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Stellantis: trimestrale il 26 febbraio, consensus e temi chiave

23 Gennaio 2025 16:52

Il Cda di Stellantis approverà i risultati del quarto trimestre 2024 il prossimo 26 febbraio. I conti chiuderanno un anno pieno di difficoltà per la causa automobilistica, che ha accumulato una perdita del 60% in borsa dai massimi dello scorso marzo. Tuttavia, i recenti dati sulle consegne lasciano intravedere qualche spiraglio di miglioramento e l’azienda potrebbe aver superato la fase più critica, al netto delle incognite legate soprattutto all’impatto dei dazi minacciati da Trump. Ecco le stime degli analisti sulla trimestrale e i punti chiave da monitorare.

Le stime sui risultati di Stellantis

Per quanto riguarda il quarto trimestre del 2024, il consensus di Bloomberg indica ricavi per 40,38 miliardi di euro, un Ebit di 19,44 miliardi e un utile netto di 1,2 miliardi. Con riferimento al full year, le stime prevedono un fatturato pari a 156,3 miliardi di euro, in flessione del 17,5%, con un utile operativo di 8,64 miliardi (-64%) e un risultato netto di 5,28 miliardi (-71,6%).

La scorsa settimana Stellantis ha diffuso i dati sulle consegne del quarto trimestre, in calo del 9% su base annua a 1,395 milioni di unità. Numeri comunque superiori alle stime e in miglioramento rispetto al -20% del terzo trimestre, grazie soprattutto alla riduzione delle scorte negli Usa e al lancio di nuovi veicoli in Europa.

In particolare, le scorte statunitensi sono diminuite a circa 305.000 unità in giacenza presso la rete a fine anno, superando l’obiettivo originale di 330.000. Secondo gli analisti di Barclays, questo favorisce un inizio più “pulito” nel 2025, ma sarà necessario stabilire un nuovo equilibrio per quota di mercato, inventario e incentivi.

La banca d’affari prevede che Stellantis chiuda l’anno con un margine risultato operativo adjusted intorno al 6% e un free cash flow industriale negativo di 6,45 miliardi, a fronte di una guidance societaria rispettivamente tra il 5,5% ed il 7,0% e nel range da -5 e -10 miliardi. Le stime conservative riflettono la debolezza dei prezzi, gli elevati sconti per ridurre l’inventario e le difficoltà dal punto di vista del capitale circolante nella seconda metà dell’anno.

I punti chiave per il futuro di Stellantis

Come sottolineato da Barclays, dopo il profit warning del 30 settembre scorso, il consensus su Stellantis si è significativamente ridimensionato. Gli analisti vedono fondamentalmente tre temi dominanti per la società.

Innanzitutto, occorre stabilire un nuovo equilibrio tra volumi di produzione, strategie di pricing e controllo dei costi, specialmente nella regione del Nord America.

In secondo luogo, è necessario risolvere la questione legata alla successione del Ceo, per restituire maggior credibilità all’azienda. Alcuni investitori vedono l’uscita di Carlos Tavares come un’opportunità di svolta, ma il processo di selezione può generare volatilità nel breve termine.

Il terzo tema riguarda la capacità di Stellantis di tornare a crescere in termini di utili e generazione di cassa. Per Barclays, le stime riviste per il 2025/26 sembrano ragionevoli, con una potenziale solida crescita a livello di EBIT e di EPS, rispetto alla ridotta base attuale.

Investitori cauti, le attese sul dividendo

In ogni caso, gli investitori rimarranno sul chi va là fino al primo semestre 2025, poiché la perdita di quote di mercato e il calo dei prezzi potrebbero essere compensati da ulteriori tagli dei costi, sinergie ed efficienze.

Stellantis ha comunque la possibilità di ricostruire la propria credibilità, grazie ad una proposizione globale, diversificata ed efficiente. Il focus sul segmento dei SUV e pick-up negli Usa, il posizionamento nei veicoli commerciali leggeri e l’assenza di esposizione verso la Cina giocano a favore della Società, ma il mercato dovrà riacquistare fiducia nel potenziale a medio termine dell’azienda.

Per Barclays, infine, Stellantis dovrebbe distribuire agli azionisti almeno 4 miliardi di euro all’anno, in linea con le attese di un dividendo sostanzialmente dimezzato quest’anno a circa 0,75 euro rispetto a €1,55 del 2024. La banca d’affari ha confermato la raccomandazione “equal weight” con target price 12,5 euro.