Mps: Axa secondo azionista lampo, molla l’8%
Mps mollata da Axa: cosa sta succedendo
Axa, il colosso assicurativo francese che ha partecipato all’aumento di capitale di Mps da 2,5 miliardi di euro con una iniezione di 200 milioni di euro nel capitale della banca, diventandone così il secondo maggiore azionista, ha deciso di vendere, praticamente, quasi tutta la quota detenuta, pari all’8% circa.
La Borsa non perdona: le azioni del Montedeipaschi vengono bombardate da forti sell off, perdendo nei primi minuti della giornata di contrattazioni a Piazza Affari fino a quasi -11%.
Un annuncio, quello di Axa, che ha scioccato il mercato, tutto impegnato nelle ultime settimane a celebrare piuttosto la rinascita dell’istituto senese guidato dal ceo Luigi Lovaglio, noto ai contribuenti italiani come Monte di Stato, per la partecipazione del 64% circa nelle mani dello Stato italiano, primo azionista dai tempi della ricapitalizzazione precauzionale avvenuta nel 2017 per salvare la banca.
Uno Stato, tra l’altro, ansioso di liberarsi di quella partecipazione, per riconsegnare al mercato l’istituto.
E’ avvenuto praticamente quanto temuto proprio nei giorni dell’aumento di capitale conclusonel mese di novembre 2022, sul cui successo pochi avevano scommesso: la fuga di chi aveva partecipato all’operazione di ricapitalizzazione dal Monte dei Paschi di Siena, avvenuta peraltro dopo il rally scatenato del titolo che, dall’inizio dell’anno, è volato più volte segnando guadagni giornalieri a doppia cifra.
Motivo dei buy: la nuova narrativa focalizzata sulla rinascita di Mps, sulla sua resurrezione.
E invece il secondo azionista, Axa, decide di uscire dal capitale della banca, a distanza di pochi mesi.
L’annuncio dei francesi su Mps
Veniamo ai dettagli dell’annuncio dei francesi, arrivato nella serata di ieri.
Axa, in possesso di una quota del capitale di Mps pari a 100.008.907 azioni, detenute in modo diretto e indiretto, pari a circa il 7,94% del capitale sociale del Monte, ha comunicato di aver avviato lo smobilizzo di 100.000.000 azioni, con una operazione di collocamento privato effettuata attraverso un accelerated bookbuilding riservato agli investitori istituzionali.
Alla conclusione dell’offerta, si legge nella nota del colosso assicurativo francese, Axa deterrà una partecipazione (in modo diretto o indiretto), pari allo 0,0007% del capitale della Banca.
Perché Axa ha deciso di mollare il Monte dei Paschi?
Nella nota il gruppo assicurativo, in vista dei risultati del collocamento privato delle azioni detenute, che dovrebbero essere comunicati entro la giornata di oggi, ha reso noto di “credere che sia opportuno vendere la partecipazione acquistata durante l’operazione di aumento di capitale, in quanto non intende cercare una rappresentanza nel cda della banca nella prossima assemblea degli azionisti, o influenzare la strategia di lungo termine della banca”.
“L’offerta – ha puntualizzato Axa- non ha un impatto in nessun modo sulla partnership di Axa con la banca o sul suo impegno verso il mercato italiano”.
Ma il quotidiano La Repubblica adduce un’altra motivazione alla base della decisione di Axa, socio francese secondo azionista del Montepaschi per appena due mesi:
“Secondo alcune fonti la vendita, propizionata da mesi di rialzo dell’azione Mps che consentirà una plusvalenza, sarebbe collegata all’insoddisfazione emersa da recenti interlocuzioni sulla storica partnerhsip attraverso cui il colosso assicurativo francese vende polizze sulla rete di filiali della banca senese”
Il quotidiano fa riferimento a un incontro, di cui è venuto a conoscenza, tra il ceo di Mps Luigi Lovaglio e il numero uno di Axa, Thomas Buberl, da cui sarebbe emersa una notevole insoddisfazione da parte dei francesi.
La Repubblica nell’articolo ricorda, d’altronde, come riuscire a vendere polizze, in un contesto di mercato in cui, sulla scia dei continui rialzi dei tassi da parte della Bce i BTP rendono il 4%, non sia proprio facile, e certo non soltanto per il Monte dei Paschi.
