L’era dei FAANG è terminata. Due titoli dominano i mercati
L’era dei titoli FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) è apparentemente terminata. L’indice principale statunitense, lo S&P 500 è ora dominato da soli due titoli.
Stiamo parlando dei colossi del settore tech Apple e Microsoft. Il peso combinato di entrambi i titoli sull’indice S&P 500 è salito al 13,3%, il livello più alto di sempre. In altre parole l’andamento in borsa di Apple e Microsoft ha un impatto importante sulla performance dell’indice principale USA.
Secondo i dati di Strategas Securities risalenti al 1990, il peso degli altri grandi titoli tecnologici è diminuito significativamente negli ultimi mesi.
Una concentrazione simile non si osservava dai tempi di IBM e AT&T nel lontano 1978, scrive in una nota Howard Silverblatt, analista presso S&P Dow Jones Indices.
Nell’ultimo decennio gran parte degli investitori hanno preferito le azioni della società madre di Facebook, Meta Platforms, Amazon.com, Apple, Netflix e Alphabet, società madre di Google. Conosciuti anche come i titoli FAANG. La crescita robusta dei titoli FAANG nell’ultimo decennio hanno rafforzato le scommesse che erano prevalentemente al rialzo, aiutando le società di diventare talmente popolari da guadagnarsi il soprannome di FAANG.
Con l’aumento dei prezzi delle loro azioni, è aumentato anche il loro peso sullo S&P 500. Raggiungendo il picco nell’agosto 2020. In quel periodo, il gruppo dei FAANG è cresciuto talmente tanto fino a raggiungere circa il 25% dell’indice principale statunitense. Vale la pena ricordare che da allora tale quota è scesa al 21% e alcuni investitori temono che un significativo calo di questi titoli potrebbe rendere lo S&P 500 suscettibile ad un calo piuttosto importante.
La Fed frena la storica corsa dei FAANG
La corsa dei titoli tecnologici ovvero, chiamati anche titoli “growth” ha iniziato a rallentare significativamente con la crescita dell’inflazione negli Stati Uniti. Il fenomento dell’inflazione elevata ha indotto la Federal Reserve ad intraprendere una politica aggressiva sui tassi di interesse, alzandoli dal range tra lo 0% e 0,25% al range attuale tra il 4,75% e il 5%. L’ultimo rialzo dei tassi della Fed di 25 pb è stato annunciato proprio ieri al termina della riunione della FOMC.
Ma la banca centrale americana non è stato l’unico motivo per la discesa dei titoli tecnologici. La gran parte di loro hanno affrontato anche problemi aziendali per esempio, Meta Platforms ha visto sfide derivanti dalla concorrenza e dalle restrizioni sulla privacy. Mentre la piattaforma streaming Netflix ha affrontato una perdita di abbonati e ha lottato per controllare i costi dei contenuti.
I due paradisi sui mercati: Apple e Microsoft
Secondo Todd Sohn, Analista di Strategas, Apple e Microsoft sono emerse come due paradisi mezzo alle turbolenze relative al mercato azionario, portando il loro peso sull’S&P 500 rispettivamente al 7,11% e al 6,14%. I titoli delle due società hanno guadagnato rispettivamente il 23% e il 14% nel 2023 dopo aver subito forti perdite lo scorso anno.
“È stato semplicemente monumentale”, scrive Sohn. “Il modo in cui Apple e Microsoft sono percepiti dal mercato rispetto agli altri nomi tecnologici è davvero impressionante”.
Anche se recentemente l’appetito degli investitori nei confronti dei titoli tecnologici è nuovamente aumentato alla luce della crisi bancaria iniziata con il collasso della Silicon Valley Bank. Una crisi che ha fatto rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi della Fed, che proprio ieri ha comunicato che si sta avvicinando alla fine della sua campagna di aumento dei tassi di interesse. Da inizio mese il Nasdaq Composite è salito del 3,5% a 11.669 punti allungando così il rally da inizio anno (+13%).