Hera, i target del nuovo piano al 2028: dividendo ancora generoso (+21%)

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Ieri è stata la volta di Snam presentare il nuovo piano industriale, oggi spetta a Hera, settimana prossima in calendario per il 30 gennaio è prevista la presentazione del business plan targato Generali. E’ un mese di gennaio affollato di annunci societari, con gli investitori che passano in rassegna i nuovi piani industriali di alcune big del Ftse Mib in attesa che scatti l’ora della stagione delle trimestrali.
Questa mattina, prima dell’avvio delle contrattazioni, sono arrivati i nuovi target del piano industriale al 2028 di Hera che prevedono oltre 5 miliardi di euro di investimenti quinquennali lordi ma soprattutto un dividendo in crescita del 21% (fino a 17 centesimi per azione) e rendimento medio annuo di circa il 5%.
Ma vediamo nel dettaglio tutti i numeri principali del nuovo business plan dell’utility, ma anche l’impostazione tecniche del titolo.
Tutti i target del nuovo piano al 2028
Movimenti positivi in Borsa, senza però particolati strappi al rialzo, per Hera (titolo viaggia a 3,472 euro poco dopo le 11, +0,58%)nel giorno della presentazione del nuovo piano al 2028. Nell’arco del piano 2024-2028 la società prevede investimenti complessivi per 5,1 miliardi di euro, un impegno finanziario superiore del 6% al precedente documento strategico e del 46% agli investimenti degli ultimi 5 anni: ai 4,6 miliardi di investimenti direttamente finanziati dal Gruppo Hera, si aggiungono infatti quasi 500 milioni di contributi tra risorse del PNRR e altri istituti. Nel dettaglio, il 61% degli investimenti sarà destinato ai business regolati, mentre il restante 39% sarà riservato ad alimentare la crescita dei business a mercato. Alle reti sarà dedicata oltre la metà degli investimenti (2,5 miliardi pari al 54%). Inoltre, circa l’8% delle risorse servirà per cogliere eventuali opportunità di crescita esterna.
Con una precisazione sul fronte del debito: “L’importante impegno finanziario volto a sostenere il piano investimenti a beneficio dello sviluppo industriale e per ampliare il perimetro con operazioni di crescita esterna, sarà comunque integralmente finanziato da una significativa generazione di cassa, che consentirà anche di mantenere la leva finanziaria al di sotto della soglia prudenziale del 3 volte, per un obiettivo di 2,8xvolte al 2028, riconfermando la solidità finanziaria del Gruppo e creando ulteriore flessibilità che potrà essere utilizzata per cogliere opportunità aggiuntive”.
Mol in crescita, cedola aumenterà del 21%
Il gruppo indica una “crescita strutturale” del Mol a 1,7 miliardi, con un ritorno sul capitale investito netto è visto al 9,5%.
La strategia del gruppo si concentra sulla creazione di valore attraverso quattro leve di crescita principali: allocazione efficiente dei capitali su progetti di investimento con i migliori profili di sostenibilità-rischio-rendimento, espansione delle quote di mercato, allargamento del perimetro attraverso operazioni di M&A, ed efficientamento dei costi anche finanziari. Il piano mira a una generazione di valore a beneficio di tutti gli stakeholder con obiettivi di sostenibilità finanziaria, ambientale e sociale.
L’utile netto per azione è atteso in crescita di circa il 6% medio annuo, sostenendo così l’aumento dei dividendi, per arrivare a 17 centesimi di euro al 2028 (+21% rispetto all’ultimo dividendo pagato). Ai prezzi correnti del titolo Hera, spiega la nota, la politica dei dividendi garantisce un rendimento medio di circa il 5% e offre una piena visibilità sui dividendi prospettici in ciascun anno di piano. Il ritorno complessivo per l’azionista, che considera sia l’andamento atteso degli utili che il rendimento dei dividendi, si conferma pertanto a un tasso medio annuo di circa l’11%.
Conti 2024 in crescita, dividendo di 15 centesimi
Sotto la lente anche i risultati preconsuntivi per il 2024. Nel dettaglio, Hera evidenzia “una performance positiva dei margini industriali di tutti i business del portafoglio, con un Mol previsto superiore a 1.550 milioni di euro, rispetto ai 1.495 milioni del 2023”. La crescita “strutturale” pre-consuntivata, sostenuta prevalentemente da fattori di crescita organica, è ancor più significativa se confrontata con il dato di Mol 2023, depurato da contributi non ricorrenti per circa 100 milioni, pari a 1.395 milioni.
La robusta generazione di cassa, supportata anche da una gestione efficiente del capitale circolante, ha permesso il mantenimento del rapporto tra debito netto/Mol al di sotto del 2,6x in linea con il valore del 2023.
Dati che portano la società a rivedere al rialzo la politica del dividendo: si prevede di proporre al consiglio di amministrazione una distribuzione del dividendo di 15 centesimi di euro per azione, in aumento del 7,1% rispetto alla cedola di competenza 2023 pagata nel 2024 e che si confronta con la previsione di crescita del 3,5% del precedente Piano industriale (14,5 centesimi).
Il punto tecnico su Hera
(analisi a cura di Simone Borghi, ufficio studi di Fol)
Il titolo Hera sta attraversando una fase interlocutoria, con un movimento di consolidamento che mantiene il prezzo al di sopra di livelli tecnici chiave. La seduta odierna mostra un rialzo di circa l’1% a 3,48 euro, segnalando una certa resilienza del titolo all’interno di una dinamica tecnica ancora incerta. Dopo un periodo di lateralità iniziato a novembre 2024, Hera si è mosso in un intervallo ben definito, delimitato dalla resistenza a 3,57 euro e dal supporto a 3,45 euro.
Attualmente, il prezzo si trova vicino alla media mobile a 50 periodi (linea gialla), che ha recentemente funzionato come supporto dinamico, limitando ulteriori discese. Poco più in basso, la media mobile a 200 periodi (linea arancione) rappresenta un livello cruciale per confermare la stabilità del trend di medio termine. Anche la trendline ribassista (in viola), violata di recente, rappresenta ora un supporto dinamico con il titolo che sta tornando al test per un possibile pull back. In tale scenario, la resistenza principale è situata a 3,57 euro. Una rottura al di sopra di questo livello, supportata da un incremento dei volumi, potrebbe aprire la strada a ulteriori rialzi, con obiettivi successivi individuabili a 3,636 e 3,728 euro. Tuttavia, senza un breakout convincente, il titolo rischia di rimanere intrappolato in un range laterale, rendendo le prossime settimane fondamentali per determinare la direzione del trend.
Dal lato dei supporti, il primo livello statico si trova a 3,454 euro, seguito dal supporto chiave a 3,38 euro, dove nei pressi passa anche la trendline rialzista (in blu) che collega i minimi di agosto e dicembre. Una violazione di quest’ultimo livello potrebbe portare a una discesa più marcata, con target successivi individuabili a 3,286 e 3,19 euro.