Notizie Europa Bce: Lagarde verso nuovo taglio, il focus sarà su nuove stime. Occhio all’euro, possibile spunto rialzista

Bce: Lagarde verso nuovo taglio, il focus sarà su nuove stime. Occhio all’euro, possibile spunto rialzista

28 Febbraio 2025 16:39

Il mese di marzo si apre con appuntamenti importanti, tra cui spicca la riunione della Banca centrale europea (Bce), in agenda giovedì 6 marzo. Le attese del mercato sono per un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base, con il tasso di deposito che quindi dovrebbe scendere al 2,5%. Ma il vero focus di questo meeting, oltre alla consueta conferenza stampa della presidente Christine Lagarde che seguirà l’annuncio di politica monetaria (ore 14.45), sarà rappresentato dalle nuove previsioni economiche. L’istituto di Francoforte infatti diffonderà le stime aggiornate su inflazione e crescita dell’Eurozona, che dovrebbero essere riviste alla luce degli ultimi dati usciti finora e dell’incertezza legata alla politica commerciale degli Stati Uniti. Le parole di Lagarde e le nuove proiezioni forniranno indicazioni utili sui futuri tagli. Ma non solo. La riunione della Bce di marzo potrebbe rivelarsi anche un importante punto di svolta per il cambio euro/dollaro.

Verso nuovo taglio di 25pb, cosa osservare da vicino

Dalla riunione di giovedì, il mercato si aspetta che la Bce continui il suo allentamento sequenziale con un taglio dei tassi di 25 punti base. A cambiare, però, potrebbe essere il tono di Lagarde per quanto riguarda la possibile evoluzione della politica monetaria. Sarà importante ascoltare attentamente le parole che verranno pronunciate nel corso della conferenza stampa. Una possibile revisione del linguaggio potrebbe riguardare questo passaggio: “…le condizioni di finanziamento continuano a essere rigide, anche perché la politica monetaria continua a essere restrittiva, ma il livello di restrittività richiederà un attento monitoraggio”. Ma per intuire le future mosse della Bce saranno importanti anche le nuove previsioni economiche, che verranno snocciolate proprio nella riunione di marzo. Il mercato in questo caso si aspetta una revisione al ribasso per quanto riguarda la crescita e un ritocco al rialzo per l’inflazione nel 2025.

Nuove stime economiche, come potrebbero essere riviste

Sulla base delle informazioni in arrivo e degli sviluppi recenti, gli analisti di Barclays si aspettano una leggera revisione al ribasso delle previsioni di crescita per il 2025 (-0,2pp a 0,9%) e il 2026 (-0,1pp a 1,3%), mentre per il 2027 la stima dovrebbe rimanere invariata all’1,3%. “Gli ultimi dati e le crescenti incertezze a livello nazionale e globale potrebbero pesare sulle prospettive di crescita nei prossimi trimestri. – avvertono, citando anche il tema dazi Usa: “E’ probabile che il consiglio direttivo della Bce, anche in questa occasione, sottolinei i rischi al ribasso per le prospettive di crescita, in particolare alla luce delle minacce tariffarie della nuova amministrazione statunitense”. E ancora: “un’ulteriore escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione europea potrebbe avere notevoli conseguenze sull’attività economica dell’area dell’euro, con possibili distorsioni sulle catene di approvvigionamento, strozzature nella produzione e, soprattutto, incertezza, che ritarderebbe così le decisioni di investimento e di consumo”.

Per quanto riguarda l’inflazione, il ritocco sulle stime dovrebbe essere invece verso l’alto. “Prevediamo un aumento dell’inflazione generale di 0,1 punti percentuali nel 2025, al 2,2% annuo, un’invarianza dell’1,9% nel 2026 e un calo di 0,1 punti percentuali al 2,0% nel 2027. – calcolano da Barclays – La stima sull’inflazione core dovrebbe rimanere invariata al 2,3% per il 2025, essere invece rivista leggermente al rialzo per il 2026, di 0,1pp al 2,0% e confermata all’1,9% per il 2027”. Lunedì (prima della riunione Bce) verrà diffuso il dato sull’indice dei prezzi al consumo dell’area euro relativa al mese di febbraio, con il consenso degli economisti raccolto da Bloomberg che vede l’inflazione in rallentamento al 2,3% dal precedente 2,5%. Il consensus per il core è per un 2,6% (dal 2,7% di gennaio), ma sulla base dei numeri usciti finora dai principali Paesi (Spagna, Francia Italia e Germania) non è escluso un numero inferiore.

I tassi dopo marzo, cosa aspettarsi

I dati macro influenzeranno in larga parte le prossime decisioni di politica monetaria della Bce, a cominciare da quella di aprile. “Ci aspettiamo che il consiglio direttivo rimanga non impegnato e dipendente dai dati. Riteniamo che la riunione di aprile sarà “in diretta”, ovvero ancora in corso”, afferma Barclays che comunque continua a prevedere tagli consecutivi di 25 pb fino a giugno, portando il tasso di deposito al 2,0%. Tuttavia, un rallentamento della velocità di normalizzazione dei tassi è probabile che trovi un certo sostegno all’interno del consiglio Bce.

Occhio all’euro, possibile punto di svolta sul cambio

Non solo però tassi e stime. La riunione della Bce di marzo potrebbe innescare alcuni movimenti interessanti sul fronte valutario. Secondo Morgan Stanlay, infatti,il possibile disaccordo tra i membri Bce sul tasso di neutralità, che potrebbe emergere già da questo meeting e che comporterà un rallentamento dei tagli dei tassi rispetto alle attuali aspettative di mercato, rappresenterebbe un catalizzatore chiave per un rialzo dell’euro nei confronti del dollaro. “La riunione della Bce di marzo potrebbe rivelarsi un importante punto di svolta per l’euro/dollaro e spingerlo oltre l’importante livello tecnico di 1,0530, segnalando un ulteriore rialzo verso il nostro obiettivo tattico di 1,08”, avverte la casa d’affari nel suo report pubblicato ieri in cui mantiene la raccomandazione di trading long sul cambio euro/dollaro a 1,0450 con un obiettivo di 1,08 dollari e uno stop di 1,02 dollari.