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Bce, Panetta: euro digitale, sfida a stablecoin PayPal & Co.

5 Settembre 2023 09:31

Fabio Panetta, a un passo dall’addio alla Bce, presenta i progressi dell’Europa sull’euro digitale e avverte contro il pericolo di monopolio di soggetti privati come PayPal.

Euro digitale: a che punto siamo? A rispondere a questa domanda è stato Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Bce e prossimo governatore di Bankitalia.

Panetta ha messo in guardia, nello spiegare i progressi compiuti dalle autorità europee sulla questione, contro il pericolo PayPal facendo riferimento, in generale, all’ “ingresso nel mercato dei pagamenti digitali di operatori privati potenzialmente dominanti”, in caso di assenza di euro digitale:

un fattore, ha avvertito il banchiere, che “avrebbe forti ripercussioni sul settore finanziario”.

Il rischio è rappresentato dalla possibilità che questi operatori privati, attivi nel mercato dei mezzi di pagamento, finiscano infatti per assumere una posizione di monopolio.

L’euro digitale, invece, “ci offrirebbe un mezzo di pagamento digitale che ci unirebbe come il contante, poiché come il contante sarebbe utilizzabile ovunque e da chiunque nell’area dell’euro – ha continuato Panetta – Rafforzerebbe la nostra economia e la nostra autonomia perché sarebbe basata su un’infrastruttura europea, riducendo la dipendenza da un ristretto gruppo di fornitori non europei”.

La moneta offrirebbe all’Europa anche “un’opportunità per porsi all’avanguardia nel dibattito internazionale sulla moneta della banca centrale, prestando particolare attenzione alla privacy e alla salvaguardia della sovranità monetaria nell’era digitale”.

Euro digitale: una risposta alla minaccia monopolitistica di PayPal & Co?

Fabio Panetta ha ricordato la “recente decisione di PayPal di introdurre una propria stablecoin denominata in dollari statunitensi da utilizzare nei pagamenti digitali”, aggiungendo che “i fornitori privati di servizi di pagamento, incluso PayPal, non hanno alcun incentivo a limitare la diffusione delle loro stablecoin o la gamma dei servizi offerti”.

Piuttosto, “il loro obiettivo è quello di conquistare clienti e quote di mercato crescenti”.

Ancora, questi operatori privati avrebbero anche il vantaggio di poter “offrire i loro servizi a costi molto contenuti, dato che potrebbero ottenere ricavi cospicui semplicemente reinvestendo le attività di riserva in un contesto di tassi di interesse positivi“.

Dunque?

Nelle vesti che indossa ancora di esponente del Comitato esecutivo della Bce, in attesa di sedere sullo scranno più alto di Palazzo Koch, Fabio Panetta ha ammesso che, in generale, “l’ingresso sul mercato delle Big Tech o di altri grandi fornitori di servizi di pagamento potrebbe inizialmente stimolare l’innovazione”.

Detto questo, “dall’altro lato la concorrenza verrebbe gravemente compromessa qualora essi conquistassero una posizione monopolistica, come abbiamo visto in altri settori digitali”.

Di qui la necessità di lanciare un euro digitale, una nuova moneta digitale che abbiauna natura istituzionale.

“A differenza delle stablecoin emesse dalle Big Tech, l’euro digitale sarebbe distribuito dalle banche e da altri fornitori di servizi di pagamento, che manterrebbero quindi il rapporto con i loro clienti”.

In tal senso, ha aggiunto il banchiere, “la Bce sta già collaborando attivamente con i fornitori europei di servizi di pagamento e con le altre controparti interessate al fine di garantire che l’euro digitale sia pienamente compatibile con gli strumenti di pagamento esistenti e conveniente per tutti”.

Con proposta Commissione Ue euro digitale direttamente dalla propria banca

L’euro digitale, ha sottolineato il prossimo governatore di Bankitalia nel discorsoShaping Europe’s digital future: the path towards a digital euro”, sarebbe una moneta emessa da “istituzioni pubbliche, nell’ambito di un quadro normativo europeo”.

La versione digitale della moneta unica, ha spiegato Panetta, considererebbe “l’esigenza di garantire un ordinato adattamento del settore finanziario, e offrirebbe ai fornitori di servizi di pagamento una piattaforma per distribuire prodotti innovativi nell’intera area dell’euro”.

Nel suo discorso, Panetta ha sottolineato l’importanza che il mercato dei pagamenti digitali non diventi una esclusiva del settore privato:

Tra l’altro, nel caso in cui le proposte della Commissione europea si avverassero, la moneta della banca centrale rimarrebbe accessibile a tutti nell’era digitale.

Lo status di moneta con corso legale, infatti, “garantirebbe ai cittadini l’accesso all’euro digitale e la possibilità di utilizzarlo per i propri pagamenti”.

“La proposta della Commissione permetterebbe inoltre agli utenti di ottenere l’euro digitale dalla propria banca, senza bisogno di rivolgersi a un altro intermediario”, fattore che renderebbe l’euro digitale “facilmente accessibile e trasmetterebbe un messaggio molto chiaro: tutti potrebbero utilizzare l’euro digitale quando e dove vogliono nell’area dell’euro”.

D’altronde, “proprio come l’elettricità o l’acqua, i pagamenti che effettuiamo ogni giorno rappresentano un servizio essenziale sia per i singoli cittadini, sia per l’economia nel suo complesso. Non possiamo permettere che sia solo il settore privato, comprese le Big Tech, a offrire questi servizi”.

A tal proposito, il prossimo numero uno della Banca d’Italia ha ricordato che “i servizi privati operanti attraverso un ‘circuito chiuso’ sono sempre più diffusi”.

