Notizie Notizie Italia Mef propone Fabio Panetta (Bankitalia) alla Bce. L’economista che ha detto “mai dire mai in politica monetaria”

Mef propone Fabio Panetta (Bankitalia) alla Bce. L’economista che ha detto “mai dire mai in politica monetaria”

26 Settembre 2019 09:59

Fabio Panetta al Consiglio direttivo della Bce? E’ quanto emerge dalle ultime indiscrezioni stampa, secondo cui il Ministero dell’Economia avrebbe inviato al numero uno dell’Eurogruppo Mario Centeno, la candidatura del direttore generale di Bankitalia, per prendere il posto del banchiere francese Benoit Coeuré, il cui mandato scade il prossimo 31 dicembre.

Centeno stesso ha detto che Fabio Panetta è stato l’unico nome presentato entro la scadenza fissata per la giornata di ieri, precisando che la candidatura del tecnico di Palazzo Koch sarà discussa in occasione del prossimo meeting dell’Eurogruppo, in calendario il 9 ottobre, prima della raccomandazione al Consiglio europeo.

Nelle stesse ore, si apprende che si libera un altro posto in seno al comitato esecutivo della banca centrale europea. E’ quello del falco tedesco Sabine Lautenschlaeger, che ha rassegnato le dimissioni, effettive dal prossimo 31 ottobre.

La notizia è arrivata a sorpresa e ha alimentato le speculazioni secondo cui le dimissioni – come riporta il Wall Street Journal – sarebbero state scatenate dall’ opposizione del falco al recente maxi bazooka monetario lanciato da Draghi.

Sembra proprio che la Germania intenda continuare ad affilare le armi contro Draghi e proprio agli sgoccioli del suo mandato, il prossimo 31 ottobre.

In realtà secondo alcuni, più che una nuova battaglia contro il banchiere – ormai pronto a lasciare lo scranno più alto della banca centrale – dietro le continue mosse e critiche che arrivano da Berlino potrebbe esserci l’intenzione di lanciare un avvertimento a Christine Lagarde, che prenderà il posto di Draghi il prossimo 1° novembre, e che con le dichiarazioni rilasciate in passato ha mostrato una natura piuttosto dovish.

Oltre all’ormai famosa foto di Bild, che ha ritratto Draghi in versione conte Dracula, ribattezzandolo Draghila , ieri un nuovo affondo contro Super Mario WhateverItTakes è arrivato dal numero uno di Deutsche Bank, l’amministratore delegato Christian Sewing, che ha affermato che sono davvero pochi gli economisti che credono che le misure di Draghi funzioneranno, riferendosi alla decisione della Bce di tagliare ulteriormente il tassi sui depositi dal -0,40% al -0,50%.

Fabio Panetta: rumor su trasferta circolavano da tempo

Ma passiamo alle indiscrezioni sempre più insistenti che circolano (da tempo) su Fabio Panetta al Comitato esecutivo della banca centrale.

Nato il 1° agosto del 1959, 60 anni, Panetta è direttore generale di Bankitalia. E’ anche Presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) ed è supplente del governatore nel consiglio direttivo della Banca centrale europea.

Economista, in Bankitalia dal 1985, ha scritto i libri “Il sistema bancario italiano negli anni novanta: gli effetti di una trasformazione, (Il Mulino, 2004)” e “Il sistema finanziario e il Mezzogiorno. Squilibri reali e divari finanziari (con L. Cannari, Cacucci, 2006)”.

Che il suo nome fosse presente nella lista dei candidati a sostituire Benoit Coeuré, lo aveva anticipato già la Reuters all’inizio di settembre, citando alcuni funzionari dell’area euro. Fonti tedesche avevano poi confermato a Onvista.de che, “nelle conversazioni non ufficiali, era circolato finora solo un nome: quello di Fabio Panetta”.

Di norma, le prime tre economie dell’Eurozona – dunque la Germania, la Francia e l’Italia – dispongono nel Consiglio direttivo di almeno un loro rappresentante, e l’Italia non ne avrà neanche uno con l’addio di Mario Draghi.

Lo scorso luglio, della candidatura di Panetta al board della Bce aveva parlato anche l’economista leghista Claudio Borghi. Interpellato da Reuters, Borghi aveva detto: “Panetta, a differenza di altri, ha preso posizione a difesa dei risparmiatori italiani” ed “è sicuramente un nome autorevole“.

“Italy’s Panetta seen bringing rigour and art to ECB board”, così commenta oggi un articolo di Reuters, prevedendo che Fabio Panetta porterà alla Bce sia creatività che rigore, quando approderà al Consiglio direttivo della Bce nel gennaio del 2020.

Reuters fa riferimento a quanto appreso da alcune fonti vicine al direttore generale di Bankitalia. Viene ricordato come, nel 2016, scrisse: “La lezione più importante che possiamo trarre dagli ultimi otto anni è che, quando si parla di politica monetaria, “mai dire mai”.

Panetta poi citò anche la frase di Pablo Picasso: “Impara le regole come un esperto, così potrai romperle come un artista”.

LEGGI IL DISCORSO.

Fabio Panetta e le frasi contro il bail-in

All’inizio di quest’anno, Panetta si è scagliato anche contro il bail-in. Così, in un discorso proferito alla fine di gennaio, in un incontro a Bologna dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti):

“Sono mutate radicalmente le norme per la gestione delle crisi bancarie, oggi definite dalla direttiva su Bank Recovery and Resolution – la cosiddetta BRRD, che pone il costo delle crisi innanzitutto sulle spalle dei creditori delle banche, attraverso lo strumento del bail-in – e dalle regole europee sugli aiuti di Stato. Il nuovo sistema ha mostrato numerosi aspetti critici che rendono la sua applicazione problematica”.

“In primo luogo, l’esperienza mostra che l’applicazione del bail-in rischia di minare la fiducia nelle banche e generare instabilità; non è un caso che le autorità in più paesi tendano a evitare di applicare tale strumento, sinora utilizzato sporadicamente. Avendo presente che le norme europee riducono drasticamente i margini per l’azione pubblica e che nella lunga fase di transizione le passività bancarie previste dalla BRRD per far fronte al bail-in non saranno pienamente disponibili, è auspicabile che un tale rischio sia tenuto in conto dal legislatore e dalle autorità responsabili degli interventi. Inoltre, l’orientamento che si va affermando a livello europeo secondo cui la procedura di risoluzione va applicata a poche decine di grandi intermediari dell’Eurozona mentre gli altri – quasi 3.000 – andrebbero sottoposti a liquidazione ordinaria può avere conseguenze negative”.

Tra le altre dichiarazioni di Fabio Panetta, si ricordano anche quelle proferite nel Convegno organizzato dall’Università Cattolica con Crif e Credit Risk Club, a fine 2018, in cui l’attuale direttore generale di Bankitalia ha affrontato il pericolo rappresentato dai derivati presenti nelle banche tedesche e francesi. Strumenti che “possono non essere tossici – aveva commentato, facendo riferimento alla bomba di titoli illiquidi da 6.800 miliardi di euro in pancia alle banche tedesche e francesi, allora nelle vesti di Vicedirettore generale della Banca d’Italia e componente del Consiglio della Vigilanza Bce -, ma che producono potenzialmente rischi significativi”.