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Mercato lavoro Usa: disoccupazione fa sperare in stop tassi Fed

1 Settembre 2023 14:52

Disoccupazione al record dal febbraio del 2022: il report occupazionale Usa sorprende tutti. La Fed di Powell costretta a fermarsi? Ma il mercato del lavoro rimane solido, come dimostra la crescita dei posti di lavoro di agosto.

Pubblicato il tanto atteso report sull’occupazione Usa, tra i market mover più importanti per valutare le condizioni di salute dell’economia degli Stati Uniti e, dunque, per cercare di prevedere le prossime mosse sui tassi della Fed.

Dal rapporto, è emerso che, nel mese di agosto, l’economia degli Stati Uniti ha creato 187.000 nuovi posti di lavoro, al di sopra delle nuove 170.000 buste paga previste dal consensus degli analisti.

Focus soprattutto sul tasso di disoccupazione, che invece è salito al 3,8%, dal 3,5% precedente.

Proprio questo fattore, secondo gli economisti, dovrebbe frenare la Fed di Jerome Powell dall’alzare ulteriormente i tassi nella prossima riunione del Fomc, il suo braccio di politica monetaria, prevista nei giorni 19-20 settembre.

Disoccupazione Usa a record da febbraio 2022: la Fed di Powell si fermerà?

Si spiega così la reazione di Wall Street e dei Treasuries Usa: a fronte dei futures sui principali indici azionari Usa, che hanno puntato subito verso l’alto, i tassi dei titoli di stato Usa a 2 anni sono scivolati, segnando un tonfo di 10 punti base, al 4,76%.

D’altronde, ad avallare la speranza che Powell tenga il piede tenuto sul freno dei tassi, sono anche le revisioni al ribasso che il governo Usa ha effettuato sui dati precedenti.

La crescita dei nuovi posti di lavoro dei due mesi di giugno e di luglio è stata di fatto rivista al ribasso, nel complesso, di
110.000 unità.

La Fed di Powell, insomma, per quanto impegnata a far scendere il tasso di inflazione al 2%, non può permettersi di agitare troppo la bandiera hawkish.

Soprattutto, a fronte di un tasso di disoccupazione che, in rialzo al 3,8% ad agosto, ha preso alla sprovvista analisti e trader.

Il consensus aveva previsto infatti un tasso invariato al 3,5%, come a luglio.

La disoccupazione è balzata tra l’altro al livello più alto dal febbraio del 2022, ovvero in più di un anno: un fattore che Powell non potrà di certo sottovalutare.

Dall’altro lato, l’aumento delle buste paga di 187.000 unità dà ai mercati l’ennesima prova del nove di un’economia, quella Usa, che rimane solida e sicuramente, almeno per ora, non sull’orlo di una recessione.

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Inflazione: il trend dei salari orari

Dal report sull’occupazione Usa di agosto è emerso che l’inflazione misurata dai salari orari, su base mensile, ha riportato una crescita inferiore alle attese, calando anche rispetto al mese di luglio.

La componente dei salari medi orari ha riportato infatti un rialzo dello 0,2%, rispetto al +0,4% del mese scorso e al di sotto della crescita prevista dal consensus, pari a +0,3%.

Su base annua, i salari orari sono aumentati del 4,3%, in linea con le attese, e in flessione rispetto al 4,4% di luglio.

Un’altra buona notizia per la stessa Fed è arrivata dalla partecipazione al mercato del lavoro, salita ad agosto al 62,8% dal 62,6% precedente, riavvicinandosi ai livelli precedenti l’esplosione della pandemia Covid.

Fed: trader prezzano tassi invariati con probabilità al 91%

Oltre a far scendere i tassi dei Treasuries Usa a due anni, il report sull’occupazione Usa ha avuto un chiaro effetto sul mercato dei futures sui fed funds.

Stando al trend del FedWatch stilato dal CME Group, i trader prezzano un nulla di fatto sui tassi da parte del Fomc, nella prossima riunione di settembre, con una probabilità pari al 91%.

Giovedì scorso, in occasione della conferenza annuale di Jackson Hole organizzata dalla Fed, Jerome Powell ha ribadito che “è compito della Fed far scendere l’inflazione all’obiettivo del 2%” e che “così faremo”.

Il banchiere centrale ha detto tra l’altro che “le prove del fatto che la rigidità del mercato del lavoro non si stia più smorzando sono un altro fattore che potrebbe scatenare una risposta di politica monetaria”.

L’impostazione hawkish delle dichiarazioni di Powell è stata tuttavia snobbata da alcuni analisti, come quelli di JPMorgan, che hanno confermato di essere bullish sui Treasuries Usa.