Notizie Notizie Italia Verbali Bce, ancora cautela su inflazione. Meeting marzo alle porte: un taglio e poi?

Verbali Bce, ancora cautela su inflazione. Meeting marzo alle porte: un taglio e poi?

27 Febbraio 2025 16:09

Il Bce-Day si avvicina. Il prossimo 6 marzo il consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) tornerà a riunirsi in questo secondo meeting del 2025, annunciando le nuove mosse di politica monetaria e nuove proiezioni macroeconomiche. In termini di tassi, le attese del mercato sono di un nuovo taglio di 25 punti.

“Ma non sarà questa la parte interessante”, avvertono gli esperti di Morgan Stanley, secondo i quali i principali argomenti di discussione durante la riunione potrebbero ruotare attorno alla traiettoria futura sui tassi.

E mentre si attende il nuovo meeting, oggi l’istituto guidato da Christine Lagarde ha pubblicato i verbali della riunione di fine gennaio, quando è stato annunciato il quinto taglio dei tassi da giugno 2024.

Verbali Bce, inflazione resta nel mirino

L’inflazione resta uno degli elementi chiave e sempre monitorati da vicino dalla Bce. Prezzi che si stanno muovendo verso il target del 2%, ma resta una certa cautela di fondo. “I suoi membri hanno convenuto che il processo disinflazionistico era ben avviato, mentre le prospettive di crescita continuavano a essere deboli“, si legge nelle minute della Bce relative alla riunione di fine gennaio.

Allo stesso tempo, è stato sottolineato che gli alti livelli di incertezza, i persistenti rischi al rialzo per i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, un forte mercato del lavoro e gli elevati aumenti salariali negoziati, nonché l’inflazione rigida dei servizi, richiedevano cautela. I rischi al rialzo potrebbero ritardare un ritorno sostenibile al target, mentre le aspettative di inflazione potrebbero essere più fragili dopo un lungo periodo di elevata inflazione. Inoltre, le reazioni del mercato finanziario di fronte all’accresciuta incertezza geopolitica o all’avversione al rischio hanno spesso portato a un apprezzamento del dollaro Usa e potrebbero comportare picchi nei prezzi dell’energia, il che potrebbe essere dannoso per le prospettive di inflazione. Su quest’ultimo fronte, “è stata espressa l’opinione che vi fosse stato uno spostamento nell’equilibrio dei rischi, indicando rischi al rialzo per le prospettive di inflazione di dicembre.

I nuovi test in termini di inflazione arriveranno domani con la pubblicazione dei primi dati sui prezzi da parte della Francia, Germania e Italia. Prime indicazioni, in vista della lettura flash di febbraio  relativa all’inflazione che verrà pubblicato il 3 marzo.

Dalle minute emerge ancora: “guardando al futuro, è stato prudente mantenere l’agilità, riunione per riunione e non impegnarsi in anticipo su un particolare percorso di tassi. In particolare, l’allentamento monetario potrebbe procedere più lentamente in caso di shock al rialzo delle prospettive di inflazione e/o dello slancio economico. Allo stesso modo, in caso di shock al ribasso delle prospettive di inflazione e/o dello slancio economico, l’allentamento monetario potrebbe procedere più rapidamente”.

Riunione marzo alle porte: un nuovo taglio a marzo e poi? La view di Morgan Stanley

Intanto l’attenzione del mercato si è giaà spostata verso la prossima riunione della Bce, prevista per giovedì prossimo. “La riunione di marzo ha tutti gli ingredienti per essere la prima riunione dell’anno davvero interessante”, segnalano da Morgan Stanley. “E non è per la decisione sui tassi di interesse – precisano -. Sarà probabilmente l’ultima riunione dell’attuale ciclo di tagli in cui la decisione sarà unanime, caratterizzata da un ampio consenso”.

Secondo il team europeo di economisti della banca d’affari Usa, tra i principali argomenti di discussione dell’imminente riunione potrebbe esserci l’ulteriore approccio ai tagli dei tassi e la comunicazione. “Questa discussione includerà anche il linguaggio della dichiarazione. Il paragrafo contenente la caratterizzazione dei tassi come restrittivi sarà al centro dell’attenzione”, suggeriscono gli economisti. In linea con la recente comunicazione adottata da alcuni membri del consiglio direttivo (tra cui Nagel, Wunsch, Schnabel),”i tassi potrebbero essere descritti come prossimi a livelli non più restrittivi, preparando il terreno per una pausa in una delle prossime riunioni”.