Notizie Notizie Mondo Banche Centrali La Fed verso un ultimo rialzo dei tassi da 25pb

La Fed verso un ultimo rialzo dei tassi da 25pb

2 Maggio 2023 15:04

La Federal Reserve, che si riunisce questo mercoledì 3 maggio, è sulla buona strada per aumentare i tassi di interesse di almeno 25 punti base, portandoli così ad un massimo da 16 anni nel range tra il 5 e il 5,25%. La domanda che emerge è se questo rialzo possa essere l’ultimo del ciclo rialzista, il più aggressivo di sempre.

Fed, l’ultima stretta del ciclo rialzista?

Quanto la Fed sia vicina alla fine del ciclo dei rialzi dei tassi è di primaria importanza perché la comunicazione dei funzionari relativa alle future politiche della banca centrale sono significative per i mercati quanto ai singoli cambiamenti dei tassi. “Siamo molto più vicini alla fine del percorso di inasprimento rispetto all’inizio”, ha dichiarato Loretta Mester, Presidente della Fed di Cleveland, il 20 aprile.

Detto ciò l’inflazione negli Stati Uniti rimane sopra il target del 2% della Federal Reserve, attualmente al 5% su base annuale e in crescita dello 0,1% su base mensile.

“Ci aspettiamo un aumento di 25 punti base dei tassi di interesse; al contempo, ci attendiamo che la Fed lasci intendere una pausa da ulteriori rialzi dei tassi, dati permettendo.” Scrive in una nota Tiffany Wilding, Economista di PIMCO. 

Nell’ultima riunione di marzo, la Fed ha aumentato i tassi di 25 punti base portandoli nel range intervallo compreso tra il 4,75% e il 5%. Tale aumento si è verificato nonostante le ricadute sul comparto bancario statunitense e i due fallimenti di alto profilo di SVB e Signature Bank.

Il salvataggio di First Republic Bank da parte di JPMorgan, annunciato proprio ieri è l’ultimo promemoria di come lo stress bancario stia offuscando le prospettive economiche. Proprio settimana scorsa dati macro hanno mostrato una crescita del primo trimestre più modesta del previsto del Pil USA dell’1,1% rispetto alle attese del 2%.

“Prevediamo che mercoledì la Fed effettui l’ultimo rialzo di questo ciclo: 25 pb per un intervallo di tassi terminali del 5-5,25%. I dati della scorsa settimana hanno mostrato un quadro contrastato, con una crescita del PIL più debole ma un’inflazione e salari persistenti nei valori PCE (Personal Consumption Expenditure) e ECI (Employment Cost Index). L’attenzione principale sarà rivolta all’aggiornamento della Fed sul settore bancario e alle indicazioni che verranno date dopo la riunione, dato che il recente schema non prevede tagli per quest’anno.” Ha commentato Algebris alla vigilia del meeting.

L’impatto sui mercati

Anche se la maggioranza degli analisti ritengono che l’accordo tra JPMorgan e First Republic porrà la fine delle tensioni bancarie, i funzionari della Fed potrebbero dover ripensare ad un cambio di strategia qualora dovessero emergere stress finanziari gravi e imprevisti.

“Le ricadute dello stress del settore bancario sono incerte, mentre l’inflazione e i salari si sono dimostrati persistenti dopo la riunione del FOMC di marzo. Il risultato è che il comitato è più diviso sulla prossima mossa della Fed di quanto non lo sia stato in diversi trimestri. A nostro avviso, per avere il tempo di valutare l’impatto, il compromesso più probabile è prepararsi a una pausa, condizionata però dai dati in arrivo e mantenendo una maggiore propensione al rialzo per la prossima mossa dell’istituto centrale.” Conclude Tiffany Wilding di PIMCO.

La guerra contro l’inflazione sta causando contemporaneamente il rallentamento dell’economia in seguito agli aumenti dei tassi, che a loro volta provocano condizioni finanziarie più rigide e l’accesso ai prestiti sempre più difficile. Dall’inizio del ciclo rialzista della Fed i prezzi dell’equity è diminuito in maniera importante rispetto ai massimi storici, soprattutto i titoli tech. Il Nasdaq Composite è in calo del 20% rispetto ai massimi storici raggiunti a novembre del 2021. Mentre l’S&P 500 è in calo del 13% rispetto ai massimi storici toccati a gennaio 2022. L’indice del dollaro ha vissuto un rafforzamento importante superando la quota 105 per poi perdere un po’ di terreno contro le valute principali, e scendere a quota 102,23.