Un esempio: “Si pensi ai servizi di messaggistica istantanea: se la mia famiglia e tutti i miei amici utilizzano una stessa applicazione, alla fine avrò la necessità e la convenienza a usarla anch’io per rimanere in contatto con loro. In futuro tendenze simili potrebbero emergere anche nel settore dei pagamenti”.

L’ euro digitale garantirebbe inoltre la privacy: “In base alla bozza di legge, l’euro digitale offrirebbe una soluzione di pagamento innovativa, in grado di garantire maggiore privacy e protezione dei dati pur riducendo al minimo i rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo“, ha detto ancora il banchiere.

Questione di sovranità monetaria: ai cittadini europei non verrebbe imposto nulla

Fabio Panetta ha ricordato che, nel giugno di quest’anno, la “Commissione europea ha pubblicato un pacchetto legislativo sulla moneta unica contenente proposte sia sull’euro digitale, sia sul corso legale del contante” e che la Bce ha “accolto con favore queste proposte, che collocano l’Europa all’avanguardia fra le economie avanzate nel dibattito sul futuro della moneta emessa dalle banche centrali”.

Si tratta di proposte normative che “introducono un nuovo paradigma in grado di preservare la nostra sovranità monetaria nell’era digitale, garantendo al tempo stesso le libertà fondamentali dei cittadini”.

Ai cittadini, di fatto, non verrebbe imposto nulla.

Il contante non sparirebbe: sarebbe il cittadino stesso a scegliere cosa utilizzare, e non verrebbero posti paletti neanche all’utilizzo dei mezzi di pagamento che sono stati emessi da operatori privati, come, appunto PayPal:

“L’opzione di utilizzare la moneta emessa dalla banca centrale continuerebbe a essere disponibile – sotto forma sia di contante sia di euro digitale – insieme con i mezzi di pagamento digitali emessi da operatori privati – ha rassicurato Panetta – Al tempo stesso, nessuno sarebbe obbligato a detenere l’euro digitale o a utilizzarlo per i propri pagamenti. Sarebbero gli utenti a scegliere se e come utilizzare la nuova moneta pubblica”.

Se le proposte della Commissione venissero accettate, ha rimarcato il prossimo timoniere di Bankitalia, la Bce continuerebbe a “produrre e distribuire le banconote”, ma “accanto al contante vi sarebbe una nuova forma di moneta della banca centrale: l’euro digitale”.

“La proposta sul corso legale del contante rappresenta la più importante iniziativa legislativa europea in materia di contante da quando, oltre 20 anni fa, furono introdotte le banconote in euro. Essa rafforzerebbe lo status del contante e i diritti di coloro che desiderano utilizzarlo“, ha aggiunto il banchiere.

Fase istruttoria Bce vicina alla fine

La buona notizia per l’euro digitale, ha annunciato Fabio Panetta, è che “la fase istruttoria del progetto della Bce sta volgendo al termine”, e che “il Consiglio direttivo della Bce può decidere se passare alla fase successiva”.

A questo punto, “nel prossimo mese di ottobre presenteremo i risultati della fase istruttoria al Consiglio direttivo della Bce, che potrà così decidere se dar vita alla fase successiva del progetto. Su questo punto voglio essere chiaro: la decisione di emettere l’euro digitale non è attualmente in discussione presso il Consiglio direttivo, e verrà discussa solo dopo l’approvazione del quadro legislativo”.

“Se si deciderà di passare alla fase successiva, la Bce e le banche centrali nazionali dell’area dell’euro continueranno a esaminare le funzionalità dell’euro digitale e a sperimentare e sviluppare soluzioni tecniche e commerciali per essere pronti ad emettere la nuova moneta, se e quando sarà deciso”.

“In tale contesto prenderemo ovviamente in considerazione gli adeguamenti richiesti dalla legge. Continueremo inoltre a imparare interagendo con le controparti interessate. I contributi ricevuti finora sono stati di grande utilità e hanno migliorato la nostra comprensione delle sfide che l’euro digitale dovrà affrontare”, ha ricordato Panetta.

La Bce sta infatti collaborando strettamente con tutti gli attori di mercato: consumatori, commercianti, banche, istituti di pagamento ed esperti del settore pubblico.

Fabio Panetta si è messo di recente in evidenza anche con un discorso proferito a favore dell’eurobond, considerato da diversi economisti e anche politici come il potenziale vero scudo per blindare l’Europa tutta e, nel caso dell’Italia, i BTP.

Fabio Panetta (Bce): il prossimo governatore di Bankitalia parla di eurobond

PayPal: la grande mossa con il lancio della stablecoin

Agli inizi di agosto, PayPal ha fatto notizia annunciando la grande mossa, lanciando la sua stablecoin  e diventando così la prima grande istituzione finanziaria di rilievo a entrare a gamba tesa nel mondo dei pagamenti in crypto, a dispetto del lavoro svolto dalle autorità degli Stati Uniti, che stanno intensificando i controlli sugli asset digitali.

Il gruppo americano con sede a San Jose ha annunciato di aver lanciato una stablecoin denominata in dollari chiamata PayPal USD.

Un articolo del Financial Times ha ricordato cos’è una stablecoin: si tratta di un tipo di criptovalute che “di norma, replicano il valore di una importante valuta, come in dollaro, in un rapporto 1:1″.

Le stablecoin “ricoprono un ruolo chiave nel connettere i mercati tradizionali con quelli crypto, consentendo ai trader di utilizzare monete come il contante per entrare e uscire da operazioni di trading senza pagare commissioni elevate, o effettuare trasferimenti transnazionali senza la necessità di detenere più conti correnti”.

Vale la pena ricordare che è dal 2020 che PayPal consente il trading di Bitcoin e Ether.