Notizie Notizie Mondo Tesla: da tre anni sull’S&P 500, ecco chi vince nel confronto

Tesla: da tre anni sull’S&P 500, ecco chi vince nel confronto

21 Dicembre 2023 13:11

Esattamente tre anni fa Tesla veniva inclusa nel principale indice azionario degli Stati Uniti e del mondo, l’S&P 500. Di seguito, un paragone tra la performance del titolo dell’azienda di Elon Musk e quella del benchmark, oltre alle prospettive degli analisti sul produttore di veicoli elettrici. Nel frattempo, dopo il richiamo di due milioni di veicoli, Tesla deve fronteggiare una nuova indagine in Norvegia.

Il confronto tra Tesla e l’S&P 500 negli ultimi tre anni

Le azioni Tesla hanno chiuso la seduta del 18 dicembre 2020, quella antecedente all’ingresso nell’indice, a 232 dollari. La sessione di ieri, invece, si è chiusa con un prezzo di 247 dollari, corrispondente ad un incremento del 6,7% nei tre anni.

Nello stesso tempo, l’S&P 500 ha guadagnato il 27%, trainato soprattutto dalle mega-cap di Wall Street, come Microsoft (+70%), Apple (+54%), Alphabet (+61%) e Nvidia (+262%). Tesla, settima per capitalizzazione nell’indice, si trova nella metà inferiore della classifica di tutte le performance.

“La valutazione di Tesla era decisamente eccessiva quando è entrata nell’S&P, quindi non c’è da meravigliarsi che le azioni stiano sottoperformando e probabilmente continueranno a farlo per i prossimi due anni”, ha affermato in un’intervista Craig Irwin, analista di Roth Capital Partners.

Per Tesla, performance più volatili rispetto all’S&P 500

Il discorso cambia modificando l’orizzonte temporale considerato. Basti pensare che nel 2020, prima dell’ingresso nell’indice S&P 500, Tesla aveva messo a segno un rally incredibile, guadagnando oltre il 730%, contro il 15% scarso del benchmark. Questo proprio perché la prospettiva dell’inclusione tra le 500 blue chip di Wall Street aveva attirato una vasta platea di investitori, sia istituzionali, sia retail.

Nel 2021, Tesla ha messo a segno un +50% contro il 27% dell’indice, mentre nel 2022, anno da dimenticare per i mercati, la società delle auto elettriche ha registrato un calo del 65% a fronte del -19% dell’S&P 500. Infine, nel 2023, Tesla ha raddoppiato il proprio valore (+100%) a fronte del +22% dell’indice.

Questo confronto non fa altro che ribadire l’importanza di alcuni concetti chiave nei mercati finanziari: il timing degli investimenti e l’importanza della diversificazione per contenere le oscillazioni. In alternativa, per guadagnare sull’azionario è anche possibile tradare proprio sulla volatilità, adottando strategie di copertura per contenere i rischi. Ricordiamo che, al momento, Tesla non paga dividendi sulle proprie azioni.

Prospettive incerte per Tesla con minor domanda veicoli elettrici

Viene da chiedersi quanto spazio ulteriore di crescita possa esserci per le azioni Tesla, che è prima di tutto una società tecnologica e come tale ha una capitalizzazione più simile a quelle delle big tech piuttosto che ai produttori di automobili tradizionali. Al tempo stesso, però, il core business dell’azienda di Musk è la vendita di veicoli, per cui l’andamento di Tesla è intrinsecamente legato a quello del mercato delle auto.

La domanda di veicoli elettrici è prevista in rallentamento nel 2024, per poi riprendersi successivamente. La panoramica delle raccomandazioni degli analisti raccolti da Bloomberg indica 23 Buy, 23 Hold e 11 Sell, a dimostrazione di quanto i giudizi siano variegati. Il target price medio è pari a 241 dollari, inferiore del 2,4% rispetto alla chiusura di ieri (247 dollari).

Nonostante la posizione dominante dell’azienda nel settore e la marginalità superiore ai peers, Tesla potrebbe dunque patire il contesto sfidante e la performance delle azioni rischia di risentirne.

La guida autonoma è il fattore chiave

Un catalyst per i futuri rialzi del titolo è legato indissolubilmente alla capacità di Tesla di giungere prima di tutti alla costruzione di veicoli a guida veramente autonoma.

Secondo Nicholas Colas di DataTrek Research, la prospettiva di successo di questa tecnologia pesa per circa due terzi sulla valutazione dell’azienda. Le ultime indicazioni, però non sono state confortanti, visto che Tesla ha annunciato il richiamo di due milioni di veicoli proprio alla sicurezza del sistema di guida autonoma, individuati dal principale regolatore statunitense sulla sicurezza automobilistica.

Indagine contro Tesla in Norvegia

Nel frattempo, secondo quanto riportato da Reuters, Tesla è finita sotto la lente dell’Amministrazione Pubblica delle Strade Norvegesi (NPRA), che ha reso nota un’inchiesta per possibili malfunzionamenti nelle sospensioni dell’azienda americana.

Le interrogazioni a Tesla sono cominciate nel settembre 2022, quando l’NPRA ha chiesto alla casa automobilistica di valutare i reclami dei consumatori riguardo alle rotture delle braccia di controllo posteriori inferiori sui modelli S e X.

L’indagine potrebbe sfociare nella richiesta di ritiro di tutti i modelli dei veicoli coinvolti, nel caso venga rilevato un “rischio serio” che richieda la sostituzione, ma potrebbe anche concludersi con un nulla di fatto. Una decisione è prevista entro Natale.