Stellantis, Ceo cercasi per il post Tavares. Focus su vendite Usa e crollo titolo
La caccia al post Tavares è iniziata. Il mandato del Ceo di Stellantis scadrà fra oltre un anno, ma la società ha già avviato l’iter per la ricerca del suo successore. Malgrado i toni distesi, è innegabile che gli ultimi risultati non siano piaciuti al mercato e, probabilmente, nemmeno al presidente John Elkann. Nei prossimi mesi Stellantis sarà chiamata a dare risposte concrete per risollevarsi, soprattutto negli Usa. Il tutto, in un contesto debole per il mercato dell’auto, che ha contribuito alla recente performance negativa del titolo in borsa.
Stellantis avvia ricerca del nuovo Ceo
Stellantis ha iniziato la ricerca del prossimo amministratore delegato, come riportato da Bloomberg e confermato dalla stessa società. Il contratto dell’attuale Ceo, Carlos Tavares, scadrà all’inizio del 2026.
È “normale” che il Cda cominci a pianificare la successione, vista l’importanza della carica, “senza che questo abbia un impatto sulle discussioni future”, ha affermato un portavoce di Stellantis, aggiungendo che Tavares potrebbe anche rimanere più a lungo della scadenza attuale. Nessun commento da Exor, maggiore azionista di Stellantis.
Secondo le fonti di Bloomberg, al momento non esistono piani per un immediato cambio al vertice e lo stesso Tavares verrà incluso nel processo di ricerca del suo erede.
Tavares nel mirino per i problemi in Nord America
D’altro canto, Tavares è inevitabilmente sotto pressione a causa delle recenti performance di Stellantis, frenata in parte anche dalla minore domanda di auto elettriche e dalla crescente concorrenza dei produttori cinesi.
In Nord America, principale mercato del gruppo, l’azienda sconta un rallentamento delle vendite e gli elevati livelli di inventario. Il produttore di Jeep e Chrysler sta perdendo quote di mercato e diversi dirigenti hanno lasciato l’azienda.
All’inizio di questo mese, i leader della rete di concessionari statunitensi di Stellantis hanno criticato Tavares per il “rapido degrado” dei marchi, che includono anche Ram e Dodge, esortandolo a risolvere il problema delle scorte. L’azienda deve anche fronteggiare la possibilità di ulteriori scioperi negli Stati Uniti e in Italia nelle prossime settimane.
Le misure per risollevare Stellantis negli Usa
La risoluzione dei problemi negli Usa rimane una priorità assoluta, come ribadito dal Cfo Natalie Knight. Per preservare la redditività e ridurre l’inventario, il Ceo ha tagliato la forza lavoro e ridotto la capacità produttiva negli impianti americani, ventilando anche la possibilità di cedere uno o più marchi dei 14 attualmente in portafoglio. Inoltre, sono stati annunciati investimenti per oltre 406 milioni di dollari in tre stabilimenti del Michigan.
Il Cda di Stellantis dovrebbe riunirsi negli Stati Uniti il 9 e 10 ottobre per fare il punto sui piani di rilancio in atto. Alla fine del prossimo mese, invece, sono attesi i risultati del terzo trimestre, con riunione del board in calendario il 31 ottobre.
Cfo Knight: “Target Ebit oltre 10% ambizioso”
Intanto, la Cfo Knight ha fornito alcuni commenti nel corso di una conferenza virtuale ospitata da un broker, ribadendo perlopiù i temi già affrontati in precedenti occasioni.
Secondo Equita Sim, l’aspetto principale da sottolineare è la conferma della difficoltà nel centrare la guidance di adjusted EBIT superiore al 10% (un target “ambizioso”) e del free cash flow oltre 6 miliardi di euro.
Fra gli altri spunti, i ritardi nell’introduzione di nuovi modelli elettrici in Europa dovuti a problemi di software, in buona parte risolti; la riduzione dei magazzini negli Stati Uniti in corso, con l’obiettivo di tagliare fino a 100.000 unità entro l’inizio del 2025; l’apertura a eventuali operazioni di M&A, “se si presentano le giuste opportunità”. Infine, la Cfo ha precisato che è presto per considerare l’eliminazione o la vendita di marchi, anche se c’è spazio per razionalizzare.
Stellantis a picco dopo i conti
In seguito alla notizia, il titolo scambia in rialzo dell’1,5% nella seduta odierna, in area 14 euro. Dai massimi storici toccati a marzo, Stellantis ha perso quasi metà del proprio valore (-48%), accumulando una perdita da inizio anno superiore al 33%.
La discesa è stata alimentata dai risultati deludenti del primo e del secondo trimestre. La semestrale, soprattutto, ha riflesso il difficile contesto settoriale ma anche problematiche operative aziendali, che hanno determinato un crollo del 48% dell’utile netto nei sei mesi.
Nelle intenzioni del management, le misure correttive apportate dall’azienda e i lanci dei nuovi modelli dovrebbero portare un po’ di respiro tra la fine di quest’anno e il 2025.
Gli analisti intravedono una possibile ripresa del titolo con 19 Buy, 12 Hold e 2 soli Sell secondo il consensus di Bloomberg. Target price medio a 19,99 euro, con upside potenziale del 43% rispetto ai livelli attuali.
Chi per il dopo Tavares?
Tavares, dopo un trascorso in Renault-Nissan, è passato in Psa e nel 2021 è stato tra i fautori della fusione con Fca, da cui è nata Stellantis. La notizia di oggi alimenta le speculazioni sul suo possibile successore, individuato da molti in Luca de Meo.
L’ex dirigente di Fiat, oggi a capo di Renault, è stato un uomo fidato di Sergio Marchionne e avrebbe potuto esserne l’erede naturale, ma nel 2009 optò per l’ingresso in Volkswagen. Ora l’ipotesi di un suo ritorno potrebbe stuzzicare il mercato, anche se sembra ancora presto per sbilanciarsi.