Notizie Notizie Mondo Big Tech USA Tesla: altro richiamo in Cina, nuovi problemi dopo soprasso BYD

Tesla: altro richiamo in Cina, nuovi problemi dopo soprasso BYD

5 Gennaio 2024 15:10

Periodo turbolento per Tesla, reduce da cinque sedute consecutive in calo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Anche oggi si prospetta un avvio negativo per il titolo, dopo la notizia del richiamo di oltre 1,6 milioni di veicoli in Cina per problemi al software di guida assistita. Un nuovo guaio per il colosso delle auto elettriche di Elon Musk, che oltre ad affrontare simili problemi negli ultimi mesi deve anche fare i conti con una serrata concorrenza da parte degli altri produttori, fra cui la cinese BYD.

Tesla richiama 1,6 mln di veicoli in Cina, problemi a software guida assistita

La notizia arriva direttamente dal regolatore del mercato cinese: Tesla sta richiamando (virtualmente) oltre 1,6 milioni di veicoli elettrici a causa di problemi legati al software. Questi problemi potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza durante la guida, rendendo necessaria l’intervento dell’azienda.

In particolare, sono stati riscontrati problemi con le funzioni di guida assistita e con i sistemi di chiusura delle porte. Per risolvere i malfunzionamenti, Tesla condurrà aggiornamenti “over-the-air” del software delle auto, un processo che non richiede l’intervento fisico dei proprietari dei veicoli.

Il richiamo riguarda sia i veicoli importati che quelli prodotti localmente. “A partire da oggi, verranno richiamati veicoli per un totale di 1,6 milioni, tra Model S, Model X e Model 3 importati e Model 3 e Model Y nazionali prodotti tra il 26 agosto 2014 e il 20 dicembre 2023 “, ha dichiarato l’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato. Per i veicoli in oggetto, “il conducente potrebbe utilizzare in modo improprio la funzione di guida assistita combinata di livello due, aumentando il rischio di collisione del veicolo e rappresentando un pericolo per la sicurezza”.

Il richiamo riguarda anche 7.538 modelli Tesla importati prodotti tra il 26 ottobre 2022 e il 16 novembre 2023, per i quali è stato riscontrato un “problema con i controlli logici di sblocco delle porte”.

Frequenti richiami e crescente concorrenza per Tesla

Un altro guaio, dunque, per Tesla dopo il maxi-richiamo del mese scorso negli Stati Uniti. In quel caso, il provvedimento ha colpito oltre 2 milioni di veicoli, dopo l’indagine della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) secondo cui il sistema Autopilot “non farebbe abbastanza per prevenire malfunzionamenti”.

A maggio, inoltre, Tesla aveva richiamato più di 1,1 milioni di veicoli proprio in Cina, per via di problemi al sistema di accelerazione. Quel giorno le azioni della società hanno perso il 2,4% a Wall Street, un calo tutto sommato contenuto, che non ha frenato il rally del titolo in scia al comparto tecnologico.

La Cina è una regione fondamentale per Tesla, sia come mercato di consumo (con un peso del 22% sulle vendite complessive del 2022) sia come luogo di produzione (un importante impianto si trova proprio a Shanghai).

Tuttavia, la società di Elon Musk si trova a fare i conti con la crescente concorrenza dei produttori di auto elettriche locali, con il rischio di perdere quote di mercato. Nel quarto trimestre del 2023, malgrado il record di auto consegnate, Tesla ha subito per la prima volta in assoluto il sorpasso di BYD come maggior venditore mondiale di veicoli elettrici, a conferma del crescente peso della Cina nell’industria automobilistica globale.

Soffre tutto il comparto tecnologico

A penalizzare Tesla nelle ultime sedute ha contribuito anche il sentiment complessivamente avverso alle big tech statunitensi, dopo il rally del 2023.

Il Nasdaq 100 ha registrato la serie di ribassi più lunga da oltre un anno (cinque, come Tesla), complici il parziale ridimensionamento delle aspettative sui tagli dei tassi di interesse e la diffidenza sulle valutazioni in rapporto alle prospettive di crescita dei Magnifici 7. I colossi tecnologici di Wall Street dovranno verosimilmente stupire i mercati nella prossima stagione di trimestrali per spazzare via i dubbi di questo inizio di 2024.

La tecnologia è già rimasta indietro rispetto a settori come le small cap, in una rotazione verso settori che hanno performato peggio negli ultimi mesi. Anche l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale potrebbe subire un declino.

Apple
Leggi anche
Apple: dopo Barclays anche Piper Sandler taglia il giudizio, titolo in rosso nel 2024

I giudizi degli analisti su Tesla

I giudizi degli analisti su Tesla riflettono in parte le preoccupazioni di cui sopra, oltre alle prospettive complessivamente incerte per la domanda di veicoli elettrici, prevista in rallentamento nel 2024 per poi riprendersi successivamente.

Gran parte del destino dell’azienda è legato proprio alla capacità di giungere prima di tutti alla costruzione di veicoli a guida veramente autonoma, fattore che secondo alcuni analisti pesa per circa due terzi sulla valutazione dell’azienda.

Le raccomandazioni degli analisti raccolte da Bloomberg si dividono fra 23 Buy, 23 Hold e 11 Sell, a dimostrazione di quanto i giudizi siano discordanti. Il prezzo obiettivo medio è pari a 243 dollari, superiore di solo il 2% rispetto alla chiusura di ieri (circa 238 dollari).

Ricordiamo però che nelle ultime ore, Tesla ha incassato anche un’iniezione di fiducia dalla notizia che Ark Investment Management, di Cathie Wood, ha acquistato circa 216.000 azioni Tesla nel periodo tra il 20 dicembre e il 3 gennaio.