Una fonte interpellata dall’agenzia di stampa Reuters ha riportato intanto che le azioni Mps sono state vendute a diversi investitori e non a un singolo acquirente.
Mps: la bella plusvalenza incassata da Axa
Mps torna così protagonista della finanza italiana in senso negativo. Tra l’altro, i francesi mollano Siena realizzando una bella plusvalenza.
Lo fa notare il Sole 24 Ore, ricordando che il titolo del Monte dei Paschi di Siena è balzato del 37% dalla sottoscrizione delle azioni da parte di Axa con la partecipazione all’aumento di capitale.
“Grazie al collocamento affidato a Exane Bnp Paribas, che avviene a un prezzo compreso tra 2,33 e 2,47 euro (con uno sconto del 10-15% sul prezzo di chiusura di ieri del titolo), i francesi incasseranno infatti tra i 34 e i 48 milioni di guadagno secco”
Certo, c’è chi fa notare che lo smobilizzo di Axa toglie di torno quei francesi tanto invisi agli italiani.
Il gruppo, nelle vesti di secondo azionista, avrebbe potuto infatti anche presentarsi nelle vesti di potenziale acquirente di Mps, riproponendo il problema tanto cavalcato da una certa politica italiana dei francesi che si prendono belle fette del made in Italy.
E di fatto, con la sua uscita, Axa rende più semplice la vendita di Mps a un potenziale acquirente (che finora non si trova) da parte del Tesoro maggiore azionista.
Certo è che, nonostante in molti – ceo Lovaglio in primis – stiano tessendo le lodi della nuova Mps post aumento di capitale, di possibili cavalieri bianchi non vi è per ora traccia
“Mps non è più un problema sistemico ma un vero asset di valore per il Paese”. Così Luigi Lovaglio, l’ad di Mps Monte dei Paschi di Siena dopo la pubblicazione dei conti del quarto trimestre e dell’intero 2022.
Ma per il governo Meloni e lo stesso futuro della banca, la patata bollente rimane. Chi sarà disposto ad acquistare il Monte di Stato?
E’ ben noto il triste epilogo della breve parentesi delle trattative con UniCredit di Andrea Orcel – con tanto di maxi cifra che Piazza Gae Aulenti avrebbe chiesto nonostante la promessa di un lauto regalo di Stato -m che si è conclusa con un flop altrettanto di Stato.
Mps ha pagato -e rischia di continuare a pagare – l’abbraccio tossico con la politica e quella reputazione indelebile di banca che ha bruciato miliardi euro tra Antonveneta, crisi Lehman, crisi spread, regole Ue e NPL.
Lo stesso numero uno di UniCredit Andrea Orcel, aveva fatto notare come, riguardo al Monte dei Paschi di Siena, fosse onnipresente il timore di cadere nella trappola di una banca condizionata più da logiche politiche che di mercato.
Mps-Axa: il commento di Equita SIM
Così gli analisti di Equita SIM riassumono e commentano intanto la mossa di Axa su Mps:
“Axa cede la sua quota del 7,9% in Mps a 2,33 per azione. Attraverso un comunicato pubblicato nella serata di ieri, AXA ha annunciato la cessione di 100 milioni di azioni BMPS, corrispondenti pressochè all’intera quota del 7,9% acquistata in sede di aumento di capitale”.
Equita fa notare che, “con il titolo Mps che si è spinto 37% al di sopra del prezzo di 2 per azione dell’aumento di capitale, leggiamo la mossa di AXA come una decisione di natura finanziaria, considerando che l’intervento nel capitale della banca era finalizzato a garantire il successo dell’operazione di rafforzamento patrimoniale e, conseguentemente, supportare la Joint Venture assicurativa con Mps. Il collocamento, pienamente sottoscritto da investitori istituzionali, è avvenuto a 2,33 per azione, con uno sconto del 15% rispetto agli ultimi prezzi di mercato”.
“Axa – evidenziano dalla SIM milanese – ha sottolineato come non sia interessata ad avere rappresentazione nel board della banca e che la cessione delle azioni di BMPS non impatterà in alcun modo la partnership bancassicurativa in essere, la cui
scadenza è oggi fissata al 2027″.