025, salvo ritardi legati all’approvazione da parte delle autorità competenti. Intanto cresce l’attesa per il robotaxi, che potrebbe essere presentato il 10 ottobre.
FSD, la guida autonoma di Tesla si diffonde oltre gli Usa
Sul proprio account X (l’ex Twitter, acquistata da Musk nel 2022) il team AI di Tesla ha pubblicato una roadmap di appuntamenti, in cui spiccano quelli fissati per il primo trimestre 2025: FSD (Full Self Driving) in Europa e in Cina.
Il lancio nei due continenti del sistema a guida autonoma, già attivo negli Usa (con supervisione costante e attiva da parte del conducente), è subordinato al ricevimento del semaforo verde da parte degli organi regolatori competenti.
A luglio, Elon Musk ha affermato che Tesla avrebbe probabilmente ottenuto il via libera normativo per FSD in entrambe le regioni entro la fine dell’anno. Oggi, il Ceo ha aggiunto che il sistema di guida autonoma potrebbe sbarcare nei mercati con guida a destra alla fine del primo trimestre o all’inizio del secondo.
Necessario l’ok delle autorità in Europa e in Cina
Secondo alcuni analisti, l’approvazione in Cina potrebbe risultare più agevole, grazie ad una partnership con Baidu. Grazie a questo accordo, Tesla ha potuto avere accesso ai dati di navigazione necessari per il lancio del sistema nella superpotenza asiatica e ricevere l’ok da parte degli enti competenti. Shanghai, che ospita una delle gigafactory di Tesla, ha consentito a 10 veicoli di effettuare test sul sistema FSD a giugno.
Discorso più complicato per quanto riguarda l’Europa, dove il processo di approvazione è molto più stringente che negli Stati Uniti e potrebbe richiedere più tempo, facendo slittare le tempistiche.
Nella roadmap condivisa, Tesla ha annunciato anche altre funzionalità. Tra le novità di settembre, spicca il sistema ASS (Actually Smart Summon), che consente al veicolo di raggiungere il proprietario o dirigersi in un punto da lui stabilito. Da segnalare anche l’FSD per il pick-up elettrico Cybertruck e, ad ottobre, la versione 13 del software dedicato.
D’altro canto, spesso Musk si è spinto in annunci roboanti con scadenze ravvicinate, che poi non è riuscito a rispettare, sollevando dubbi tra investitori e analisti. Pertanto, la cautela è d’obbligo.
Robotaxi, presentazione il 10 ottobre?
Nel frattempo, cresce l’attesa per il lancio del Robotaxi di Tesla, il cosiddetto “Cybercab”. La data da segnare sul calendario, secondo Bloomberg, sembra essere il 10 ottobre, dopo il rinvio dell’evento inizialmente programmato per l’8 agosto. La presentazione del nuovo veicolo con tecnologia di guida completamente autonoma potrebbe avvenire presso lo studio cinematografico Warner Bros.
Non è esattamente chiaro cosa bisogna aspettarsi da questo appuntamento. Il veicolo, che potrebbe avere fino a 11 posti, verrà presumibilmente fatto viaggiare in un ambiente che replichi strade reali, per dimostrarne le funzionalità. Tesla dovrebbe anche annunciare eventuali applicazioni di ride-hailing e tecnologie di servizio.
Il successo di questo prodotto sarà una tappa fondamentale per la crescita futura di Tesla, che dipende in gran parte dalla sua effettiva capacità di compiere progressi rivoluzionari sul fronte della guida autonoma.
Titolo in rimonta
In seguito alla diffusione della roadmap, Tesla ha aperto la seduta odierna in rialzo e al momento evidenzia un progresso del 6% a 232,8 dollari, registrando la miglior performance giornaliera tra i titoli del Nasdaq 100 e una delle più elevate per quanto riguarda l’S&P 500.
Le azioni della casa automobilistica restano comunque in calo di oltre il 5% da inizio anno e in coda ai cosiddetti “Magnifici Sette”. Dopo la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre, il 23 luglio scorso, Tesla è passata da 246 ad un minimo di 191,7 dollari il 7 agosto, frenata dal sell-off che ha colpito l’azionario Usa e in particolare le società tech, per poi recuperare terreno successivamente.
I giudizi degli analisti di Wall Street si dividono tra 26 buy, 21 hold e 13 sell, con un target price medio di 214,9 dollari che implica un ribasso potenziale dell’8% rispetto ai corsi attuali.