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Apple: Goldman Sachs dice buy. Titolo +20% YTD

7 Marzo 2023 10:01

Apple: si riaccende la febbre sul titolo del colosso dell’iPhone che, nelle ultime tre sessioni di Wall Street, è balzato di 11 dollari, o del 7,6%.

Nella sessione di ieri, in particolare, i buy sulle azioni della Big Tech Usa sono fioccati dopo la pubblicazione di un nuovo report firmato Goldman Sachs, da cui è emerso che la divisione di ricerca del colosso di Wall Street ha avviato la copertura sul titolo con un rating buy e un target price di 199 dollari.

Goldman Sachs ha motivato la decisione prevedendo un forte e crescente sostegno alle entrate del gigante americano dal business dei servizi.

Ma i buy erano scattati sul titolo già prima della nota di Goldman. Parliamo d’altronde di un titolo che gode del forte assist dell’investitore leggendario Warren Buffett che ha continuato a fare incetta delle azioni AAPL, confermando così la scelta numero uno di Berkshire Hathaway, la holding da lui fondata.

Dai dati di FactSet riportati dalla Cnbc, emerge che il valore delle azioni Apple rimane inferiore del 13% rispetto al record in 52 settimane testato il 30 marzo del 2022.

Dagli stessi dati emerge però anche che le azioni oscillano a un valore superiore del 26% rispetto al minimo in 52 settimane a cui sono capitolate il 3 gennaio del 2023.

Soltanto dall’inizio di marzo, le quotazioni sono salite inoltre del 5,8%, portando il rally YTD di AAPL a oltre +20%.

Il risultato è che le azioni AAPL sono scambiate al momento a un valore superiore del 10% rispetto alla media mobile in 50 giorni: e la loro corsa non sarebbe finita, non solo per Goldman Sachs.

Apple: non solo Goldman. Il target price del consensus

Il consensus degli analisti di Wall Street ha fissato  un target price sul titolo, in media, di 169 dollari, intravedendo così un margine al rialzo potenziale di quasi +9%.

Certo, Goldman Sachs è ancora più bullish, visto che il suo prezzo obiettivo è pari a $199, rispetto ai 153 dollari circa a cui AAPL viene al momento scambiata.

Va ricordato che, con una capitalizzazione di mercato di 2,47 trilioni di dollari, Apple si conferma il titolo che più di tutti condiziona il trend dell’indice S&P 500, con una incidenza pari al 6,82%.

Tornando al giudizio di Goldman Sachs, in una nota agli investitori l’analista Michael Nig ha presentato la sua view buy sul titolo, scrivendo che il gigante di Cupertino beneficia della forte fidelizzazione della propria clientela verso il suo brand; fattore che, a suo avviso, avrà effetti positivi sulla crescita del parametro ARPU (fatturato medio per utente, average revenue per user) nel corso dei prossimi anni.

Ng punta soprattutto sulla crescita del business dei servizi di Apple che, a suo avviso, riuscirà a compensare il calo delle vendite di prodotti hardware, che si manifesterà nel breve periodo con una domanda più debole per gli iPhone e, con le minori richieste di PC e tablet.

Ancora, secondo Goldman Sachs il business dei servizi di Apple dovrebbe arrivare a incidere per il 40% circa sull’utile lordo della Big Tech entro il 2027, in crescita rispetto al 33% del 2022, grazie alle vendite di iCloud, all’aumento delle entrate pubblicitarie, e all’incremento del numero degli abbonati ai servizi Apple TV+, Apple Arcade e Apple Fitness+.

Di fatto, Apple continua a crescere da anni nel segmento dei servizi, come dimostra il successo dei servizi di iCloud, di Apple TV+ e Apple Music+.

L’obiettivo del gigante, a questo punto, è monetizzare in modo migliore ciascun acquirente di iPhone, iPad e Mac, in modo tale da sviluppare un modello di fatturato che possa liberarlo dalla dipendenza eccessiva dall’iPhone, le cui vendite continuano a essere la fonte principale del suo giro d’affari.

Big Tech ancora troppo dipendente da vendite iPhone

I numeri parlano chiaro: nel 2022, le entrate incassate con le vendite di iPhone sono state pari a $205,4 miliardi, rispetto ai $394,3 miliardi del fatturato totale riportato da Apple durante l’anno.

I servizi hanno inciso per $78,21 miliardi sul totale, più della divisione di prodotti indossabili, che ha contribuito con vendite per un valore di $31,2 miliardi; la divisione Mac ha assicurato ricavi di $40,1 miliardi, mentre quella iPad ha inciso sul totale per $29,2 miliardi.

Il titolo Apple ha mostrato una particolare resilienza rispetto a tante altre Big Tech tartassate nel 2022: considerando il trend su base annua, le azioni AAPL hanno perso negli ultimi 12 mesi appena il 5%, rispetto al calo di oltre il 6% di Meta e di oltre il 10% di Microsoft.

Peggio Alphabet-Google, che scambia a un valore inferiore del 27% su base annua, e Amazon, giù del 34%.