Notizie Notizie Italia Sterlina affossata da saga Brexit, euro paga fattore Italia ed elezioni europee

Sterlina affossata da saga Brexit, euro paga fattore Italia ed elezioni europee

Pubblicato 17 Maggio 2019 Aggiornato 5 Luglio 2019 15:01

La sterlina paga l’ennesima impasse Brexit, mentre l’euro soffre l’effetto Salvini e in generale l’incertezza sull’esito delle elezioni europee. A tal proposito, intervistato dalla Cnbc Manuel Olivieri,  strategist della divisione forex di Crédit Agricole, lo dice chiaro e tondo: “l’Italia rimane uno dei fattori che mantengono elevati i rischi al ribasso sull’euro“.

Il riferimento è alle dichiarazioni del vicepremier leghista Matteo Salvini, finite nelle prime pagine dei giornali italiani nel corso di questa settimana, per le critiche rivolte all’Unione europea.

In vista delle elezioni europee, Salvini ha detto di tutto. Ha fatto discutere soprattutto la sua apertura, in caso di bisogno, alla possibilità di sforare i vincoli di bilancio Ue su deficit e debito. Il leader della Lega ha poi rincarato la dose, con nuove frasi sullo spread che hanno messo sotto pressione non solo i BTP ma anche Piazza Affari e, in particolare, i titoli bancari. 

E, nella giornata di ieri, ha continuato a tirare dritto per la sua strada:

“Per i giornalisti il problema è che Salvini deve usare parole caute perchè altrimenti sale lo spread… ma io quelle regole che stanno massacrando il nostro paese le cambio e le straccio dalla prima all’ultima, prima viene il diritto al lavoro”. Ancora, in occasione di un comizio a Potenza, ha alzato ulteriormente la voce:

“La sfilata dei turchi oggi si fa a Bruxelles, si chiamano Macron, Merkel, Soros, e invece della spada usano la finanza, lo spread, la disoccupazione, la precarietà, regole inventate a tavolino in Europa per fregare l’Italia e gli italiani questo fanno a Bruxelles”.

Goldman Sachs minimizza l’effetto Salvini, ma secondo alcuni analisti anche l’euro paga il fattore Italia.

La valuta è scesa nelle contrattazioni overnight fino a $1,1166, al valore più basso dallo scorso 6 maggio.

L’avversione al rischio sul mercato del forex viene certificata dalla solidità dello yen, che beneficia del suo status di valuta rifugio, in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio e delle tensioni commerciali Usa-Cina.

Tornando alla sterlina, la valuta ha scontato la notizia del flop delle trattative tra Tories e Laburisti, volte a raggiungere un accordo sulla Brexit.

Sei settimane di trattative non hanno portato, alla fine, a nulla, tanto che il leader laburista Jeremy Corbyn ha scritto una lettera a Theresa May, nella giornata di oggi, affermando che “i negoziati sono andati fin dove potevano’ e che il suo partito è contrario alla proposta di divorzio del paese dal blocco europeo della premier britannica.

Corbyn ha spiegato il fallimento dei negoziati con il fatto che Theresa May è sempre più sola, osteggiata all’interno del suo stesso partito, e con la probabilità di conseguenza che presto la premier verrà rimpiazzata.

“Le crescenti debolezze e instabilità del suo governo dimostrano che non può esserci fiducia in qualsiasi accordo riuscissimo a raggiungere”, ha scritto Corbyn nella missiva.

La sterlina è così scesa per la nona sessione consecutiva nei confronti dell’euro, soffrendo la fase ribassista più forte di questo secolo.

Nei confronti del dollaro, la valuta UK è scesa a $1,2760, al minimo degli ultimi quattro mesi, a un livello ben inferiore rispetto agli $1,34 testati nel mese di marzo.