Saipem: nuovi contratti alleviano crollo greggio, analisti dicono Buy
Saipem (+2,6%) spicca tra le migliori di giornata a Piazza Affari dopo i nuovi contratti in Arabia Saudita per 1 miliardo di dollari. La società del settore oil & gas rimane è reduce da un tracollo del 7% nella seduta precedente, in scia alla debolezza del petrolio. Per gli analisti i fondamentali e le valutazioni giustificano l’acquisto del titolo.
Nuovi contratti con Saudi Aramco per $1 miliardo
Ieri a mercati chiusi Saipem ha reso noto di essersi aggiudicata due contratti offshore in Arabia Saudita con Saudi Aramco, per un valore complessivo intorno a 1 miliardo di dollari.
“Le attività di Saipem per il primo contratto prevedono l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (EPCI) di tre moduli di produzione (PDM), di 33 km di condotte rigide sottomarine con diametro di 12″ e 16″ e di 34 km di cavi elettrici sottomarini”, spiega la nota.
“Il secondo contratto riguarda l’EPCI di tre jacket, cinque moduli di produzione, 22 km di condotte rigide sottomarine con un diametro di 16″, di 5 km di condotte flessibili sottomarine e di 35 km di cavi elettrici sottomarini”.
Le aggiudicazioni consolidano il posizionamento di Saipem in Arabia Saudita e le relazioni di lunga data con Aramco.
Per gli esperti di Equita Sim (hold, target price 2,25 euro), i contratti migliorano “la visibilità delle stime di raccolta ordini per il 2024”. Gli analisti prevedono una raccolta ordini del business offshore E&C (divisione ABS) pari a 7 miliardi nel full year e sottolineano la forte domanda nel segmento.
Saipem respira dopo il crollo in scia al petrolio
La notizia dei nuovi contratti, che conferma le indiscrezioni di qualche settimana fa, ha dato parziale respiro al titolo, che ha perso il 7,1% nella seduta di ieri, chiudendo a 1,88 euro. Le azioni hanno lasciato sul terreno circa il 21% dai 2,419 euro del 23 luglio scorso, il prezzo di chiusura più alto registrato quest’anno (nonché il massimo dal 2022).
Il tracollo di ieri è stato alimentato in gran parte dalla discesa delle quotazioni del petrolio. Il future sul Brent ha perso quasi il 5% tornando in area 73 dollari al barile, annullando i guadagni da inizio anno.
La vicina risoluzione della crisi in Libia rimuove un potenziale rischio per le forniture di greggio e dunque un possibile freno all’offerta che poteva sostenere i prezzi. Al contempo, gli operatori valutano i piani dell’Opec per ripristinare parte della produzione a partire dal quarto trimestre di quest’anno, ridimensionando i tagli dell’output in vigore dal 2022.
Inoltre, preoccupano le prospettive per l’economia cinese. Gli ultimi dati macro mettono a rischio il raggiungimento del target annuale di crescita di Pechino (fissato al 5%) e questo potrebbe avere conseguenze negative sulla domanda di petrolio della superpotenza asiatica, maggiore importatore di greggio al mondo.
Alcuni analisti hanno previsto un eccesso di offerta nel 2025, complice l’abbondante offerta proveniente dai Paesi non Opec.
Analisti positivi su Saipem
I giudizi degli analisti su Saipem, secondo il consensus raccolto da Bloomberg, sono complessivamente positivi, con 17 raccomandazioni Buy e 6 Hold (nessun Sell). Il target price medio a 12 mesi si attesta a 2,8 euro, con un upside potenziale di oltre il 46% rispetto alle quotazioni attuali.
Gli ultimi risultati trimestrali, diffusi a luglio, hanno evidenziato una solida performance che ha permesso di confermare la guidance per il full year 2024.
Secondo Barclays (overweight, target price 3,2 euro), l’Ebitda in linea con le stime e la crescita del backlog sono dati positivi che evidenziano la continua ripresa di Saipem.
Anche JPMorgan ha ribadito il giudizio overweight (e il prezzo obiettivo di 3,2 euro), sottolineando l’execution di alto livello e le valutazioni convenienti.
Per Bloomberg Intelligence, lo slancio nel segmento oil services dovrebbe aumentare nella seconda metà del 2024, guidato dalle attività offshore. L’evoluzione del mix di progetti verso l’offshore ad alto margine potrebbe consentire a Saipem di raggiungere un Ebitda margin in doppia cifra, o quasi, entro fine anno.