Telecom verso l’era Poste con numeri in miglioramento. Spicca Tim Enterprise

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Ricavi e margini in crescita per Telecom che archivia positivamente i primi tre mesi del 2025 grazie soprattutto ai ricavi domestici e in Brasile. In aumento il debito, ma migliora il rosso. In attesa dell’assemblea di giugno, intanto, iniziano le manovre del nuovo azionista Poste per aumentare le sinergie con il gruppo guidato da Pietro Labriola. Attesi due rappresentanti di Poste nel futuro cda dell’incumbent. Dopo la trimestrale il titolo è rimasto piatto a Piazza Affari segnando una lieve discesa.
I numeri del trimestre
Entrando nel dettaglio dei dati di bilancio, i ricavi salgono a 3,3 miliardi (+2,7%) grazie al Brasile e al mercato domestico cresciuti rispettivamente del 4,9% a 1 miliardo e dell’1,6% a 2,2 miliardi. L’ebitda è balzata del 5,7% a 1 miliardo, di cui 500 milioni in Italia (+4,1%). L’ebit è di 209 milioni, in calo dai 219 milioni dell’anno scorso.
Stabile Tim Consumer con ricavi a 1,5 miliardi (+0,3%) con un calo delle linee totali fisse (-58 mila rispetto a fine 2024), ma con arpu in risalita da 30,5 a 30,7 euro al mese. Più consistente la flessione delle linee mobili (-110 mila in tre mesi) e con un arpu ancora in contrazione (da 10,6 a 10,5 euro). Continua invece la crescita di Tim Enterprise, arrivata a 760 milioni di ricavi (+4,5%).
Il risultato netto continua a essere negativo, ma migliora a 124 milioni, in netto calo rispetto ai -400 milioni registrati nel primo trimestre 2024. Scende il capex del 5,8% a 457 milioni, con una riduzione più sensibile in Italia dove gli investimenti sono passati da 265 a 240 milioni (-9,4%).
Cresce di circa 250 milioni l’indebitamento finanziario netto after lease a 7,5 miliardi legato alla stagionalità del business e ai maggiori investimenti realizzati a fine 2024. Nei primi tre mesi del 2025 il gruppo ha anche ottimizzato la struttura della Revolving Credit Facility, riducendone l’ammontare massimo a 3 miliardi di euro ed estendendone la scadenza al 2030, con un’ottimizzazione dei relativi oneri.
Il margine di liquidità copre le scadenze finanziarie fino al 2028.
“Il primo trimestre dell’anno conferma il percorso di crescita intrapreso dal gruppo, con un aumento dei ricavi e dei margini in linea con le attese grazie a un buon andamento del business sia sul mercato domestico sia su quello brasiliano”, commenta la società in una nota confermando la guidance al 2025.
La governance e l’assemblea
Poste, in qualità di nuovo primario socio industriale, intende imprimere un nuovo passo a Tim, per questo dovrebbe partecipare alla governance della società in vista dell’assemblea per l’approvazione del bilancio 2024, che è stata appositamente rinviata dal 10 aprile al 24 giugno. Anche se ancora non è stato definito il nuovo assetto, secondo le ultime indiscrezioni Poste dovrebbe indicare 2 rappresentanti nel futuro cda di Tim: in proposito dovrebbe essere cooptato in consiglio un manager di Poste e un indipendente. Diverse fonti sostengono che il direttore generale Giuseppe Lasco, o in alternativa lo stesso Del Fante, potrebbero entrare nel cda di Tim per partecipare attivamente al nuovo corso dell’azienda.
Poste traghetta Tim nel cloud di Amazon?
Intanto secondo la stampa, Poste Italiane studia come massimizzare il valore dell’investimento in Telecom Italia, e realizzare insieme più sinergie. In attesa del via libera dell’Antitrust all’acquisto del 24,81% di Tim, l’ad Matteo Del Fante avrebbe intrapreso alcune discussioni preliminari con Amazon che potrebbero coinvolgere anche Tim. Il gruppo guidato da Pietro Labriola sul cloud ha ereditato dalla precedente gestione una partnership con Google, in Noovle, poi ha allargato la collaborazione ad altri partner tecnologici come Oracle e Microsoft. L’idea è quella si capire come il colosso Usa possa diventare un fornitore sempre più importante per Poste e in prospettiva anche per Tim.