Notizie Europa Tassi Bce e il “dilemma restrittivo”. Pausa tagli ad aprile? C’è incertezza

Tassi Bce e il “dilemma restrittivo”. Pausa tagli ad aprile? C’è incertezza

4 Marzo 2025 11:51

La seconda riunione della Banca centrale europea (Bce) è ormai alle porte. Aspettando giovedì 6 marzo, giorno in cui si riunirà il comitato esecutivo dell’istituto guidato da Christine Lagarde, il mercato pondera e ragiona sui potenziali annunci ufficiali in termini di tassi, ma anche le nuove proiezioni economiche che dovrebbero essere riviste rispetto alle indicazioni dello scorso dicembre.

E se un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base è un risultato ampiamente scontato dal mercato, sulle mosse successive regna una certa incertezza. Sul tavolo rimane quello che è stato definito da alcuni “il dilemma restrittivo“. “Con il tasso deposito al 2,5%, l’interrogativo è se la presidente della Bce, Christine Lagarde, continuerà a definire la politica come ‘restrittiva’”, scrivono gli strategist di ING -. Pensiamo che lo farà, non farlo potrebbe innescare un ulteriore hawkish repricing”.

Facciamo il punto sulle attese per l’imminente meeting partendo dai commenti di economisti, analisti e strategist.

Occhi sui dettagli

Mancano solo due giorni alla nuova riunione della Bce durante la quale è atteso l’annuncio di un nuovo taglio dei tassi (il sesto da giugno 2024). Dall’ottobre dello scorso anno l’Eurotower ha tagliato i tassi di 25 punti base a ogni riunione. Da quando ha iniziato a tagliare i tassi nel giugno 2024, la Bce ha abbassato il tasso di deposito di un totale di 125 punti base, portandolo al 2,75%.

Se la sforbiciata di marzo, come detto, è un affare fatto, il discorso è diverso per le prospettive per il mese prossimo che stanno diventando più incerte (un taglio ad aprile è visto con una probabilità di solo il 60%).

Il mercato si sta concentrando su un programma di tagli trimestrali dopo questa settimana – suggeriscono da ING -. I dazi statunitensi potrebbero diventare più concreti e pesare sulle prospettive macroeconomiche. Ma le probabilità che la Bce possa tagliare più rapidamente e ulteriormente i tassi si sono ridotte notevolmente dopo la lettura flash di febbraio dell’inflazione”. Ieri l‘inflazione nell’area dell’euro è rallentata, rafforzando la fiducia che si stia avvicinando all’obiettivo del 2%. I prezzi al consumo sono aumentati del 2,4% rispetto all’anno precedente a febbraio, in calo rispetto al 2,5% di gennaio e in lieve rialzo rispetto al 2,3% del consensus raccolto da Bloomberg tra gli economisti.

La domanda chiave è quando avverrà il prossimo taglio? “Ci aspettiamo che la Bce riduca i tassi al 2% entro la metà dell’anno e che non farà pause prima di raggiungere questo livello. Tuttavia, non si può escludere del tutto uno stop ad aprile, come ha affermato Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Bce, in una recente intervista”, segnala Andrew Jackson, head of investments di Vontobel, secondo il quale l’attuale politica monetaria sia ancora adeguata a garantire la stabilità dei prezzi, dato che le pressioni salariali rimangono moderate. In Germania, i prezzi dell’energia sono leggermente diminuiti, mentre i prezzi dei generi alimentari sono aumentati, determinando un quadro generale misto. Tuttavia, l’inflazione nel settore dei servizi persiste, il che è di particolare importanza per la Bce.

La (nuova) view di Morgan Stanley per aprile

Post dati più deboli in termini di inflazione e crescita, Morgan Stanley si attende un taglio da parte della Bce ad aprile, il che significa che raggiungerebbe il 2% a giugno 2025 (2,25% in precedenza). “L’ulteriore taglio dei tassi ad aprile è supportato anche dal flusso di dati che arriveranno tra marzo e aprile (come mostra la tabella), con dati che non sembrano particolarmente forti”, spiegano gli esperti. “Dopo, ci aspettiamo che la Bce tagli i tassi a un ritmo più lento, solo nelle riunioni in cui è prevista la pubblicazione delle proiezioni economiche”, suggeriscono gli esperti della banca d’affari Usa che precisa: “Cambiano i tempi, ma non il punto finale  d’arrivo: manteniamo la nostra call di un tasso terminale dell’1,0%, che verrebbe raggiunto a giugno 2026”.

Dibattito su restrittività

Il dibattito della Bce verte sulla restrittività della politica monetaria e sul percorso da seguire dopo la riunione di questa settimana. È quanto mette in evidenza il global credit team di Algebris Investments. “Per la riunione di aprile, la Bce continuerà a seguire la sua linea guida ‘riunione per riunione’ – indicano gli esperti -. La divergenza tra i membri della Bce sta aumentando, in quanto i falchi, ad esempio Schnabel/Nagel, sostengono un rallentamento dei tagli dei tassi, mentre i dovish vedono ulteriore spazio per i tagli. Lo scenario di base vede un ciclo di tagli verso un tasso neutrale del 2%, ma tra le minacce tariffarie statunitensi, l’aumento della disoccupazione e la spesa per la difesa probabilmente diretta verso gli Stati Uniti, non possiamo escludere tagli dei tassi al di sotto delle previsioni attuali”.

Il livello neutrale dei tassi di interesse è stato recentemente oggetto di molti dibattiti, in quanto dovrebbe fornire alcuni indizi su dove i recenti cicli di allentamento di molte banche centrali potrebbero trovare uno sbocco naturale. È di questa opinione Martin Van Vliet, global macro strategist di Robeco, che ricorda la recente pubblicazione dello scorso 7 febbraio da parte della Bce sull’argomento.

“Dopo aver ampiamente minimizzato l’importanza dell’analisi per la definizione delle politiche monetarie, lo staff degli esperti ha fornito una stima del livello neutrale dei tassi tra l’1,75 e il 2,25% – aggiunge l’esperto -. Questo range è stato considerato come dovish e ha confermato i precedenti commenti di Lagarde sull’argomento. Tuttavia, il dibattito sul tasso neutrale deve ancora essere risolto. In un’intervista al Financial Times del 19 febbraio, Isabel Schnabel ha suggerito che un tasso di deposito del 2,5% potrebbe già essere considerato neutrale. Notiamo che è considerata un membro del consiglio direttivo della Bce dalla linea hawkish. Tuttavia, il processo di riduzione dei tassi richiederà probabilmente ulteriori discussioni e diventerà meno “meccanico” a partire dalla riunione di aprile”.

LEGGI ANCHE