Notizie Notizie Italia Mps: rumor Mef accendono il titolo. Preview conti

Mps: rumor Mef accendono il titolo. Preview conti

8 Maggio 2023 11:01

Titolo in rally a Piazza Affari in attesa dei conti. Protagoniste le indiscrezioni stampa

Mps: il titolo della banca Monte dei Paschi di Siena mette il turbo a Piazza Affari, posizionandosi subito in cima all’indice Ftse Mib.

Le quotazioni del Monte di Stato volano fin oltre il 4%, in attesa della trimestrale, che sarà diffusa oggi dopo la fine della giornata di contrattazioni.

A scatenare l’ondata di buy sono soprattutto le indiscrezioni che sono state riportate nella serata di venerdì scorso dall’agenzia di stampa Reuters.

Sulla base di quanto riportato in via esclusiva da tre fonti vicine al dossier , il Tesoro (Mef), maggiore azionista di Mps con una quota del 64%, sarebbe pronto a ridurre la propria partecipazione, attraverso una serie di vendite sul mercato delle azioni detenute.

Condizione sine qua non: l’operazione vantaggiosa delle operazioni e il perseguimento dell’interesse nazionale.

Inoltre la vendita di azioni sul mercato non ostacolerebbe, ha detto una delle tre fonti, la ricerca da parte del Mef di partner strategici.

Un’altra fonte ha a tal proposito ricordato che, secondo le autorità di regolamentazione del sistema bancario, l’ipotesi migliore per Mps rimarrebbe tuttora quella di dare la banca senese in sposa a un altro istituto.

Ma quale M&A? UniCredit e Banco BPM continuano a dire ‘No’

Il problema, ricorda l’articolo di Reuters, è che sia Banco BPM che UniCredit hanno negato, in modo anche abbastanza reiterato, di non avere alcune mira sul Monte dei Paschi.

Le dichiarazioni dei ceo delle due banche, rispettivamente di Giuseppe Castagna e di Andrea Orcel, hanno affossato ogni speranza, per Mps, di trovare nell’immediato un cavaliere bianco disponibile a salvarla (e a tirare dai guai lo Stato che,  dalla ricapitalizzazione precauzionale del 2017, continua di fatto a sborsare soldi per tenerla in vita).

In particolare, qualche settimana fa, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Banco BPM, Castagna ha detto chiaramente, interpellato da Il Sole 24 Ore, che Piazza Meda, Mps, neanche la sta guardando.

“Non la guardiamo – ha risposto l’AD alla domanda sulla possibilità che Banco BPM guardi con interesse all’opzione di convolare a nozze con il Monte dei Paschi di Siena – La nostra idea è di non perseguire alcuna aggregazione, in particolare se complicate e difficili. Siamo attenti a non perdere le eventuali occasioni che si dovessero presentare, ma attenti a ricordare che fare o subire un’acquisizione è disruptive sotto il profilo industriale”.

Idem per Orcel, ceo di UniCredit, che ha detto chiaro e tondo che, per ora, meglio il buyback che qualsiasi deal di M&A.

LEGGI ANCHE

UniCredit, Orcel: ‘una banca è come un transatlantico. Per ora no M&A’

Ma lo Stato italiano non vede l’ora di liberarsi di quella che finora è stata una delle sue principali zavorre, tanto che la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata più che chiara sull’obiettivo da perseguire.

“Vogliamo gestire in modo ordinato l’uscita dello Stato dal capitale di Mps per creare in Italia le condizioni perché ci siano più poli bancari”.

Ma, di pronti alla vendita, qui sembrano esserci sicuramente, ma anche soltanto, il governo Meloni e la banca senese.

Di acquirenti non c’è, invece, traccia.

Più che di fila di banche pronte ad accollarsi Mps, nei primi tre mesi dell’anno si è messo in evidenza piuttosto lo shock Axa, il colosso assicurativo francese che ha mollato la banca senese pochi mesi dopo essere diventato suo secondo azionista con la partecipazione al maxi aumento di capitale.

LEGGI ANCHE

Mps, titolo mette il turbo: +13% nel Day After trimestrale

Mps: preview trimestrale, outlook utili e fatturato

La banca senese guidata dal ceo Luigi Lovaglio annuncerà la trimestrale relativa ai primi tre mesi del 2023 nella giornata di oggi, lunedì 8 maggio, con la conference call che è stata indetta per domani, marrtedì 9 maggio, alle 9 del mattino.

Per il primo trimestre del 2023, Equita SIM prevede un utile netto di 132 milione di euro e un margine netto di interesse in calo del 4% su base trimestrale, a quota 480 milioni di euro.

Il totale dei ricavi è atteso a 823 milioni, in ribasso del 2% su base trimestrale, mentre l’utile operativo è stimato a 365 milioni, in crescita su base trimestrale del 10%.